Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2002
Durata:46 min.
Etichetta:Adipocere
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE PRESTIGE OF SORCERY
  2. FROM MORTALITAS TO ANTHEA
  3. ANTHEA, ANTI-THEOS WITCH
  4. BEYOND THE WINDS OF SHABBAT
  5. THE COSMIC DIALOGUE
  6. WHEN LIE STRUGGLES TRUTH
  7. SENTENTIA INQUISITORUS
  8. BACK TO ORION (TO THE KINGDOM OF THE STARS...)

Line up

  • Sylvain: guitars, vocals
  • Dagoth: guitars
  • Guillaume: drums
  • Nicolas: bass, vocals

Voto medio utenti

"Martyrs Of God" degli Apostasia è un album su cui è veramente difficile esprimere un giudizio. Come riportato sulla biografia i quattro francesi si inseriscono in un genere alquanto inflazionato, il black metal sinfonico, facendosi pionieri di un nuovo tipo di approccio alla musica: quello "concettuale". Il cd è infatti un concept-album sulla storia di Anthea, una giovane donna vissuta nel tredicesimo secolo, che scopre le arti magiche e stipula un patto con lo Spirito per ottenere la conoscenza praticando rituali proibiti, e per questo viene condannata dalla Chiesa alla punizione del rogo, grazie alla quale si ricongiungerà con il regno delle stelle. La storia è molto bella e scorrevole e, nonostante i contenuti teosofici e cosmici, non ci troverete grandi difficoltà nella lettura (diciamo che non è come studiare la filosofia di Aristotele alle superiori!). L'altra componente, quella musicale, è altrettanto importante, e purtroppo in questo gli Apostasia non sono decisamente dei maestri. Ci troverete le tastiere dei vecchi Limbonic Art, echi dei Dimmu Borgir e la teatralità ed espressività dei Cradle Of Filth. Ma nulla, nulla!, in questi 46 minuti è minimamente originale: la batteria è sempre la solita, martellante e pulsante, la voce non si sposta un attimo dal canonico screaming e la tastiera interviene in continuazione a dare forma e sostanza alle composizioni, dopotutto abbastanza godibili. Il vero piacere subentra quando avete il tempo di dedicarvi quasi un'oretta ad ascoltare il cd tenendo sottomano il libretto, e seguendo quindi la storia nel suo svolgersi durante le canzoni. Però, diciamocelo chiaramente, senza il concept "Martyrs Of God" non avrebbe avuto particolari punti di forza! Sarebbe bello che gli Apostasia continuassero in questa strada originale di considerare i testi come una parte fondamentale dell'intero lavoro, cercando tuttavia di trovare un percorso più personale ed interessante per quanto riguarda l'aspetto musicale. Ma essendo un debutto, non è proprio tutto da buttare.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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