Copertina 7

Info

Anno di uscita:2008
Durata:38 min.
Etichetta:Earache Records
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. ZOMBIE BLOOD NIGHTMARE
  2. EVIL VOICES
  3. FINAL FIGHT
  4. TIME CRIME
  5. GLOBAL WARNING
  6. OCP
  7. HAMMER SLAMMER
  8. SENTENCED TO THRASH
  9. ZOMBI BREW
  10. HELL TRUCKER
  11. RETURN OF THE TECHNODROME
  12. THRASHOHOLIC
  13. IN THE COURT OF GENERAL ZOD
  14. SPACE INVADERS
  15. BULLET BELT

Line up

  • Luke Graham: guitars
  • Joe McGuigan: bass guitars, vocals
  • Domo Dixon: lead guitars
  • Philly Byrne: vocals
  • Paul Caffrey: drums

Voto medio utenti

Finora dall'Irlanda sono emerse ben poche realtà metalliche. Dico “emerse” perchè lassù esiste una folta scena underground, ma i gruppi fanno parecchia fatica ad imporsi. Questo probabilmente perchè nell'isola di smeraldo sono a tutt'oggi fortemente tradizionalisti...e non è un caso se i pochi gruppi irlandesi più o meno conosciuti si muovono in territori vicini al folk/pagan (come non citare i Cruachan, i Waylander, i Primordial...). Fino a metà anni 90 in Irlanda si viveva in un mondo a parte, ma da quando Dublino è diventata capitale europea a tutti gli effetti (e non solo capitale di fate, leprecauni, arcobaleni, ecc.) l'isola ha compiuto un grosso passo in avanti (probabilmente troppo grosso, vista la situazione critica degli ultimo periodo...). Tutto questo per dirvi che se questo disco dei Gama Bomb suona come se fosse stato scritto nel 1987, dovete tenere presente che in quell'anno, probabilmente, a Dublino giravano ancora le pecore nelle strade: in pratica questi ragazzi stanno vivendo oggi l'adolescenza del thrash metal. Parlando di “Citizen Brain”, seconda fatica full-lenght per i dubliners (il primo album, “Survival of the Fastest”, è del 2005), ci troviamo di fronte ad una bella mazzata thrash di 38 minuti che non concede nulla a modernismi o progressismi di sorta. 15 brani velocissimi, suonati bene e prodotti alla grande, che però (come quasi sempre in questi casi) di originale hanno ben poco. Pazienza: per gli appassionati del genere desiderosi di passare una quarantina di minuti di puro “fun-thrash”, questo disco può essere considerato come una specie di totem. I ragazzi sono totalmente presi da alcol, retorica thrash, videogames retrò, film di fantascienza/horror di serie Z, fumetti e cartoni animati a GO-GO. D'altra parte la copertina del disco e titoli come “Final Fight” (il cui assolo finale evolve nel famoso tema di Tetris ...), “Space Invaders” (!!!), “Thrashoholic”, “Return Of The Technodrome” (ispirata nientemeno che ai “Teenage Mutant Turtles”...) ... parlano chiaro. Solo una traccia sembra incentrata su problematiche sociali: “Global Warning”: si devono essere sbagliati.
E' comunque da riconoscere che la verve del gruppo è esilarante, e anche livello compositivo/esecutivo certe soluzioni sono veramente azzeccatissime (come il citato tema di Tetris, o le voci robotiche in “Return Of The Technodrome”). Se proprio si deve trovare un difetto (originalità a parte) in questo disco che, ripeto, è suonato e cantato alla perfezione, lo andrei a cercare nella forse eccessiva attitudine fun: il thrash una volta era il genere più incazzato della storia, oggi sembra sempre di più una caricatura di se stesso.
In definitiva, un album godibilissimo che potrebbe fare la gioia di tanti thrashers smaliziati che non si scandalizzano per i cloni odierni dei vecchi dei del passato. Non sarebbe sbagliatissimo definire il genere proposto da questi dublinesi come “Pub-Thrash-Metal”.

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