In Carbon Mysticism è l'esordio ufficiale per questi statunitensi Winterus, gruppo dal logo e dall'estetica (almeno in copertina) devota a un tradizionale Black Metal di ispirazione anni 90, poi quando li vedi nella foto allegata al promo ti cascano le braccia: le classiche facce da bravi ragazzi che devono fare i "cattivoni" a tutti i costi per cercare di essere dentro il giro. Contenti loro, contenti tutti, ma forse no. Siamo alle prese con un album praticamente quasi strumentale, un susseguirsi di riff sentiti migliaia, se non milioni, di altre volte in sedi più concrete ed efficaci. Obbiettivamente trovo questo sforzo commerciale della Lifeforce Records praticamente inutile, è un cd che sembra non avere ne inizio ne fine, con delle canzoni inserite a caso, che mischiano senza soluzione di continuità brani registrati in studio e altri dal vivo (ma perchè?). In un mare di nulla si salvamo sicuramente Eternal Ghost e Christ Reign, forse perchè sono le canzoni più complete del lotto, in cui una certa influenza Depressive non tarda ad arrivare, ma anche nel loro caso non si sta parlando di chissà quali capolavori, niente di tutto ciò. Non so nemmeno a chi indirizzare questo In Carbon Mysticism, credo siano molto pochi gli interessati che potrebbero spendere 18 euro per niente. La sensazione che permane alla fine di tutto è che questi Winterus sono arrivati troppo prematuramente all'importante appuntamento dell'esordio, speriamo non si scottino.