Magazine Du Kakao

Estro, ironia, spregiudicatezza: queste sono le prime parole che mi vengono in mente per descrivere "l'entità" musicale denominata Magazine du KaKao. La band in questione ha appena pubblicato un nuovo album, dal titolo "Bazum", che di sicuro non può passare inosservato: a grandi linee si potrebbe dire che la musica che propone è accomunabile al filone crossover, ma in realtà ciò che si ascolta è ben più particolare e originale di quello che tale termine normalmente indica. Per rendersi conto che questo non è un gruppo come tanti altri basta dare un'occhiata alle risposte fornite nell'intervista che segue, decisamente a metà strada tra il serio e il faceto...


Vuoi introdurre la band ai nostri lettori, parlandoci di quelle che sono state le tappe fondamentali della vostra carriera musicale?
I Magazine du KaKao sono composti da quattro "menti dilatate", termine indicante la predisposizione di ognuno nell'accettare tutti i più svariati gusti musicali.
Clod, tastiere riflessive.
Didi, chitarra rilassata.
Diego, batteria impulsiva.
Fikez, basso stravagante
Le tappe fondamentali per la nostra formazione musicale consistono in tantissimi concerti nei locali e luoghi più disparati, il parto di due album ("Pseudomonas" e "Bazum"), la produzione di cinque pezzi per l'etichetta Loud Blast, la partecipazione a due compilation (Babylon Magazine e Radio Lupo Solitario), la vincita di alcuni concorsi per originalità musicale, la partecipazione al premio Darwin.... E soprattutto tanta tanta tanta "GAVETTA"!!!

Puoi spiegarci l'origine del vostro curiosissimo nome?
Il nome Magazine du KaKao è nato agli albori della nostra formazione: allora definimmo così una situazione non molto chiara nella quale ci trovavamo particolarmente coinvolti, alludendo alla sensazione provata nel ritrovarsi persi all'interno di un magazzino stracolmo di cacao in polvere, galleggiante nell'aria.... Crediamo non sia troppo difficile immaginare la strana sensazione di smarrimento che si prova nel ritrovarsi in un ambiente confinato ove l'orientamento può essere condizionato da una miriade di granellini di cacao, che ti avvolgono, confondono, possiedono... Per farla breve, può anche essere inteso come il ritrovarsi nella merda fino al collo!

Partiamo dalla musica che proponete, che è decisamente fuori dal comune e va al di là di qualsiasi etichetta o definizione. Come riuscite a creare un sound così personale e da cosa traete ispirazione?
La nostra musica parte da un metodo che ci siamo creati nel tempo. Ci piace essere lunatici durante la composizione dei pezzi, in maniera da plasmare a nostro piacimento il passaggio tra i vari generi... A volte aggiungiamo anche componenti ironiche, visto che ci divertiamo a prenderci per il culo!

Passiamo adesso alle parole... Nelle vostre canzoni i testi hanno un'importanza fondamentale e sono anche molto particolari, ironici e diretti. Vuoi commentare/spiegare brevemente il significato di ognuno dei brani contenuti in "Bazum"?
Ironia, serietà, eventi storici, situazioni stupide e irreali.... Tanti aggettivi per tanti generi.... I testi rispecchiano il genere musicale che facciamo, nel quale prevale la vena della "non banalità". Forse rischiamo di passare per sbruffoni ma vogliamo assicurarci di avere una totale libertà compositiva. Questo basta per descrivere ciò che vogliamo comunicare nei brani: vorremmo lasciare libera interpretazione e diversa chiave di lettura all'ascoltatore.

I vostri pezzi al primo ascolto possono lasciare spiazzati, poi pian piano uno inizia ad abituarsi al sound che proponete e ad apprezzarlo sempre di più... Questa sorta di "difficile assimilabilità" della vostra musica è voluta/ricercata o nasce in maniera assolutamente spontanea?
SPONTANEO IN TUTTO E PER TUTTO, questo è il motto compositivo dei Magazine du KaKao.


Nel booklet del cd c'è un ironico ringraziamento alle band che usano politicizzare i loro testi. Potete spiegarci come mai siete irritati da questo tipo di atteggiamento? C'è un riferimento a qualche gruppo particolare?
I gruppi che usano politicizzare i testi delle loro canzoni sono, il più delle volte, finanziati dai partiti politici stessi. È facile fare propaganda con la musica! Troppo facile..... basta non essere ispirati e scopiazzare ciò che qualcun altro ha già detto! Lo stesso Cap.....za, tanto gettonato ed applaudito per l'estrosità dei suoi brani, nasconde un significato all'interno degli stessi che lascia parecchio a desiderare.... Visto che la musica è un importante strumento divulgativo, perché sprecarlo nel raccontare cose scontate?

Nel nuovo disco il brano "Ecce homo" è presente sia in versione normale che in un'interessante versione remix. Pensate di remixare anche altri dei vostri pezzi in futuro?
L'idea di usare la tecnologia odierna per fare musica ci piace parecchio: credo ne faremo buon uso anche in futuro, soprattutto in funzione del fatto che Clod (tastiere riflessive) è un cultore della materia, nonché reduce da esperienze musicali molto tecnologiche con il progetto "Wireframes".

Che ne pensate della scena crossover italiana, alla quale bene o male siete stati associati?
Questo frangente musicale in Italia è visto in maniera positiva, peccato ci siano troppe bands che si definiscono crossover solo per il gusto del termine! A volte si fraintende, considerando tale ogni gruppo avente chitarroni pesanti e nient'altro, mentre invece riteniamo che esso voglia esprimere qualcosa di più, come una forma di pensiero che vuole unire più gusti, più generi e, perché no, più ambiti musicali.

Vi piace esibirvi dal vivo? Di solito qual è il responso del pubblico durante i vostri concerti?
L'esibizione live è uno dei nostri punti forti: il concerto è visto da noi come forma diretta di espressione e divulgazione di pensiero. Solitamente il riscontro con il pubblico è positivo, soprattutto per ciò che riguarda il coinvolgimento emotivo con la musica e con i testi che, essendo prettamente in italiano, risultano essere di facile comprensione.

Che progetti avete per il futuro?
Si parlava di una bella e lunga vacanza su una piccola isola tropicale, per ritrovare il reciproco spirito guida che ognuno di noi ha perso durante la trafila di uscita di questo album! Tornando con i piedi per terra, direi che in primis ci sarà la ripresa di un video. Abbiamo già in testa una bella storiella da riprodurre in recita che ci impegnerà moltissimo e ci darà altrettanta soddisfazione, come tutto quello che stiamo facendo.

Intervista a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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