Copertina 7

Info

Genere:Guitar Hero
Anno di uscita:2009
Durata:52 min.
Etichetta:Mascot
Distribuzione:Edel

Tracklist

  1. EMPIRE
  2. HOW WE ROLL
  3. FIRE FOR EFFECT
  4. RUBICON
  5. HOT SHOT
  6. SAYONARA
  7. LAST LAUGH
  8. LITTLE PICK ME UP
  9. REQUIEM
  10. HIDE THE EFFECTS
  11. TRIP
  12. JUNO
  13. VITAL SIGNS
  14. ROCKERS VS RAVERS

Line up

  • Jim Davies: guitars, bass, synth
  • Tim Jackson: bass
  • Mike Edmunds: bass

Voto medio utenti

Disco d'esordio del chitarrista Jim Davies (Prodigy, Pitch Shifter) grazie alla label Mascot Records non nuova a lanciare sul mercato interessanti proposte.
Un lavoro che ha nella sperimentalità dei contenuti tutte la sua chiave di lettura, un industrial sound in cui le innumerevoli sfaccettature compositive si manifestano e si sviluppano con buona musicalità. Ampio utilizzo dell'elettronica che per similitudine, possiamo ricondurre a "Engines Of Creations" di Satriani e su questa scia, "Electronic Guitar" sembra ripercorrere la stessa strada. L'opener "Empire" con le sue atmosfere dark, dà subito l'idea di come si articolerà l'intero cd, e la successiva "How We Roll", pezzo dal ritmo infernale, materializza gli intenti ricchi di creatività di JD. Ottimi riff in "Fire For Effect" con pennellate neoclassiche d'effetto, particolarissima "Rubicon" che con la sua cadenza psichedelica e ipnotica rappresenta sicuramente un interessante passaggio musicale. "Hot Shot" dalla cadenza dance, ha nella dinamica la sua carta vincente e nonostante la miriade di campionature, riesce a distinguersi e ad affermarsi in maniera assolutamente gradevole. Toni dimessi con "Sajonara" ma chitarra ben in evidenza a dimostrazione del fatto che il musicista non risulta assolutamente sprovvisto di tecnica, tecnica che traspare in "Last Laugh" e "Little Pick Me Up", in cui nonostante le sonorità sembrano rincorrersi con difficoltà, la sei corde di Davies riporta tutto all'ordine dimostrando eccellenti qualità compositive. "Requiem", dai contorni oscuri, è sicuramente uno dei motivi più interessanti è particolari dell'intero lavoro con un utilizzo delle tastiere di grande effetto. Chitarra in primo piano in "Hide The Effects", inframezzo di breve durata ma di buona intensità, seguita dalla ritmata "Trip" in cui emerge, come spesso succede, una matrice dark sempre fluttuante. Robusto uso dell'elettronica con "Vital Signs", brano ricco di atmosfera e dall'andatura molta dance, sicuramente uno dei momenti più accattivanti della produzione. A chiudere "Rockers vs Raver", che per la sua particolarità racchiude un po' tutti i contenuti di "Electronic Guitar", tinte forti e ritmi incalzanti dalla cadenza sostenuta in cui nonostante l'apparente incompatibilità si riesco a fondere e a sviluppare matrici rock, dance e heavy metal.
Un album che non incontrerà un grandissimo successo ma sicuramente potrà' vantare l'obiettivo, in parte anche raggiunto, di crearsi un suo spazio grazie ad una discreta dose di originalità e in chiave sperimentale il risultato rispecchia appieno queste sensazioni.
Recensione a cura di Carmelo 'Lino’64' Nazzaro

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