Copertina 8,5

Info

Past
Genere:Power Metal
Anno di uscita:1999
Durata:43 min.
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. DESTINY CALLS
  2. THE IRON FORCE
  3. RIDE ON
  4. FREE AT LAST
  5. HOLD ON TO THE FLAME
  6. ETERNITY HOLDS
  7. FIRE COMES TO ICE
  8. THE LEGEND LIVES ON
  9. THE KING'S COMMAND
  10. UNHOLY POWERS
  11. GLORIOUS

Line up

  • Anders Zackrisson: vocals
  • Fredrik Mannberg: guitars
  • Nils Eriksson: bass
  • Nils Norberg: guitars
  • Mattias Bernhardsson: keyboards
  • Owe Wulf Lingvall: drums

Voto medio utenti

"The Sacred Talisman" era già stato recensito dal buon Polimar, sulla scia dell'iniziativa "... And Reviews For All" - ne approfitto per ricordare a tutti che è sempre valida - tuttavia, mi spiaceva non recuperare anche quanto scrissi al momento della sua uscita, nel 1999 ...

[ ... Terza realizzazione dei Nocturnal Rites, che neanche a distanza di un anno segue il precedente "Tales of...", nuovamente edito dalla Century Media, che stavolta non si limita però solo alla pubblicazione dell'album, ma supporta i nostri anche nella realizzazione (artwork, produzione) ed in una maggiore promozione, ed i risultati sono notevoli. La musica non si discosta da quello proposto in precedenza, anche se le canzoni sono più fluide rispetto al passato ed è evidente il miglioramento a livello di produzione, che finalmente non sacrifica il drummer e riesce ad esaltare la prestazione canora di Zackrisson. I Rites non si limitano a riciclare se stessi (ed Helloween, Gamma Ray...) ma riescono a creare un proprio trademark con cui firmare il repertorio del gruppo. Ormai le chitarre hanno una loro precisa identità e Zackrisson non tenta di emulare i più famosi colleghi, ma sfrutta al meglio la particolare voce di cui è dotato. Fulgido esempio è l'anthem "Destiny Calls" che apre le "danze" e racchiude tutte queste caratteristiche dei Nocturnal Rites, i quali da "The Sacred Talisman" inseriscono definitivamente il tastierista Bernhardsson in line-up, anche se purtroppo viene sfruttato solo marginalmente (da notare che Bernhardsson aveva già collaborato all'incisione dei precedenti album). Difficile trovare cadute di tono lungo l'arco del CD, la sola "Eternity Holds" è leggermente inferiore: troppo monocorde e con un ritornello spudoratamente rubato a Weikath e soci.
Le canzoni, benché accomunate dalla melodia dei cori e delle chitarre veloci ma sempre puntuali nel cesellare i brani, riescono a non essere mai ripetitive ed ognuna ha i propri spunti vincenti, come ad esempio "When Fire Comes To Ice" con il suo rifferama old style, o la sentita ballad "The Legend Lives On" introdotta tuttavia da un ormai abusato narrato. Ma è nei pezzi più sostenuti che i Rites danno il meglio, come la speedy "The Ring's Command" o la conclusiva "Glorious". Vista la continua evoluzione di questi svedesi, non oso pensare a cosa potranno offrirci nelle loro prossime uscite. ... ]
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti
Un disco senza tempo

Intramontabile, ora e per sempre. Senza dubbio nella top 5 dei dischi power di tutti i tempi.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 22 feb 2017 alle 18:52

Capolavoro!!!!!!!

Inserito il 21 feb 2017 alle 19:17

Quando sono in macchina e ho voglia di gasarmi un pò metto Eternity Holds a palla, quella canzone ha un tiro micidiale.

Inserito il 21 feb 2017 alle 13:47

Anche io lo acquistai a "causa" del Graz e per me fu una vera sorpresa. Ritornelli bellissimi ma mai scontati, chitarre che macinano riff e soli sempre ispirati e diretti. Insomma, una formula semplice ma perfetta per garantire una longevità straordinaria ad un disco assolutamente bellissimo. Un vero peccato che, dopo questo disco, la band abbia perso tutte le sue caratteristiche vincenti.

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