Copertina 7

Info

Anno di uscita:2011
Durata:42 min.
Etichetta:Sumerian

Tracklist

  1. WELCOME
  2. DEAR INSANITY
  3. CLOSURE
  4. A LESSON NEVER LEARNED
  5. TO THE STAGE
  6. DEDICATION
  7. SOMEONE, SOMEWHERE
  8. BREATHLESS
  9. THE MATCH
  10. ANOTHER BOTTLE DOWN
  11. RECKLESS AND RELENTLESS
  12. MORTE ET DABO

Line up

  • Sam Bettley: bass guitar
  • Ben Bruce: lead guitar,programming
  • James Cassells: drums
  • Cameron Liddell: rhythm guitar
  • Danny Worsnop: lead vocals

Voto medio utenti

Chi non conosce gli Asking Alexandria? Alzate le mani!

Bene, possono esserci due possibilità: o vivete su Marte, siete dei dissociati mentali o degli eremiti, oppure siete dei VERI metallari, con le palle fumanti.

Il sottoscritto ha intenzione di venire in aiuto di entrambe queste paventate categorie, illustrandovi che questo quintetto è la risposta inglese agli statunitensi Attack Attack!, campioni di incassi a suon di copie vendute nelle varie classifiche.

La cosa brutta è che, sebbene la qualità della musica (ma noi parleremo più in generale dello stile musicale di questi due gruppi ovvero il metalcore nella sua accezione più bastarda ovvero contaminato di elementi trance/elettronici) sia a livelli infimi, praticamente nel mondo l'unico genere metal che ormai vende è questo qui: vi basti pensare che "Reckless & Relentless", secondo album degli Asking Alexandria, è addirittura entrato nella Billboard 200 direttamente in nona posizione, vendendo in una sola settimana quasi 35 mila copie, esattamente quanto ne vendono in un anno tutti gli altri acts europei messi insieme.

Ma tant'è, mettendo da parte atteggiamenti polemici o irridenti, andiamo a giudicare obiettivamente la musica di questi ragazzini che suonano, almeno secondo noi, quello che si può definire MTV Metal, e ci piange il cuore a definirlo così; look semi emo, da frocetti ripuliti, produzione super pompata, chitarre molto aggressive, ritornellini pop in voce pulita filtrata ed angelica alternati a strofe urlate sguaiatamente in salsa hardcore/death metal.
Insomma, l'avrete capito, niente di più falso, finto e costruito.

Eppure funziona.
Certamente, è palese, i brani sono elementari, le melodie puntano tutto sulla facile presa e la parte "metal" è messa lì in maniera ignobile giusto per far sentire il ragazzino americano cattivo e ribelle nei confronti della società, annegando in un conformismo dal quale paradossalmente si vorrebbe rifuggire.

Tuttavia riusciamo ad apprezzare maggiormente l'approccio palesemente plasticoso e commerciale degli Asking Alexandria, che partono direttamente con queste premesse, rispetto chessò agli ultimi ridicoli In Flames che vanno a sfiorare queste sonorità con risultati addirittura inferiori per non parlare di Sonic Syndicate e compagnia brutta.

Ok, se ne può restare lontani senza perderci assolutamente nulla, ma se proprio dobbiamo fare una scelta andiamo controcorrente e preferiamo queste nuove patetiche leve inglesi a quelle patetiche vecchie e tristi svedesi.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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