Backstage Heroes: eroi del rock n’ roll.

”Quattro chiacchiere” con i torinesi Backstage Heroes (rappresentati dal chitarrista Ritchie Mohicano e dal singer Lory Cruel), ci consentono di approfondire la conoscenza con una delle promesse “emergenti” nostrane più interessanti nell’ambito dell’hard rock / street metal, una di quelle magari ancora leggermente “acerbe”, ma per le quali si percepiscono distintamente quelle qualità di convinzione, freschezza, ispirazione e vocazione ancora capaci di fare la differenza (un’impressione maturata durante l’ascolto del loro primo full autoprodotto “Too Rude To Be Cool” e confermata dall’intervista che state per leggere) anche in un panorama musicale al contempo “ricco” (di offerte) e “dimesso” (negli investimenti e nell’audacia) come quello attuale.
Con l’aggiunta di appena un pizzico di “orgoglio sabaudo” per dei concittadini che tentano di tenere alto il nome di “Torino rock city”, non mi resta che lasciarvi alle parole di una band, che, con il giusto supporto discografico e un po’ di carisma in più, potrebbe davvero “esplodere” in maniera eclatante.

Ciao, grazie per il tempo concessoci e benvenuti su Metal.it! Iniziamo subito con l’inevitabile scheda di presentazione dei Backstage Heroes …
R. Mohicano: Ciao Marco e grazie a te da parte di tutta la band per lo spazio che ci stai concedendo. I Backstage Heroes sono innanzitutto Lory Cruel alla voce, Ritchie Mohicano alla chitarra, Miro J. al basso e Cris Crow alla batteria. Nascono col preciso intento di tornare agli arbori di quel rock duro che verso la fine degli anni '80, pettinava i peli dello stomaco e faceva sognare milioni di anime … L'idea era un ritorno alle origini, che non perdesse di vista le recenti influenze della scena rock Nord-Europea. E' così che i quattro capelloni in questione, hanno preferenzialmente definito, giorno dopo giorno, la loro direzione. L'attitudine, la voglia di divertirsi e divertire, non sono mai mancate … e col sudore dei nostri live, abbiamo infine reso esplosiva la ricetta degli "eroi del retropalco".
Nel recensire “Too rude to be cool”, vi ho “definiti” come dei propugnatori dell’hard / sleaze rock con il cuore negli eighties e il cervello nel terzo millennio … Vi riconoscete, quindi, in tale descrizione?
R. Mohicano: Assolutamente sì. E' esattamente ciò che stavo cercando di dire nel risponderti alla prima domanda. La tua affermazione, racchiude molto di noi ... l'intento "eroico" di portare avanti la "causa", l'amore indiscusso verso "quel" tipo di sonorità, e il radar sempre acceso, attento e proteso verso le nuove tendenze e verso le nuove tecnologie; cosa che influisce molto anche il nostro modo di fare promozione.
Raccontateci da cosa nasce il vs. monicker, davvero molto azzeccato e affascinante …
R. Mohicano: Grazie per il complimento.
"Heroes of Backstage" era lo slogan utilizzato dalla band di cui ero chitarrista anni fa e sulla quali ceneri, sono nati i Backstage Heroes. Il nome suggella in sé, anche la vena autoironica della band. Come amiamo spesso rispondere in questi casi, "c'è chi è eroe sul palco ... e c'è anche chi lo è dietro … nel backstage, appunto"... provocazione che potrebbe tranquillamente essere rimandata a tutti i vari cliché che fanno parte della nostra "scena", ma anche a quella mole di lavoro, sudata e rodata prova dopo prova, che deve intersecarsi e farsi spazio tra le vite private di ciascuno di noi, il lavoro … e le fidanzate rompicazzo. Hahahahaha … insomma, bisogna davvero avere intenti eroici oggigiorno per dare spazio alla motivazione e all'energia mossa dal nostro spirito. Soprattutto considerando che qui in Italia, manca un vero e proprio circuito mediatico adatto a promuovere il tipo di musica che facciamo.
