Copertina 6

Info

Anno di uscita:2004
Durata:54 min.
Etichetta:Maquiavel
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. BREATHE IN
  2. MOTHER PANDORA
  3. ARCHITECTURE
  4. MOST ARROGANT LIFEFORM
  5. YET ANOTHER ARMAGEDDON
  6. GAMBIT
  7. MIDNIGHT CRISIS
  8. PIEP PIPER
  9. MISSA SOLEMNIS
  10. BREATH OUT

Line up

  • Jaro.Slav: vocals
  • Peter: guitars
  • Martin: bass
  • Vogg: guitars
  • Kriss: drums
  • U.Reck: keyboards

Voto medio utenti

"Il troppo stroppia" è un proverbio di cui i Lux Occulta dovrebbero fare tesoro. La loro ultima fatica "The Mother And The Enemy" avrebbe davvero potuto fare il botto, ma a causa di alcune problematiche più o meno di fondo l'occasione è decisamente da rimandare al prossimo album. In realtà l'esperienza dell'ascolto risulta nettamente divisa in due parti: una prima più schizoide in cui sono nuove forme espressive sempre legate al death e al black a trascinare l'ascoltatore, e una seconda parte più intimista in cui la band polacca prova a giocare con il trip hop con risultati che, come vedremo tra poco, sono tutto fuorchè esaltanti. Il primo spezzone vive di una notevole progressività: frequenti assoli di tastiera interrompono i grintosi riff delle chitarre, mentre la batteria sembra perfettamente a suo agio sia con le partiture più veloci che con quelle più groovy. Il riffing intricato ricorda spesso le divagazioni più tecniche dei Death, mentre alcuni irriverenti lead di chitarra riportano alla nostra mente i geniali Spastic Ink (con le dovute proporzioni ovviamente). In questa cornice si inseriscono le varie "Breathe In", "Mother Pandora" e "Architecture", che nonostante la loro evidente difficoltà costruttiva sono rese in modo impeccabile favorendo una veloce e inaspettata assimilazione. Già a questo punto alcune fugaci apparizioni del sax e un malcelato interesse del gruppo per il jazz dovrebbero farci fiutare il pericolo... pericolo che arriva puntuale alla quinta traccia. Gli strumenti convenzionali utilizzati finora vengono accantonati a favore di una voce femminile poco convincente e di semplici beat elettronici di batteria andando a creare un risultato non troppo dissimile dagli ultimi The Third And The Mortal o The Gathering. Anche in questo caso, non ci si improvvisa musicisti in un mondo che non si conosce... ad esempio, nei confronti del gruppo della bella Anneke manca un calore avvolgente, un coinvolgimento, un abbraccio che viene negato dall'estrema freddezza e plasticità di questo esperimento. Impossibile scacciare la monotonia, soprattutto pensando al capolavoro che stavamo ascoltando fino a qualche minuto fa. Purtroppo "The Mother And The Enemy" è questo: un esperimento riuscito male, con cui i Lux Occulta hanno mancato la loro grande occasione. E spesso le cose "semplici"...
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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