Copertina 5

Info

Anno di uscita:2002
Durata:63 min.
Etichetta:Massacre
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. CALLING
  2. SILENCE
  3. PARASITES
  4. LIGHTNING
  5. TIME OF THE HUNTER'S MOON
  6. THE HERMIT (WAIT AND SEE)
  7. DON JUAN'S TRIUMPH
  8. RIBBON OF TEARS
  9. LONG VOYAGE BACK
  10. WHILE THE WORLD AWAITS

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Secondo album dei finlandesi Tunnelvision, già acclamati da pubblico e critica per il precedente "While the Words Await". Benché qua e là si trovino elementi che ampliano i confini del sound della band, non si può parlare più di tanto di innovazione stilistica; la proposta resta infatti quel metal (bah...) sinfonico, melodico, progressivo e chi più ne ha più ne metta, imbottito di tastieroni ampollosi e di aridi virtuosismi in minore armonica. Come se non bastasse la produzione è targata Mika Jussila e Finnvox Studios: una sicurezza per chi vuole il solito album di plastica finlandese. E' quindi con dispiacere che non posso esimermi dal criticare aspramente le scelte della band, che troppo segue i cliché commerciali degli ultimi anni, cadendo in soluzioni sempliciotte, banali e del tutto impersonali. Ho detto "con dispiacere", perché è un peccato che una band così rodata sotto il profilo tecnico-esecutivo si debba appiattire su standard già ampiamente propinatici da quel coacervo di nordiche bandicciole mediocri che hanno fatto strage di cuori negli ultimi anni. Qua è la in questo "Tomorrow" si fanno ascoltare con piacere calde soluzioni di stampo rock, così come altri momenti di velocità dove emerge un buon groove ed un'ottima capacità compositiva, ma quello che c'è in mezzo a ciò è del tutto evitabile: progressioni senza né capo né coda e melodie facili facili, di quelle che ormai hanno stancato anche i più accaniti sostenitori del genere. E' soprattutto nei refrain che i Tunnelvision rovinano tutto quanto fatto di buono prima, grazie a mielosi motivetti pre-confezionati. Il voto che vedete sotto non è più basso solo perché la band sa suonare ottimamente e ci mette comunque l'anima, ma questo non può giustificare un album uguale a mille altri, già di per loro inutili ed evitabili. Mi spiace, ma la sufficienza non c'è, neanche ad essere larghi di manica.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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