Risposta sbagliata.... per i Waste Pipes!!

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Azz... questi cinque rockettari hanno toppato proprio l'ultima domanda. Dato che ormai la recensione del loro ultimo lavoro, "Make a Move" è già on line, pagheranno dazio alla prossima occasione!!
PS: La risposta esatta ovviamente era: "... perchè METAL.IT è il meglio!!"

Partirei innanzitutto da una domanda trabocchetto: ho letto nella bio molti di voi erano compagni di scuola... liceo scientifico... ma chi ve lo ha fatto fare a diventare dei "rockers" invece di impegnarvi a studiare, prendervi una bella laurea e sistemarvi per tutta la vita!?!?!
Kina: Quando c'è una congenita predisposizione ad una vita piena di pulsante rock non si può fare altro che abbracciare uno strumento, qualsiasi esso sia e darci dentro, fin dalla tenera età.
L'incertezza sul futuro è purtroppo una forte certezza, così, di fronte ad una rosea prospettiva da musicisti del demonio, ognuno di noi ha cercato di tenersi aperte anche altre strade, seppur più modeste, come quelle della fisica e dell'ingegneria.
Gulp... allora ci raccontate un po' di voi... dal nome adottato, la storia del gruppo, i lavori passati, cosa vi aspetta nel prossimo futuro?
Kina: Ci siamo conosciuti quasi tutti a scuola, quando iniziavano a sbucare i primi timidi peli della faccia; mentre la band è nata quando la flora sulle guance era già un po' più consistente.
Da quel momento non ci siamo più divisi. La genesi del nome del gruppo ha un nescio quid di mistico e magico. Dopo minuti e minuti di riunioni per la scelta, ecco venire in nostro soccorso l'amico che ci ha supportati durante le innumerevoli prodezze linguistiche. La mano fatata di Lava, guidata da una volontà superiore aprì il dizionario di Inglese e l'indice accusatore indicò quella parolina composta, che tanto piacque a tutti.
Così, partendo dal primo evento, il concerto di fine anno, durante il quale né l'esecuzione tecnica, né il look furono le nostre carte migliori, iniziammo a proporci dapprima nei centri sociali, poi nei pub di Torino e dintorni. Attualmente riusciamo a fare sentire le nostre urla anche ad un migliaio di km di distanza.Il nostro repertorio è sempre stato basato su un ragionevole equilibrio tra cover, per fare contenti un po’ tutti, e brani di nostra realizzazione, per trasmettere quelle che sono le emozioni della nostra vita a chi ci ascolta. Appena c'erano un po' di nuovi brani e di soldi, l'investimento migliore risultava essere chiudersi in studio. Il primo demo conteneva una cover dei Guns e tre nostri brani. Nel 2004 è uscito il nostro primo lavoro un po' più sostanzioso "Begin to grow", seguito da "Let blood boil" del 2006 per arrivare alla nostra ultima fatica "Make a move".
Speriamo, in un prossimo futuro di riuscire a raggiungere club di un certo spessore, in Italia ed all'estero e di partecipare ad eventi più grossi, ma anche di continuare a frequentare quei baretti che ci hanno permesso di crescere e nei quali è sempre un piacere esibirsi.
Passiamo all'album, esiste una relazione tra artwork e titolo del disco?
Lava: Certamente. L'artwork "medico" è frutto dell'idea partorita insieme ai nostri due grafici di fiducia: Ciccio Prencipe (Moonwalk) e Simone Scuderi (Spectra Design). Il titolo dell'EP "Fai Un Movimento" ci ha fatto venire subito in mente il movimento spontaneo del cuore, che è stato rappresentato in copertina da una figura prettamente ospedaliera: il diagramma PQRST(per intenderci l'elettrocardiogramma). Da qui abbiamo deciso di seguire questa linea per tutto l'artwork utilizzando delle cartelle cliniche per i nostri brani, con tanto di figure anatomiche e star della musica in veste di dottori a curare il nostro sound.
L'unico appunto che ho fatto al vostro lavoro, è che lo avrei visto meglio con un approccio più sanguigno e meno "pulitino"... è una scelta voluta oppure è ... semplicemente venuto così?
Lava: Si è voluto. Abbiamo rischiato un approccio curato e forse addirittura "pop" pur mantenendo (spero) un'attitudine rock e quindi più live. L'EP è stato registrato al Dub The Demon Studio di Madaski (Africa Unite) e abbiamo collaborato con vari amici-colleghi come Valerio Giambelli (chitarrista degli Statuto), Claudio Accatino (che vanta collaborazioni con Casa Sonica) e Mauro Tavella (fonico di Linea 77 e Persiana Jones). Quindi, sin dalla fase di preproduzione, è stata presa una direzione un po' deviata per un disco rock "classico".
