Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:43 min.
Etichetta:Prophecy Productions
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. LINCEUL D'HIVER
  2. LA TRAVERSéE
  3. LE MOUVEMENT PERPéTUEL
  4. ARIETTES OUBLIéES I : JE DEVINE à TRAVERS UN MURMURE...
  5. LA NUIT MUETTE
  6. AU CREUX DE L'HIVER
  7. APRèS L' OMBRE
  8. LES REGRETS

Line up

  • A. Hadorn: vocals
  • Fursy Teyssier: vocals, guitars & bass
  • Winterhalter: drums

Voto medio utenti

A distanza di due anni dal debutto tornano i Les Discrets, creatura di Fursy Teyssier, artista francese che, oltre alla musica, si dedica con successo anche alle arti visuali.
Ho ascoltato questo disco per una settimana intera, perdendo il conto. Non garantisco di averlo compreso appieno, e ciò è dovuto al fatto che, nonostante sia suddiviso in otto tracce, il disco è un continuum indivisibile e indissolubile, quasi che premendo il tasto play non si possa fare a meno di ascoltarlo per intero.
La sensazione di cui sopra è accentuata dal fatto che la musica è progressiva nel vero senso della parola, muta progressivamente, in maniera camaleontica, senza strappi, letteralmente trascinando l’ascoltatore lungo quarantatre minuti di musica emozionante e mai stancante. In quanto detto c’è anche quello che ritengo essere l’unico difetto di questo disco, ovvero la mancanza di improvvise aperture che valgano a spalancare orizzonti nuovi e inaspettati, così come è avvenuto con l’ultimo capolavoro degli Alcest. La tentazione di costruire questa rece in parallelo con la band del fraterno Neige è forte, date anche le tantissime similitudini, ma mi asterrò, essendo giusto riconoscere a questa grandissima band la dignità che merita.
La delicatezza con la quale Fursy tratteggia certi paesaggi è commovente in “La Traversèe” ed in “Ariettes Oubliées I : Je Devine À Travers Un Murmure...”. Il primo estratto, “Le Mouvement Perpètuel”, è un monumentale esempio di tragica melanconia senza tempo, ed è sicuramente il pezzo migliore del disco.
La Nuit Muette” vivacizza la proposta, pur non tradendo la vena intimista della band.
Il mood del disco è sicuramente sul depressivo andante, carico di leggera ma sottile e penetrante malinconia, amplificata da passaggi acustici che mi hanno riportato alla mente gli Empyrium, soprattutto in “Après L’Ombre”.
Il disco è molto buono e riesce a dare in profondità ciò che non sa dare in durata. Cosa voglio dire? Che nonostante gli svariati ascolti fatico a ricordare le canzoni e persino a distinguerle (se si eccettua “Le Mouvement Perpètuel”). Ciò significa che questo disco è destinato a dare il meglio di sé tirandolo fuori dallo scaffale a intervalli regolari, per sorprendervi ogni volta delle sue qualità, e poi scordarvelo fino alla volta successiva.
Se questo sia un pregio o un difetto lo lascio decidere a voi. È tutta una questione di prospettive.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 20 feb 2012 alle 18:30

vabbè ma che non tutti i gusti siano al limone lo sa anche il gatto mentre si lecca il didietro megaRIP

Inserito il 20 feb 2012 alle 01:45

Ma non è una questione di nazionalità, io ho dato 9 agli Alcest e fosse per me i francesi li carbonizzerei tutti.. Però, non è davvero male questo cd.

Inserito il 17 feb 2012 alle 19:07

Non a tutti è dato capirne di musica. 'ste frasi mi fan cadere le braccia e anche qualcos'altro...

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