Copertina 6,5

Info

Genere:Punk
Anno di uscita:2003
Durata:58 min.
Etichetta:Noo Noo Records
Distribuzione:Brainstorm

Tracklist

  1. BREAK OUT OF THE MOULD
  2. A BLOODY HALO FOR YOUR BROKEN RADIO
  3. YOU’LL PRETEND TO LEAVE AND I’LL PRETEND TO CARE
  4. GO LUCKY!
  5. I’LL NEVER GET TO GO TO SPACE...SO FUCK THE WORLD
  6. ACTION FIGURE YARD SALE
  7. SPIDERMAN BAND-AID COVER’S A BLOODIED WRIST
  8. OLIVE OIL...I NEED YOU
  9. PEA’S OF JUMANGI
  10. INADIQUIT
  11. OLIVIA’S LAVA LAMP
  12. THE ONLY GIRL
  13. MADELLINE
  14. WAITING FOR SUNRISE
  15. BETTER FRIEND
  16. HAVE I TOLD YOU LATELY
  17. NAME
  18. ONLY IN MY DREAMS
  19. 15 FOREVER
  20. LIFE AFTER CHANGE

Line up

  • Rob Moir: guitar, vocals
  • Andrew Sparks: bass
  • Mike Leblanc: drums

Voto medio utenti

I Dead Letter Dept sono attualmente un quartetto, con l’ingresso del chitarrista Danny Complex (ex Marilyn’s Vitamins), che sta alacremente lavorando al full-lenght di debutto, ma in realtà la formazione esiste come trio fin dal 1996, anni trascorsi in gran parte con il nome “The Stiffs”.
Il presente album raccoglie loro materiale mai edito in Europa, riguardante sia i primi tempi di attività che la produzione più recente uscita sotto forma di Ep o split-cd.
Canadesi di Toronto, rientrano a tutti gli effetti nella scuola Americana del pop-punk energico, leggero ed orecchiabile.
Il pensiero vola subito ai Ramones, alla cui influenza và aggiunta una fortissima vena melodica che trasforma molte delle canzoni in potenziali hits radiofonici. Le parti vocali, pulite ma lievemente nasali, mi ricordano in qualche modo quelle dei Clash, ma l’attitudine dei D.L.D. è diametralmente opposta a quella dei leggendari Britannici. Questo stile punk non vuole essere un’arma per la protesta sociale o la militanza politica, si tratta semplicemente di musica fisica e diretta, ruvida ma non urticante, calda e vibrante ed anche più reale di certi prodotti che conquistano il pubblico giovanile, vedi ad esempio i Blink 182.
Abbiamo qui un album scorrevole, zeppo di riffs catchy ed up-tempo trascinanti, con il chiaro limite di brani troppo simili tra loro e la crescente imbarazzante sensazione che una canzone sia il proseguimento di quella precedente. Problema consueto per questo genere dove non si bada molto alle sofisticatezze del songwriting, privilegiando strutture semplici e memorizzabili. I Canadesi sono coscienti della cosa e si limitano a fare bene e con passione ciò che sanno fare, ed una ventina di brani vigorosi e divertenti per un ora di musica sono soldi ben spesi se siete amanti del genere.

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