Noi siamo pienamente soddisfatti del risultato anche se ci rendiamo conto dei pro e dei contro delle nostre scelte. Le critiche sono sempre ben accette!
A livello musicale quali sono le vostre fonti di ispirazione?
Lava: Come avrai potuto notare siamo fortemente influenzati da tutto il rock "primordiale", da Elvis ai Led Zeppelin per intenderci. Ovviamente cerchiamo di non viaggiare con i paraocchi, in modo da esplorare varie sonorità e forme musicali, anche in qualche modo distanti dalla nostra matrice.
Ad esempio durante la preproduzione e la registrazione di "Make A Move" ci siamo avvicinati molto a due band che non avevamo trattato molto fino ad allora: The Who e The Cult. La loro musica ha influenzato molto alcune fasi del percorso di realizzazione del cd. A casa Madaski ci ascoltavamo "Love" dei Cult in adorazione mistica e ci sganasciavamo a vedere i video dei girelli di Pete Townshend sulla chitarra. Comunque facciamo semplicemente il solito e vecchio rock n'roll, ma trovo molto stimolante per una band non fissarsi su un'idea di "stile", ma cercare di evolvere nella propria direzione.
Quali argomenti andate a toccare con i vostri testi?
Lava: Dipende. Non siamo una band politicizzata, ma ci piace far sentire la nostra voce. "The Deal" e "Make A Move" sono due esempi, in entrambe le canzoni esprimiamo il nostro punto di vista riguardo diversi aspetti della società moderna, sempre con un pizzico di umorismo e tante buone speranze.
Il rock n'roll è energia positiva, anche quando si toccano tematiche critiche. Allo stesso tempo ci sono diverse canzoni in cui raccontiamo le nostre esperienze di vita vissuta e quindi sono testi più personali, che però è giusto condividere con un gruppo di amici.
Dopo 7 anni è una bella sensazione rileggere testi più "antichi" e ricordarsi in che situazione erano stati scritti, ti dico solo che il nostro secondo pezzo si chiamava "Erection", il rischio di scrivere un testo da 18enni infoiati.
Credevo che "If You Don't Pay The Price" fosse una minaccia per coloro che il vostro EP lo scaricano e non lo acquistano...
Boe: E infatti è una minaccia: "Guai a voi che leggete queste parole e cercate su emule!!!". Scherzo, in realtà "Pay The Price" parla di tutt'altro (di show bis) e il fine principale nostro è quello di diffondere il più possibile la nostra musica. E se qualcuno impara a conoscerci grazie a un cd scaricato da Internet, è il benvenuto. Poi magari viene a sentirci ad un concerto (e non sarebbe venuto se non avesse scaricato fraudolentemente la nostra musica) e decide di fare questo folle investimento nel cd per avere i testi, la copertina, la possibilità di ascoltarlo nella macchina del '98 senza l'autoradio con l'MP3.
Scherzi a parte come vi siete organizzati per la vendita del CD? Vi siete appoggiati ad un etichetta, un distributore? Oppure fate tutto voi... dal vostro sito, ai concerti... porta a porta?!?!
Boe: Siamo un gruppo indipendente e ne siamo felici. Ci gestiamo in completa libertà. E siamo amanti dell'aspetto romantico del cd: il fatto di avere tra le mani il pezzo di plastica, il rito di inserirlo con cautela nel lettore e premere il tasto play rende onore al lavoro fatto in studio. Per questo abbiamo deciso di privilegiare la distribuzione fisica del cd. Lo vendiamo ai concerti ed è reperibile in due negozi di Rivoli (la nostra città): "Le disque" in piazza Martiri e "Musica più" in corso XXV Aprile. Il costo secondo noi è equilibrato per il prodotto (paghi 6 euro e hai i testi, il libretto, il cd, tutto quello di cui c'è bisogno per fruire al meglio della nostra proposta musicale). Ci rendiamo però conto di vivere in un mondo che è andato avanti e Internet offre la possibilità di distribuire la musica anche a distanza, quindi l'acquisto è possibile anche sul nostro sito myspace e a breve sarà presente anche su tutti i canali più conosciuti per la distribuzione web (Itunes, Napster, ecc)
A proposito, riuscite a suonare con una buona frequenza dal vivo? A vedere il vostro Myspace le date non vi mancano, vero?
