Copertina 4,5

Info

Anno di uscita:2011
Durata:46 min.
Etichetta:Spider Rock Promotions

Tracklist

  1. NO REGRETS
  2. INSANE
  3. CRUMBLING
  4. IN A CORNER (FEAT. TERENCE HOLLER)
  5. IN VAIN
  6. LIVE TO TELL
  7. THE HIVE
  8. MEMORIES
  9. STILL WAITING
  10. UNINVOLVED

Line up

  • Valeria Salerno: vocals
  • Giovanni Ferranti: keyboards, programming
  • Marco Ribecai: bass, guitars
  • Dave Simeone: drums

Voto medio utenti

Mi verrebbe da citare il sommo Maccio Capatonda dicendo "Esistono album che non esistono", ma sarebbe troppo. Limitiamoci a dire che questo "Uninvolved" dei nostrani Evergaze Eternity è un album che si esiste, ma non decolla mai, rimanendo eccessivamente legato a terra dai solito cliché del genere, peraltro a tratti mal interpretati.

Gli Evergaze Eternity nascono nel 2007 come formazione vera e propria, salvo perdere diversi pezzi nel corso degli anni e ritrovarsi coi soli Valeria Salerno e Giovanni Ferranti come membri stabili della band.
E' proprio Giovanni ad occuparsi qui, oltre che delle tastiere, di programmare tutti gli altri strumenti, cosa che risulta peraltro udibilissima durante l'ascolto di "Uninvolved", che presenta suoni eccessivamente artefatti durante tutta la sua durata, non aiutato affatto da una prestazione vocale da parte di Valeria che, pur dotata di una buona ugola, alla lunga risulta decisamente noiosa e ripetitiva.
Il disco, come anticipato in apertura, non decolla praticamente mai, non presenta particolari acuti ma solo 10 malinconiche tracce con veramente poca personalità, ravvivate soltanto dalla presenza di Terence Holler degli Eldritch, a spezzare quella snervante monotonia che pervade la maggior parte delle canzoni. Da segnalare esclusivamente "In Vain" e soprattutto "Memories", dove finalmente il cantato di Valeria ben si sposa agli inserti di synth di Giovanni, fornendo forse l'unica vera nota positiva del disco.
Nel lotto c'è anche la cover di "Live to Tell" di Madonna, ma anziché risultare un picco, come ci si aspetterebbe dal fatto di essere appunto una cover, manifesta ulteriormente la pochezza del materiale a disposizione, trasformandosi dopo poco in una nenia da skippare senza pietà.

In conclusione un album sconsigliato ai più, che segna un passo falso all'esordio per gli Evergaze Eternity, i quali hanno però tutto il tempo per imparare dagli errori commessi e rifarsi con il prossimo disco, come ogni buona band all'esordio dovrebbe fare.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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