Ed arriviamo proprio ad approfondire la genesi del vs. primo full-length autoprodotto … diteci tutto: com’è nato, come si è svolta la stesura dei pezzi, chi se n’è occupato, quanto tempo avete impiegato per la loro realizzazione e qual è il modus operandi utilizzato durante la fase di composizione?
R. Mohicano: L'idea di base della band è sempre stata comporre dei pezzi nostri, per quanto conoscessimo la dura strada che ci si prospettava davanti. Nel corso del primo anno abbiamo subito autoprodotto un Ep di quattro brani che ci aiutasse a farci conoscere in giro e nel frattempo a racimolare qualche rimborso spese ;-) I pezzi nascono quasi sempre da un'idea di riff del Mohicano, il resto di solito lo si aggiunge jammando, abbastanza istintivamente, per poi a pezzo praticamente finito rivedere i dettagli. Durante le varie prove e i numerosissimi concerti i nostri pezzi aumentavano sempre di più, fin quando arrivati verso la decina e avendo racimolato qualcosina da parte, ci siamo decisi ad incidere il tutto. Due brani dell'album sono nati nei primi mesi dei Backstage Heroes, “New Hero” e la nostra preferita “Die For Me”. Ognuno mette il suo in ogni stesura dei brani, e man mano si decide cosa conservare o meno, e live dopo live il pezzo, per così dire, si "affina", fino a raggiungere un target soddisfacente.
Tutti per uno, uno per tutti se mi passi la citazione ;-)
Parlando di canzoni preferite, personalmente ho trovato “Let's rock and roll” e “Scent of a woman” due momenti musicali davvero ispirati e coinvolgenti, che, a mio modo di vedere, condensano le vs. migliori qualità. Vi va di raccontarci qualcosa di questi due eccellenti brani? Cosa ne pensate delle mie scelte?

Lory Cruel: “Let's rock and roll” è stato l'unico pezzo concluso praticamente in fase di studio recording, grazie anche all'aiuto del nostro fonico, Claudio, che salutiamo. E' stato forse il pezzo più istintivo da noi realizzato, senza, in sostanza, nessun tipo di ritocco dalla stesura finale/iniziale. E' nato un po' per essere il nostro inno e ringraziamento al rock and roll.
Per “Scent of a woman” è la strada è stata un pelino più dura, in realtà ci ha convinti del tutto dopo l'intermezzo strumentale davvero ispirato creato dal Mohicano e dopo aver finito il testo.
L'immagine sul disco rende perfettamente l'idea di quello che la canzone vuole trasmettere. Tutti abbiamo un ricordo preciso di una persona, un sorriso, un colore, un particolare, in questo caso il profumo, che è capace di riportarci indietro di anni senza capirne il perché o l'avvenimento preciso.
Per il resto tutti i nostri pezzi, qualcuno più qualcuno meno, ci coinvolgono, direttamente o indirettamente. Non li sentissimo davvero sarebbe dura per noi riuscire a suonarli anche in sede live, dove si percepisce la nostra reale essenza.
Il disco mi è sembrato complessivamente piuttosto buono, anche se francamente avrei preferito una cura maggiore negli impasti vocali e magari un pizzico di superiore versatilità compositiva …
Siete soddisfatti del risultato finale? Vi sentite completamente rappresentati dal suo contenuto?
R. Mohicano: Il disco suona bene, è vario, copre diverse atmosfere e le vibrazioni sono buone. Manca del testosterone e della grinta riverberata che ci rappresenta dal vivo … è un po’ carente di quella "botta" che in sede live contraddistingue la band a pieno titolo. E la versatilità di cui parliamo, è effettivamente, un'altra di quelle cose che avremmo potuto gestire meglio … con un produttore. In mezzo all'occhio del ciclone, non puoi avere un'adeguata visione d'insieme del complesso esterno. Per cui, siamo ben consapevoli che qualche taglio e qualche aggiustamento, avrebbe probabilmente reso ancora più giustizia alla struttura portante dei pezzi.
