Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:20 min.

Tracklist

  1. TASTE THE FLAVOUR
  2. YOU
  3. THE HAPPINESS LAND (WHERE THE END HAS NO END)
  4. WHAT IS IT?
  5. A SONG FOR THE END

Line up

  • Federico Minini: voice, bass
  • Lorenzo Basaglia: guitar, backing vocals
  • Luca Dallù: guitar, backing vocals
  • Giacomo Carlone: drums

Voto medio utenti

Giungono al secondo EP i milanesi Oryzon dediti ad un melodico ma energetico alternative rock/metal, termine che vuol dire tutto e nulla allo stesso tempo, ma che viene ben definito dai gruppi ai quali si ispirano gli Oryzon, evidentemente i Muse, i Radiohead, i 30 Seconds to Mars e se vogliamo mettiamoci dentro anche i Massive Attack: la cosa bella è che presi individualmente questi "grandi" gruppi personalmente mi facciano rivoltare lo stomaco (eccezion fatta per la band dei fratelli Leto) mentre durante l'ascolto di "Taste The Flavour" sono riuscito più e più volte a sorprendermi, in positivo, per la buona musica e le ottime soluzioni proposte dal quartetto lombardo, sempre perfettamente in bilico tra aggressività, melodia, meditazione ed azione.

Ogni brano ha la propria anima e dimensione, non siamo di fronte come troppo spesso accade alla medesima formula perpetuata lungo ogni pezzo, ma allo stesso tempo non si va oltre ad una omogeneità sempre fondamentale per non incappare nell'errore di suonare "un disco per ogni canzone", con troppe e troppo differenti influenze.

Indubbiamente la voce del frontman Federico Minini, anche al basso, è uno dei punti cardini degli Oryzon che però appaiono validi nel loro insieme: gli unici lievi dubbi vengono dalla conclusiva "A Song for the End" che appare troppo ordinaria e "solamente" discreta, mentre è nel resto del lavoro che emergono le cose migliori: l'iniziale title track con il suo arioso e coinvolgente chorus, la decadente e rabbiosa "You", l'onirica "The Happiness Land" che sebbene sulle prime mi abbia lasciato perplesso ha finito con gli ascolti ad essere la mia preferita grazie al suo crescendo emotivo ed all'ottimo lavoro alle chitarre e lo stesso dicasi per "What is it?" che suggella il tutto con le stesse qualità della precedente.

Davvero un buonissimo prodotto, inaspettato, sorprendente.
A guardarsi intorno e ricevere settimanalmente kg e kg di cd totalmente inutili ("monnezza" è il termine esatto) lascia un po' rattristiti constatare che magari buonissime formazioni come questa trovino molta fatica ad emergere ed a farsi notare.
Voi lettori di Metal.it dovreste emergere dalla massa ignorante e dare una possibilità a chi la merita.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 09 mag 2012 alle 18:43

ok,lo ammetto..piacciono anche a me,sono stato pure ad un loro concerto e mi son sentito Matusalemme *__*

Inserito il 06 mag 2012 alle 11:36

gli altri mi provocano l'orticaria, i 30 seconds d'estate in macchina con i finestrini aperti occhiali da sole e viaggio verso il mare sono gradevoli, pare di essere in un episodio di the OC :D

Inserito il 04 mag 2012 alle 19:21

al Graz piacciono i 30 Seconds to Mars? O__o beh,senza offesa, ma come ragazzina di 15 anni sei un po' bruttina ^__^

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