Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:34 min.
Etichetta:Bakerteam Records

Tracklist

  1. THE BREEDING (INTRO)
  2. EARTHSICK
  3. PLAGUE AND PRAY
  4. DECANTED EMBRYOS
  5. DOMINANT GENETHICS
  6. H.I.V.
  7. WORLD DAMNATOMY
  8. SOUL-BORNE MALADIES
  9. SERPENT VERSE
  10. VOICES FROM THE SEA

Line up

  • John St. John: vocals
  • Raff: guitars, bass, synths
  • Joe La Viola: drums

Voto medio utenti

Chi l’avrebbe mai detto, venti anni fa, che oggi ci saremmo ritrovati qui per recensire un nuovo lavoro dei Gory Blister… Venti anni, appunto, tre dischi alle spalle, numerosi tour e numerosissimi cambi di line up, questi i numeri della band, tarantina di origine ma meneghina di adozione. Inevitabile, con questo bel quadretto, che il nuovo “Earth-sick” sia il loro disco della maturità, il disco che ogni band vorrebbe riuscire a comporre nella propria carriera. Un disco, ancora una volta, di puro death metal, di quello tecnico che tanto piace a noi e che tanto contraddistingue la scena italica, che grazie a poche ma buone band (Sadist, Illogicist e via dicendo…) riesce a rimanere ai vertici di questa scena di nicchia, quella, appunto, del techno death metal, nonostante i tentativi denigratori e di boicottaggio provenienti dall’estero. Un disco che nella sua complessità risulta al tempo stesso snello, forse perché i brani raramente superano i quattro minuti (e visto il genere proposto non è certo una cosa usuale), e perché nel suo complesso l’album oltrepassa di poco la mezz’ora. Scelta vincente, dal mio punto di vista, dato che la band è riuscita, in questo modo, a trovare il giusto compromesso tra i voli pindarici e tecnici dei singoli strumentisti, e l’essenza della canzone, rendendo il tutto più compatto e fruibile. Ma d’altra parte si sente fin dal primo brano, la titletrack, che le intenzioni del gruppo sono quelle di picchiare duro, evitando troppi arzigogoli, anche se, soprattutto in fase solista, l’aspetto tecnico non è stato certo messo da parte. Semplicemente è stato usato ai fini dei brani, basti ascoltare pezzi come “H.I.V.” o “Serpent verse”, che riescono, appunto, a sintetizzare al meglio le due anime della band, quella più ricercata e quella più brutale, di derivazione floridiana. Ad essere sincero non mi aspettavo un album così convincente, fin dal primo ascolto, e sono contento di essere stato smentito dai fatti, in quanto i Gory Blister hanno dimostrato e confermato di essere arrivati, ormai, a livelli di qualsiasi altra band europea, e quindi ai vertici della scena estrema della penisola. Una band che sa essere tanto tritaossa (“Plague and pray”, “Decadent embryos”), quanto melodica, sempre nell’accezione deathosa del genere, con un uso parsimonioso ma efficace di scale minori e armonizzazioni melodiche ai limiti della fusion, ma soprattutto estremamente professionale, visto che ogni singola nota di questo album è stata composta e pensata con estrema cognizione di causa, proprio per non lasciare nulla al caso. A parte segnalare “Serpent verse” e “H.I.V.” come i brani migliori del disco e l’anomala e pinkfloydiana “Voices form the sea” in chiusura, mi resta poco altro da aggiungere, se non sottolineare la buona prova del nuovo singer John St. John, ovviamente quella dei due storici membri Raff e Joe La Viola, quest’ultimo in particolare vero motore trainante dell’intero lavoro, e la partecipazione, in veste di special guest, niente meno che di Karl Sanders dei Nile, che arricchisce col suo growl cavernoso ben due brani, “Soul-bourne maladies” e “Serpent verse”. Per il resto, cosa altro dire… i Gory Blister ci sono, e sono malintenzionati… i vertici della scena estrema italiana sono avvisati e farebbero bene a stare molto attenti, perché con credenziali come quelle contenute in “Earth-sick” un golpe è davvero dietro l’angolo…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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