"Too Rude To Be Cool" rimane comunque un ottimo punto di partenza per tutti noi e per chi fosse interessato a capire se nell'underground esistono ancora band che portano avanti il verbo del rock n’ roll scellerato e campanilista, potrebbe rappresentare una degna risposta!
Ho già fatto questa domanda ai vs. colleghi Hell In The Club, in una recente intervista, ma mi piacerebbe conoscere anche la vs. opinione … come spiegate la riscoperta degli anni ottanta un po’ in tutti i generi musicali? Ritenete che il ritorno dello “street metal” corrisponda ad una rinnovata esigenza di ribellione” e di “sfrontatezza” in un’epoca forse solo apparentemente libera ed emancipata?
Lory Cruel: Credo che ci sia un remake di qualsiasi cosa arrivi dal passato, in quanto le idee mancano un po’ in tutti i campi. Esiste quindi una rivisitazione in tutti i campi e in tutti gli stili possibili, spacciandole per idee nuove. Siamo in un’epoca in cui tutto è sotto gli occhi di tutti e in qualche modo, anche estremamente ridicolo, ognuno, come diceva Andy Warhol, ha il suo quarto d'ora di notorietà.
La ribellione nasce a volte dalla voglia semplicemente di farsi sentire, di poter dire "io sono qua", o semplicemente per far credere di avere personalità. Andare contro un'idea non vuol dire per forza averne una. Quando la ribellione è vera, non segue di certo una moda, al massimo ne crea una.
Abbiamo in qualche maniera toccato la questione “colleghi” … Anche in Italia il genere hard/sleaze rock sta recuperando interesse e credibilità, con formazioni “giovani” che dimostrano di potersi far rispettare anche a livello internazionale (penso ai già citati HITC, ma anche a Skull Daze, Skill In Veins, Bad Bones …, oltre ai concittadini Hollywood Killerz …). Quali sono le band “nuove” che ammirate di più e quali sono quelli che invece ritenete i vs. maestri storici?
Lory Cruel: Le band nostrane che più ammiriamo, e difatti sono quelle con cui abbiamo collaborato più spesso, sono sicuramente i Waste Pipes di Rivoli, gli alessandrini Lucky Bastardz, gli Sfregio di Genova, che ovviamente salutiamo con affetto. Ognuno con il loro genere, ma tutti con un bisogno disperato di far sentire la propria voce. Bisogna distinguere innanzitutto l'interesse del pubblico da quello mediatico.
Quello che passa più spesso in tv o per radio non vuol dire sempre che sia quello che piace di più.
Solo che la maggior parte delle persone è "comoda", "alla moda", per non aggiungere altro, e per quanto possa piacere, se non va di moda per i canoni mediatici, allora non va presa in considerazione a priori.
Ma qualcuno l'abbiamo riconvertito alla religione del rock ;-)
Maestri storici sono tanti, forse davvero troppi, stilare un elenco potrebbe essere superfluo, ma sicuramente chiunque faccia buona musica e la faccia col cuore.
Avete maturato una significativa esperienza live, “aprendo” i concerti di autorevoli formazioni come LA Guns, Vains of Jenna, Crazy Lixx, Adam Bomb, Last Vegas, Innocent Rosie, …
Come avete vissuto queste prestigiose occasioni? C’è qualche situazione particolare che merita di essere ricordata e raccontata?
R. Mohicano: Steven Adler, in primo luogo.
Personalmente parlando, è stata un'esperienza indimenticabile.
I Guns n’ Roses sono la ragione per la quale ho cominciato a suonare … inutile dirvi cosa ha potuto rappresentare per me e per noi, il suo abbraccio, i suoi aneddoti sulla vita on the road e il sorrisone stampato che lo contraddistingue da sempre.
