Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2011
Durata:67 min.
Etichetta:Pure Steel Records

Tracklist

  1. ECSTASY
  2. MEDIEVAL WAYS
  3. EVIL ENTITY
  4. ANGEL
  5. DARKNESS OF THE NIGHT
  6. BRINGER OF DOOM
  7. SOUL OF DARKNESS
  8. QUEEN WITCH
  9. CRIMSON RAIN
  10. THE WARRIOR
  11. UNLEASHED
  12. SCREAM MY NAME
  13. BAD BOYS

Line up

  • George Tsalikis: vocals, guitars, keyboards
  • Jofu Cardillo: drums, guitars
  • James Corallo: bass, guitars

Voto medio utenti

In attesa di un nuovo album, gli Zandelle ne approfittano per andare a recuperare un pezzo del proprio passato, dando alle stampe questo "Shadows of the Past" che contiene le nuove incisioni di alcune delle canzoni presenti sulle primissime uscite della formazione statunitense, l'EP "Zandelle" del 1996 e "Shadows of Reality" (1998), oltre ad un paio di inediti ed alla cover di "Bad Boys" dei Whitesnake (dalla tracklist di "1987").

"Shadows of the Past" ci riconsegna i migliori Zandelle, quelli maggiormente legati alla N.W.O.B.H.M. ed allo US Metal degli anni '80 - che a mio parere restano l'ambito nel quale George Tsalikis e soci hanno meglio espresso il loro potenziale. Certo "Angel" è fin troppo nelle corde degli Iron Maiden ("Strange World" ancora grida vendetta), ma troviamo molto di Judas Priest, e con loro anche Grim Reaper e Blitzkrieg, o restando negli States, Iced Earth, Helstar ed Omen.
Se i quattro estratti da "Zandelle" si rivelano più ingenui e fortemente derivativi, quelli di "Shadows of Reality" mostrano una marcia in più, sia in un songwriting meglio articolato ("Darkness of the Night", "Soul of Darkness" o "Queen Witch") sia per un’esecuzione più ficcante ed energica ("Bringer of Doom" e "The Warrior").
Venendo invece ai pezzi più recenti, mentre "Unleashed" (una outtake da "Vengeance Rising") non convince nel suo ricalcare soluzioni più europee e non troppo lontane da quelle dei primi Helloween, la nuova "Scream My Name" ha dalla sua un’indole drammatica che rimanda ai Savatage d'annata ("Sirens"). La voce affilata di George Tsalikis resta sempre un trademark per gli Zandelle (che fondò dopo la sua uscita dai Gothic Knights), dei quali si conferma sempre più leader incontrastato, e per quanto nella discreta cover di "Bad Boys" debba piegarsi ad un approccio più Hard Rock, riesce a farlo senza evidenti difficoltà. Ma, come ho già avuto modo di evidenziare, non è nemmeno questo il contesto che calza meglio agli Zandelle, e presto vedremo quale percorso musicale prenderanno in occasione del loro prossimo, il quinto, album.

Tenendo conto che nel CD trova spazio anche un secondo dischetto con incluse le versioni originali delle prime dieci canzoni, "Shadows of the Past" resta sicuramente un buon biglietto da visita per coloro che volessero provare ad avvicinarsi agli Zandelle ed uno squarcio nel loro passato per chi li ha incrociati solo nelle loro più recenti uscite.

Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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