Copertina 7

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2002
Durata:52 min.
Etichetta:Virusworx
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ...FOR THE SCARECROW
  2. THE ENDLESS
  3. THE NIGHT OF THE DREAMER
  4. PLAGUEBRINGER
  5. THE NAMELESS CITY
  6. THE LAKE
  7. THE TOWER
  8. MY ENDLESS FUNERAL
  9. PSYCHE
  10. THE TEMPLE OF THE WORMS/TOMBWORLD

Line up

  • Melker Ryymin: bass
  • Fredrik Wallin: vocals, guitars, synth

Voto medio utenti

Accompagnati da una bizzarra biografia che li paragona ad Opeth e Katatonia (un tentativo un pò velleitario, forse) arrivano questi altrettanto strani The Equinox Ov The Gods, nome preso da un libro di Aleister Crowley. Dico "strani" perché la miscela del gruppo in realtà non parte da nulla di nuovo, ma approda su lidi che in pochi finora hanno osato raggiungere all'interno del mondo metal. La descrizione sul foglio che accompagnava il disco mi sembra perfetta per descriverlo: Dark Metal, nel senso che l'atmosfera è sempre molto oscura, unito alla semplicità del Pop e alle melodie del Gothic, con un approccio vocale terrificante e - aggiungerei io - delle potentissime chitarrone in stile Rammstein. Il tutto potrebbe sembrare una zuppa senza né arte né parte, mescolata frettolosamente nell'obiettivo di creare qualcosa di nuovo da presentare ad un pubblico quantomai stanco di sentire sempre le stesse cose. Però vi assicuro che in realtà in risultato non è assolutamente niente male! Prendiamo ad esempio l'opener "...For The Scarecrow" o "The Tower", due canzoni molto simili che rispecchiano in pieno la vera anima degli Equinox Ov The Gods. Si parte con un'intro di tastiera assolutamente danzereccia, con addirittura la cassa in stile dance a tenere il tempo...poi entra la chitarra come un macigno, con il suo riff adatto per sbattere la testa fino a far uscire il cervello dalle orecchie. L'unico ostacolo potrebbe essere solo la voce, che a causa dell'elevata interpretazione data dal cantante Fredrik all'inizio risulta un pò ostica, ma già alla seconda canzone non ci si fa più caso. La musica del gruppo non ha nessuno scopo secondario, se non quello di intrattenere, di divertire, di coinvolgere...e in questo caso vi assicuro che l'obiettivo è centrato in pieno. Vi ritroverete a fingere di suonare la batteria sull'autobus, mentre ad ogni simil-growl assumerete una faccia indemoniata cercando di essere più cattivi possibili (beh, insomma, almeno a me è successo!). Dall'altro lato invece la musica degli svedesi non rappresenta nulla di trascendentale, di imprescindibile, quindi se avete già pochi soldi e molti album nella lista degli acquisti, lasciate perdere. Se però il vostro amore per la musica metal è in crisi, se siete stufi di sentire la solita pappa trita e ritrita, se avete voglia di aprire i vostri orizzonti verso qualcosa di nuovo, se non proprio originale, allora gli "Equinox" potrebbero fare al caso vostro. Ma, ci tengo a ricordarlo alla Virusworx Records, le innovazioni che rappresentarono e rappresentano tuttora i dischi di Opeth e Katatonia, sono veramente lontane e irraggiungibili!
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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