Nati da un progetto nel 2009 per mano del chitarrista Davide “Bob” Badini, del bassista Andrea Burgio e del batterista Nicola Benetti, la band bolognese esordisce con un EP autoprodotto in cui vengono catalizzate le numerose e impegnative sessioni live dell’anno appena trascorso. Miotic rappresenta sicuramente un progetto ambizioso e di non facile percorribilità in considerazione di strutture musicali non commerciali ricche di sonorità che spaziano dall’hard rock al noise punk per attraversare influenze math rock in cui la matrice prog prende forma attraverso ritmiche piuttosto complesse esclusivamente strumentali.
Apre l’EP “A Season In Hell” e ci troviamo immediatamente immersi in un turbinio di ritmiche ricche di tempi dispari in cui riff taglienti e geometrie musicali psichedeliche ci proiettano nella pura sperimentazione. “Mydriasis” produce un’accelerazione sostanziale in cui la dinamica delle tablature ci regala un suono graffiante dal ritmo sincopato mettento in luce l’ottimo feeling dell’intera band. Intro d’effetto con il brano “Russian Roulette” in cui la progressione musicale ci offre un crescendo di atmosfere suggestive esaltando quelle che sono le notevoli potenzialità di un trio sempre ben rodato capace di cambi ritmici di qualità e ben distribuiti attraverso i quali si possono apprezzare le indiscutibili qualità artistiche della band. Chiude la ficcante “High Tide”, matrici prog in evidenza e una sei corde in grado si sferrare note d’effetto catapultando l’ascoltatore in un continuo intrecciarsi di situazioni coinvolgenti in cui si viene catturati sin dalle prime battute, finale assolutamente originale.
Se si cercano soluzioni sperimentali e se si è in possesso di una discreta apertura mentale musicale, senza ombra di dubbio questo lavoro dei Miotic non può che essere salutato positivamente, augurando alla band bolognese di consolidare le basi per un nuovo lavoro che rappresenterà sicuramente la svolta decisiva per un’affermazione di più ampia portata.