Per ogni appassionato di death metal che si rispetti solamente leggere il nome
Dan Swano fa scattare un interruttore nella mente: gli svedesi
Demiurg possono quasie ssere definiti una death metal all star band, che oltre al mastermind degli Edge of Sanity vanta la presenza di Rogga Johansson alla chitarra, Ed Warby alla batteria, Johan Berglund al basso e Marjan Welman dietro al microfono, quest'ultimo vero punto di forza del gruppo con il suo growl che molto da vicino ricorda il lavoro di Swano. Il death metal proposto dai Demiurg è di chiara derivazione nordeuropea, pur non potendo essere accostato a Dismember, Entombed o Grave: in effetti volendo cercare ad ogni costo un paragone, sono proprio gli Edge Of Sanity la band che più volte viene in mente durante l'ascolto di
"Slakthus Gamleby", vuoi per la ricerca melodica portata avanti dal gruppo che per la natura intrinsecamente progressiva dei pezzi, capaci di passare da sfuriate degne del miglior death a passaggi più ricercati e melodici. Addirittura in "Cold Skin" una tastiera fa capolino e una lacrimuccia quasi scende a ricordare la grandissima (e purtroppo sottovalutata) formazione guidata da Swano. Supportato da una produzione al passo coi tempi, in grado di esaltare la carica di questo disco, "Slakthus Gamleby" non raggiungerà certo l'intensità e l'ispirazione di "Crimson" o "The Spectral Sorrow" ma riteniamo possa ritagliarsi un posticino tra gli ascolti dei deathster più accaniti che troveranno in questo disco pane per i propri denti.
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