Quel giorno siamo stati molto uniti, e abbiamo condiviso la stessa ansia, gli stessi rituali, lo stesso approccio allo show.
I fatti rilevanti di quei giorni, li pubblicheremo sulla nostra biografia hahahahaah, adesso danneggeremmo troppo la nostra reputazione!
In ogni caso, suonare in situazioni simili, ti permette di esibirti davanti ad un pubblico molto folto. Il ricavo in pubblicità è elevatissimo ... e dopo tanti sacrifici ... qualche soddisfazione, comincia ad arrivare.
Rimanendo sul tema, quali saranno i prossimi passi dei Backstage Heroes sotto il profilo live shows?
R. Mohicano: Abbiamo intenzione di continuare a suonare il più possibile, in lungo e in largo per il Nord Italia. In cantiere c'è un mini-tour europeo previsto per il mese di ottobre, ed altre succose novità come opening act.
La prossima sarà davvero a breve ... tenetevi collegati e date un'occhiata sulla data prevista per il 28 maggio 2011! :-))
Ed ora, in senso generale, cosa bolle nel “pentolone” dei Backstage Heroes? Un patrocinio discografico importante per “Too rude to be cool”, o vi state già concentrando sul suo successore?
Lory Cruel: Cercheremo di migliorarci e di scrivere qualcosa per il prossimo album, sperando di trovare validi collaboratori a livello di produzione nel frattempo e perché no, un ottimo distributore per il nostro “Too Rude To Be Cool”.
Questo non vuol dire assolutamente abbandonare le scene che sono la nostra casa.
Detroit rimarrà per sempre la “rock city” per eccellenza e forse Torino non riuscirà più a competere con la città americana per questioni “automobilistiche”, ma mi sembra che anche nella capitale sabauda ci sia un bel fermento musicale “sotterraneo” … Voi che siete parte in causa come giudicate la situazione?
Lory Cruel: La Torino underground è sempre stata vivissima e sempre lo sarà, purtroppo ultimamente i locali dovendo tirare avanti in qualche modo, premiano tribute band o altri generi musicali, data la moda del momento.
Ma tanti locali si difendono sempre a suon di volumi, quali ad esempio, United, Lapsus, Faster, … questi solo nel cuore di Torino.
Domandina “filosofica”: vi siete mai chiesti come faccia il rock n’ roll a sopravvivere dopo tutti questi anni? Recitano il suo de profundis ogni momento, le “nuove” mode e generi musicali sempre più “moderni” cercano di affossarlo continuamente e lui è ancora qui, con il suo “solito” impianto di chitarra, basso, batteria e voce …
Lory Cruel: Potrà forse morire mediaticamente, come accennavo prima, ma il rock non può morire davvero.
Tutti abbiamo bisogno di dire la nostra, e ci sarà sempre qualcuno che prenderà una chitarra in mano e imiterà i grandi del passato, magari domani noi :-p … e il modo più semplice di suonare, è di accendere l'amplificatore, di picchiare su di una batteria, di prendere un microfono in mano e farsi sentire.
Quello è il rock.
Siamo alla fine … grazie ancora, lasciate un messaggio per i nostri lettori e convinceteli a sostenere l’hard rock di un gruppo “troppo ruvido per essere figo”!
Lory Cruel: Ringraziamo intanto ancora voi tutti, ai lettori che sono arrivati fin qui (ahahahahahaha) … posso solo dire che il modo migliore per conoscerci e viverci è in sede live. Che sia sotto il palco, nel backstage ;-) oppure al bancone del bar, sceglietelo voi.
Noi facciamo solo rock and roll prima che i nostri giorni migliori se ne vadano … quindi ...
Let's rock and roll!!!!
Intervista a cura di Marco Aimasso

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 12 mag 2011 alle 07:21

Bella ragà!