Kina: Procacciare date è un impegno grosso, un lavoro a tutti gli effetti. Ci vogliono passione e pazienza. Bisogna inseguire i gestori dei locali, patteggiare e scendere a compromessi, sempre.
Il nostro miglior biglietto da visita è proprio l'esibizione live.
E' il momento in cui riusciamo a dare il meglio di noi stessi; un'esperienza che ci emoziona sempre, durante la quale l'affiatamento di 7 anni di esperienze live ci supporta, e la gente lo nota. Tra i nostri punti di forza vi sono la flessibilità ad ogni situazione ed inconveniente ed un repertorio che ci permette di soddisfare un pubblico piuttosto eterogeneo.
Riusciamo a gestire e riempire bene gli spazi che ci vengono concessi per l'esibizione, sia quando questa avviene sul palco di un festival, sia quando ci ritroviamo nel pubbettino inglese, dove i confini per scatenarsi sono la cassa della batteria e, a 50 cm di distanza, la ringhiera in legno tipica di un Irish pub.
Anche il passaparola tra gestori e clienti si è rivelato essere un'ottima leva, accompagnato dalla visibilità che molte community offrono sul web. La nostra regola è andare a suonare in qualsiasi luogo o locale ci venga proposto, anche a costo di andare "in perdita". Una sorta di investimento che qualora non fruttasse nel modo sperato, andrebbe comunque ad arricchire il nostro bagaglio di esperienza.
Il tutto sembra aver funzionato bene sinora.
Peraltro avete fatto anche da supporto a gruppi piuttosto noti...
Boe: Suonare con gruppi importanti della scena musicale è sempre stimolante: ti confronti con un pubblico numeroso e devi fare in modo che la tua esibizione non sia un peso. Devi darci dentro insomma. E poi hai la certezza di avere un palco dignitoso e un supporto tecnico affidabile. Sei posto nelle migliori condizioni per fare una bella figura. Inoltre chi si è preso la responsabilità di farti suonare giudicherà la tua professionalità sopra e sotto il palco e chi suonerà dopo di te anche. E' una situazione fantastica in cui bisogna buttare tutte le energie positive sul palco, tirare fuori il meglio di se stessi e conquistare chi sta sotto.
Nei concerti, vi concentrate solo sul vostro repertorio, oppure vi confrontare anche con delle cover? Se si quali?
Ci piace molto suonare dal vivo, e questo è il primo motivo per cui lo facciamo. Il secondo è che abbiamo tutto l'interesse a far sentire al pubblico i nostri pezzi in veste "live".
Boe: In ogni concerto proponiamo tutti i pezzi nostri che riteniamo significativi! Se l'esibizione dura mezz'ora ci sarà spazio solo per pezzi nostri, se il concerto dura un'ora possiamo infilare un paio di cover per noi particolarmente significative (i già citati Led Zeppelin, The Cult, The Who). Se il concerto dura due ore c'è spazio anche per una carrellata di cover che rappresentano bene il rock n'roll e il nostro bagaglio musicale, quello che ascoltavamo da ragazzi e che ascoltiamo oggi: Queen, AC/DC, Rolling Stone, Elvis Presley. Canzoni divertenti da suonare e coerenti con la nostra proposta.
Infine... come mai vista la vostra estrazione più Rock che Metal avete voluto sottoporvi al giudizio di un sito e di lettori spiccatamente metallici?
Boe: Beh, perché tutti gli amici nuovi sono i benvenuti, e poi la musica è veramente un linguaggio globale, che si veste di colori diversi ma non ha mai veramente dei confini stabiliti: inoltre siamo sinceramente convinti che le critiche, quando sono costruttive, siano la benzina che spinge un gruppo a crescere. Sentire qualcuno di esterno che ti dice la sua sui tuoi pezzi ti apre la testa. E i "metallari" sono in genere fruitori attenti e con una cultura musicale superiore alla media, dei critici credibili insomma. E poi quale "metallaro" non conosce i Led Zeppelin, che noi tutti adoriamo?
Vi ringrazio... concludete pure l'intervista come preferite!
Bella Sergio e grazie mille per lo spazio che ci avete concesso!
Lava: Un saluto a tutto lo staff e ai visitatori di Metal.it
Controllate le nostre date su www.myspace.com/wastepipes e veniteci a sentire dal vivo!!
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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