Non è cosa da tutti riuscire a convincere pubblico e critica sin dal proprio debut album, attirare l’attenzione dei ferventi sostenitori del panorama underground più estremo e farsi addirittura un nome in pochi mesi di oculata diffusione del proprio lavoro.
Ebbene, gli italiani
Ever-Frost ci riescono addirittura con un EP, prima uscita discografica in assoluto di questo quartetto modenese che propone un mix esaltante di death/prog/gothic suonato splendidamente e ottimamente congegnato. E’ confortante constatare come i nostri siano riusciti a apprendere e ad assimilare la lezioni di gruppi storici quali
Death,
Sentenced (qualche anno fa ne erano anche una cover band se non vado errato) ed echi di
Opeth e, perché no,
Dream Theater, creando un miscuglio omogeneo davvero degno di nota. Gli Ever-Frost non sono mai banali, sempre concisi e consci nel sciorinare tocchi di classe e soluzioni decisamente originali a destra e manca. Altro aspetto degno di nota è senza dubbio la cura nelle lyrics, davvero ben scritte ed evocative tanto quanto l’ottimo artwork sfoggiato in copertina.
In definitiva,
se il buongiorno si vede dal mattino…
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