Copertina 6

Info

Anno di uscita:2003
Durata:53 min.
Etichetta:Lion Music
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. THE WARNING
  2. EYE OF A STORM
  3. CYCLES
  4. TIME PASSES BY
  5. THE EAGLE'S RETURN
  6. IT'S NOT TOO LATE
  7. RONDO
  8. WHY WON'T YOU HEAR ME?
  9. SEVEN STARS
  10. YOUR FREEDOM
  11. IN / OUT
  12. TRAIN INSANE
  13. OUT OF THE RED

Line up

  • Ella Grusner: vocals, violin, flute
  • Lars Eric Mattson: guitars, bass, sitar, keyboards
  • Alex Masi: guitars
  • Alexander King: keyboards
  • Gerald Kloos: drums

Voto medio utenti

Dopo aver visto la cover di questo album mi aspettavo un disco potente e granitico, nella miglior tradizione del metallo più puro. Quando invece ho inserito il cd nel lettore, mi sono trovato di fronte a una proposta completamente differente. I Condition Red nascono nel 1999 dalla comune volontà di Alex Masi, Derek Sherinian e Lars Eric Mattsson di dare vita a un progetto che fondesse in un unico disco influenze progressive, neoclassiche e hard-rock. A distanza di tre anni dal loro disco di esordio, i Condition Red tornano sulla scena con “II”, alcune variazioni stilistiche nel songwriting una nuova line-up: Derek Sherinian non fa più parte del progetto, e l'abbandono del talentuoso tastierista statunitense non giova di certo alla proposta del combo scandinavo. Ella Grussner si occupa di tutte le parti vocali, mentre nel debut album si alternava col singer Torgny Stjarnfelt. Purtroppo la sua prestazione vocale è troppo monocorde: le composizioni dei Condition Red meriterebbero un'interpretazione più versatile e meno monotona. Ella si rivela invece decisamente brava col violino, peccato che il suo apporto si limiti a pochi inserti. Le nuove composizioni sono meno lunghe di quelle del precedente disco, rivelandosi per questo motivo meno ostiche e più accessibili. Il cd alterna ottimi episodi (“Time Passes By”, “Why Won't You Hear Me”, “Train Insane”) ad altri meno riusciti, generalmente un po' privi di mordente. Sono anche presenti numerosi intermezzi strumentali (ben sette), che mettono in luce la buona tecnica strumentale dei Condition Red: alcuni sono veramente belli, come la incalzante “The Eagle's Return” o la neoclassica “Rondo”, ma in diversi casi si rivelano eccessivamente prolissi, finendo con lo spezzare il ritmo del disco. Un altro aspetto negativo è la produzione poco incisiva, che non riesce a valorizzare in maniera adeguata le canzoni del cd. Siamo di fronte quindi ad un album poco riuscito, inferiore al suo predecessore. Per questo motivo mi sento di consigliarlo unicamente agli appassionati del genere, disposti a perdonare le pecche che minano la qualità globale di questo prodotto. Difficilmente conquisterà un altro genere di ascoltatore.
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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