Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2011
Durata:39 min.
Etichetta:Candlelight
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. AD NAUSEAMANARCHOGRAM SUN
  2. REX OBLIVIONE
  3. SURROUNDED BY SKULLS
  4. NON SERVIAM
  5. JUST ADD NAUSEAM
  6. ENTERING THE ARENA OF THE UNWELL
  7. THE HOUSE OF BEDLEM
  8. APATHY IN THE UK
  9. MOTöRBASTäRDS
  10. THE HAMMER OF WITCHES
  11. PUT ME OUT OF YOUR MISERY

Line up

  • Rev. Trudgill : bass
  • Nate Gould: drums
  • Tim Carley: guitars
  • Ben McCrow: vocals

Voto medio utenti

The Rotted, The Rotted, The Rotted.... chi sono costoro?

Ho impiegato un bel po' per fare mente locale e cercare sul web qualche informazione, prima di ricordare che non sono altri che gli ex Gorerotted che ebbi il piacere di seguire diversi anni fa ai tempi del discreto "A New Dawn for the Dead", uscito per la Metal Blade nel 2005.

Sono passati 6 anni, 1 disco, un cambio di etichetta e di monicker nome ma l'agognato salto di qualità ancora non è arrivato: i londinesi col nuovo "Ad Nauseam" continuano la loro marcia a dir la verità nemmeno troppo truculenta dato che il loro death metal è decisamente contaminato da elementi melodici, hardcore, mezzi punkeggianti, che ne stemperano nettamente la brutalità, facendoli assomigliare a dei Motorhead in versione estrema: ecco sì, prendete un brano tipo "Orgasmatron", acceleratelo ulteriormente, metteteci una voce un po' in growl (un po', non pienamente) ed avrete i The Rotted.

Boh...simpatici, leggerini (è un paradosso parlare di leggerezza in un disco comunque death metal, mi rendo conto...), di compagnia, ma onestamente non mi sentirei di consigliare un acquisto del genere a qualcuno a meno che, come detto, non sia un super fan dei Motorhead e non veda l'ora di ascoltarne una versione potenziata.

Già scaricati dalla Metal Blade, forse la Candlelight (che eppure è molto attenta in queste mosse) non ha avuto propriamente una grande idea a prenderli sotto la propria ala protettrice...

Un sei di stima per l'impegno, la realizzazione, la produzione e la professionalità, nonchè la "simpatia" dei brani, ma questo è uno dei millemila dischi che si ascoltano distrattamente una volta e poi si ripongono sullo scaffale (o in un hard disk portatile...) per non venire ripresi mai più.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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