Copertina 7

Info

Anno di uscita:2009
Durata:60 min.
Etichetta:Magna Carta
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. SOMEONE SAID YOU WERE DEAD
  2. THE GIRL FROM CHI TOWN
  3. DENNY’S BY THE JAIL
  4. ICE CREAM
  5. LAKE SHORE DRIVE
  6. NOT AFRAID OF THE DARK
  7. SHROOMS ‘N CHEESE
  8. WHAT THE WORD, THUNDERBIRD

Line up

  • Chris Poland: guitars
  • Robertino Pagliari: bass
  • Jake Cinninger: guitars
  • Joel Cummins: keyboards
  • Kris Myers: drums

Voto medio utenti

Band formatasi dall’unione degli Umphrey’s Mc Gee (Kris Myers, Jake Cinninger e Joel Cummins) e degli Ohm (Chris Poland e Roberto Pagliari), questa degli Ohmphrey risulta essere un’operazione interessante in cui i passaggi dalla fusion al jazz, dal funky alla psichedelica, riescono a catalizzare l’ascolto di un cd non facile ma sicuramente interessante. Grazie a melodie ricercate e di atmosfera, questo lavoro è in grado di regalarci sonorità squisite cariche di feeling nonostante il cd sia stato realizzato prevalentemente in una jam session live di due giorni.
L’opener “Someone Said You Were Dead” di chiara matrice jazz-fusion, mette in risalto quello che sarà il contenuto dell’intero album, citazione particolare per il sontuoso lavoro al basso di Roberto Pagliari. “The Girl From Chi Town” rappresenta, con le sue deliziose sonorità e gli arrangiamenti delicatissimi, uno dei momenti più ricchi di qualità, qualità ben delineate grazie alla grande tecnica che accomuna l’intera band. In “Denny’s By The Jail” vengono esaltate le grandi doti di improvvisazione, riff dinamici e cambi di ritmi azzeccati rendono l’ascolto assolutamente godibile.
Matrice jazz in “Ice Cream”, brano in cui la tecnica si impone in tutta la sua totalità grazie a passaggi e virtuosismi d’effetto, come la successiva “Lake Shore Drive” con un intro di tastiere ben sviluppato e il cui crescendo musicale assume l’ennesimo esempio di come la band sia ben amalgamata, coinvolgendo con successo l’ascoltatore. Ritorno alla fusion grazie a “Not Afraid Of The Dark”, un pezzo di non facile ascolto ricco di controtempi e melodie psichedeliche, elementi che si ritrovano nella seguente “Shrooms ‘n Cheese”. A chiudere l’album la particolarissima “What’s The World, Thunderbird” di chiara estrazione jazz, un motivo in cui il ritmo riassume con chiarezza il mix di stili che si intrecciano tra i vari componenti, tessendo trame di notevole spessore e qualità.
Ohmphrey per le sue caratteristiche non può che essere giudicato positivamente, probabilmente rimarrà un progetto musicale fine a se stesso ma sicuramente, per gli ascoltatori più attenti, rappresenta l’evoluzione di stili musicali diversi ma non per questo assonanti tra loro, un cd che grazie all’inesauribile grado di improvvisazione abbinata all’ottima tecnica esecutiva, riesce a ritagliarsi una discreta fetta di estimatori alla ricerca di soluzioni diverse e innovative.
Recensione a cura di Carmelo 'Lino’64' Nazzaro

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