Pagan Altar - Lords of Hypocrisy (reissue)

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2013
Durata:51 min.
Etichetta:Cruz del Sur Records

Tracklist

  1. THE LORDS OF HYPOCRISY
  2. SATAN’S HENCHMEN
  3. SENTINELS OF HATE
  4. ARMAGEDDON
  5. THE INTERLUDE
  6. THE AFTERMATH
  7. THE MASQUERADE
  8. THE DEVIL CAME DOWN TO BROCKLEY
  9. MARCH OF THE DEAD

Line up

  • Terry Jones: vocals
  • Alan Jones: guitars
  • Vince Hempstead: guitars
  • William Gallagher: bass
  • Dean Alexander: drums

Voto medio utenti

In attesa del vero nuovo album, probabile titolo “Never quite dead”, prosegue l’opera di ristampa dei lavori della doom cult-band Pagan Altar. Questa volta tocca a “Lord of hypocrisy”, già pubblicato nel 2004 per The Miskatonic Foundation, una vera gemma di dark/doom rock ai massimi livelli.
Non stupisce se l’influenza di certa NWOBHM, vedi Witchfynde e Witchfinder General, è così presente nello stile della formazione inglese, visto che il materiale che compone il disco risale proprio alla prima metà degli ’80 ma rimase inutilizzato per circa vent’anni. Casomai sorprende che risulti così attuale, da far pensare che questa band abbia scritto musica senza tempo.
Una lezione per tutti coloro che non credono si possa comporre doom-songs meravigliose pur restando all’interno di un solido, brillante, dinamico, melodico, hard rock dai toni forti e dalle tinte ombrose. Al centro di tutto c’è la chitarra dell’ispirato Alan Jones, un Iommi meno heavy, che illumina ogni brano con riff antologici ed assoli sorprendenti. Peraltro ideale anche la voce dell’altro Jones, Terry, che pur non essendo cantante particolarmente dotato possiede un timbro nasale ed evocativo in grado di fornire vibrazioni occulte ed arcane ai vari episodi.
Difficile scegliere dei titoli in particolare, ma senz’altro la title track, la lunga “Armageddon” dove idealmente s’incrociano i Black Sabbath e gli Iron Maiden, e l’affascinante “The masquerade” in cui compaiono passaggi prog alla Jethro Tull, formano un trittico di altissimo livello.
Perché i Pagan Altar abbiano dovuto attendere tutto questo tempo per ottenere un po’ di considerazione, è uno dei tanti misteri del mercato musicale moderno. Comunque, se l’album vi è sfuggito in precedenza non rifate lo stesso errore, visto che è all’altezza delle migliori cose di Pentagram, The Obsessed, St.Vitus, Pale Divine e compagnia.

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Inserito il 22 gen 2013 alle 12:48

Acquisto obbligatorio per ogni amante del vero doom.Un vero classico!!!!

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