Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:42 min.
Etichetta:SPV

Tracklist

  1. BRANDED
  2. HATE
  3. THE MASK
  4. LIVING LIKE A RUNAWAY
  5. RELENTLESS
  6. MOTHER
  7. DEVIL IN MY HEAD
  8. ASYLUM
  9. LOVE 2 HATE U
  10. A SONG TO SLIT YOUR WRISTS BY

Line up

  • Lita Ford: vocals, guitar

Voto medio utenti

Aaaaaaaaaaaah Lita!
Quanti pensieri osceni su di te, quante fantasie erotiche, quante se...ssioni pomeridiane ascoltando i tuoi classici, dalle sputtanatissime ma così trendy "Kiss Me Deadly" e "As I Close My Eyes Forever" insieme a quello scarsone di Ozzy, alle rasoiate punk che suonavi con le tue Runaways, e l'energia spigionata dall'hard rock genuino come "Out for Blood".

Il tempo è inesorabile e su di te ha avuto l'effetto di un vero macigno. Tu gli hai dato una mano, facendoti sbattere a destra e manca da qualsiasi personaggio del rock/metal statunitense, con più gossip delle attuali italiche veline che di fronte a te impallidiscono!

Ma ripercorriamo insieme la tua carriera: come detto, ti lanciarono le Runaways che ti vedevano infuriatissima e bravissima sulla tua chitarra solista, e poi dopo la chitarra anche la carriera solista!
Due bellissimi album "Out for Blood" e "Dancin' on the Edge" sanguigni ed aggressivi ma passati un po' in sordina, poi la svolta commercialona ma così indelebile e bella con il tuo capolavoro "Lita" che ti ha dato fama, soldi ed un sacco di botte dai tuoi amanti trogloditi...d'altronde ti sei scelta Iommi, Lemmy, Holmes...

Un disco carino ma con meno verve del precedente a nome "Stiletto" e poi la discesa, prima leggera, col bruttino "Dangerous Curves" e poi il precipizio, il baratro, gli abissi di "Black", un album che definire pretenzioso è fargli un complimento, una passo più lungo delle tue gambe, ormai cellulitiche, grassocce e flaccide, sì perchè purtroppo la tua avvenenza era un ricordo del passato, sfatta dagli anni, dall'alcool e dalle botte dei succitati.

Dopodichè l'oblio per lunghi 14 anni fino al 2009, anno in cui esce "Wicked Wonderland" che mi guardai bene dall'ascoltare.

Passano tre anni ed eccoci al nuovo "Living Like A Runaway", edito da SPV, che prometti essere un disco nuovamente rock ed aggressivo anche perchè hai avuto un pessimo divorzio dal tuo marito Jim Gillette che avevi sposato nel '94, ed ora nè lui nè i tuoi due figli ti parlano più... uhmm... Lita, ma mica tante volte sarà un po' colpa tua? E siamo gentili usando tutta questa accortezza...

Insomma, ci arriva il promozionale e la prima cosa... MA CHE HAI FATTO!!!
La Lita cicciotta e sfatta di qualche anno prima è diventata una milfona (quasi mature diremo) rifattissima, magrissima, completamente stravolta nei lineamenti da dei tiraggi che consentirebbero al ponte sullo stretto di Messina di star su senza alcun problema.

Porca puttana Lita (ehi no, non diciamo a te, era un'esclamazione!), ma che hai combinato? Amavamo il tuo facciotto, d'altronde era così sin da quando eri ancora in forma, dai tempi di Lita e Stiletto, ed ora vederti così stirata e piallata in un viso scheletrico, in un mix di Paola Ferrari e Carla Bruni, ci fa davvero una impressione brutta, ma brutta brutta brutta!!!

Meglio avresti fatto ad accettare che il tempo passa per tutti...ma passiamo alla musica che è meglio.
Onestamente, mi aspettavo una vaccata epocale, roba da farci una seconda videorecensione puliscicesso dopo "Lulu" dei Metallica.

Beh, non che "Living Like A Runaway" ci cambierà la vita, ma si lascia ascoltare con qualche punta più riuscita, di piacere, e con qualche inevitabile desiderio di skippare al più presto perchè lei e Gary Hoey decisamente non sono riusciti a fare un buon lavoro, assai carenti nella continuità di ispirazione.

Indubbiamente (ripetiamo, ci manca l'ascolto del precedente ""Wicked Wonderland") Lita con questo disco ha fatto un bel balzo indietro al rock sanguigno dei primi album, ci sono pochissime concessioni alle belle commercialate di fine '80 ed inizio '90, e l'iniziale "Branded" seppure scolastica sa regalare qualche vibrazione e ha il pregio di non eccedere in un sound moderno a tutti i costi che sarebbe stato poco armonico come la plastica facciale della nostra Litona.

"Hate" non riesce a colpire nel segno, troppo groove mal gestito e poco appeal, ma il chorus funziona come ai bei tempi, e la segue a ruota "The Mask" che però ha meno mordente nelle melodie. Tra alti e bassi, non mancano le hits come la title-track (bellina) e la cinematografica "Love 2 Hate U" (bellina again!), la power-ballatona "Mother" (si poteva fare di meglio) ed "Asylum" (meglio) e la cover finale "A Song To Slit Your Wrists By" scritta da Nikki Sixx coi 58, e si poteva evitare.

Beh, che dire al fin della fiera?
Un lavoro che prolunga in maniera positiva la carriera di Lita o meglio che non la macchia ancora con lavori orridi come tanti tanti anni fa.
Noi preferiamo ancora immaginarla pacioccosa e con le calze a rete, in una immaginaria orgia con Doro, Lee Aron, le Vixen e le L7... ma dopo tutto oggi il genere milf/mature impazza!

Peccato per quella plastica eccessiva...
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 27 giu 2012 alle 09:37

W Lita. Gianlu, abbiamo pensieri comuni: mi devo preoccupare?

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