Subliminal Crusher: la fine è vicina!

Nuovo album per i tritaossa italici Subliminal Crusher, che dopo il debutto "Antithesis" tornano sul mercato discografico dopo circa 3 anni con l'imminente "Endvolution", con cui si presentano ai loro fans dal vivo in tour con i grandi Darkane.
Ne parliamo con la band, nelle persone di Jerico, HwK ed il nuovo singer Steph a ridosso della prima data.

Antithesis è stato un ottimo disco d'esordio. Cosa ha significato per voi nei mesi successivi alla pubblicazione fino ad oggi e siete oggi soddisfatti di quel disco con gli occhi pieni del nuovo album?
Jerico: Sono d’accordo con te: Antithesis è stato un ottimo biglietto da visita per noi. I media, nazionali ed esteri, hanno ben accolto la nostra proposta associando il nostro monicker ad un qualcosa di professionale e qualitativamente valido e questo era il principale compito che aveva il vecchio disco. Endvolution vuole essere una conferma (possibilmente migliorativa) della nostra proposta, maturata a seguito delle critiche ricevute da Antithesis e dopo quasi altri 3 anni di attività concertistica.
Parlando appunto del nuovo disco, abbiamo trovato un passo indietro rispetto al primo lavoro, stilisticamente parlando ovviamente: stesso trademark musicale dei SubCrush ma la tendenza generale è quella di molto meno swedish sound, stemperato magari da un'influenza USA. Confermate, smentite o cosa?
HwK: Ci sono sicuramente alcune novità stilistiche nemmeno tanto... subliminali, nel nuovo disco - ed il fatto di poterle ritrovare quasi in tutti i brani, fa sì che l'impronta puramente swedish passi un pò in sordina forse perchè l'attenzione va a finire proprio su questi temi stilistici fino ad oggi inusuali per i Subliminal.
Alcune aperture ad un riffaggio un pò più americaneggiante come stile, sono effettivamente presenti, ma il processo non è stato intenzionale, non abbiamo pensato "cerchiamo di essere meno swedish": sono riff che erano giusti per quel brano, e quindi sono stati inclusi, tutto qua. Un altro elemento che sicuramente ha il suo peso è la voce del nostro nuovo cantante Steph (Withate, Thin Wire Unlaced), che essendo molto meno "goteborg trademark" e più moderna, quasi thrash old style in alcuni frangenti, contribuisce alla sensazione da te descritta. Detto ciò, ci tengo però a far notare che la componente svedese del sound non è affatto andata via: le due "The Visionaire" ad esempio sono la colonna sonora ideale per un'ipotetica Sagra del Metallo Svedese, secondo me, eheh...

Jerico: Sono d’accordo con HwK sul fatto che il principale cambiamento dei nuovi SubCrush sono da ricercare nella voce di Steph. D’altronde, passando da un cantato death-core come quello di Tooz ad una tipologia di voce fortemente influenzata dal cantato in stile southern, qualche percettibile cambiamento era stato messo in conto.
Un'altra novità è l'etichetta, la Punishment 18. Come è nata questa collaborazione e conoscete/apprezzate altre bands del loro roster?
Jerico: Abbiamo conosciuto i ragazzi della Punishment 18 Records nel 2006 durante un concerto fatto insieme ai Ground Control (prima release ufficiale della Punishment 18 Records). Da allora ho continuato a seguire le loro uscite, sempre molto valide. Basta fare una capatina nel loro sito ufficiale per rendersi facilmente conto che stanno crescendo in quantità e qualità dei lavori rilasciati, producendo i migliori lavori del momento della scena nazionale e non. Quando abbiamo deciso di iniziare i lavori per Endvolution, tra le opzioni che avevamo sul tavolo, ci sono sembrati la scelta migliore e cosi, alla fine, abbiamo optato di pubblicare il disco con loro.
La produzione, seppure ottenuta "in casa", è davvero ottima. Maestri voi o ormai basta sapere usare bene un computer? Qual è la verità?
HwK: Mi prendo in toto, e non senza gaudio e tripudio, i complimenti per come suona il disco - anche questa volta ho curato in prima persona registrazioni e mixaggio del lavoro, e come si suol dire, non solo in vino ma anche in media veritas... Sicuramente dai tempi di Antithesis (che comunque a livello sonoro continua a piacermi molto) sono progredito parecchio per quanto riguarda l'abilità con i "ferri del mestiere", in più certamente anche l'evoluzione tecnologica dei mezzi messi a disposizione a noi poveri factotum delle band (una categoria che andrebbe protetta da leggi internazionali) ha dato una bella mano. Questa volta però, mi sono impuntato con la band e ho chiesto che il mastering, che è il tocco finale al lavoro, venisse fatto da un vero professionista del settore, che ho individuato in Goran Finnberg. Il signor Finnberg è colui che ha fatto sì che i dischi di tante grandi band come Opeth, In Flames, Darkane, The Haunted e chi più ne ha più ne metta, suonassero alla grande, con grandi volumi, in ogni situazione e ogni impianto.
A disco tra le mani posso dirti che questo "extra budget" che ho richiesto alla band, rappresenta uno degli investimenti migliori che potessimo fare per il disco.

Jerico: Rimarcherei ancora una volta l’ottimo lavoro fatto da HwK sia in fase di registrazione che di missaggio senza il quale, anche con un ottimo master in coda, Endvolution non avrebbe l’impatto che a mio avviso presenta ora.
Dai titoli e da qualche indizio qua e là ci pare di capire che per Endvolution si possa parlare di una sorta di concept album...è così?
Steph: Diciamo che un album che si intitola Endvolution porta idee in mente.. gli avvenimenti ed i fatti di cronaca di questi ultimi anni, danno sicuramente motivo di pensare ad un evoluzione il cui processo volge verso l’estinzione, ma non è questo il messaggio: è combattere questo processo, probabilmente impossibile da fermare.
Niente disperazione, ma un grido di "ribellione" verso quello che siamo tristemente abituati ad accettare e a vivere sopratutto soprattutto nelle strade... resto convinto che dalle strade nascono le rivoluzioni, ma non c’è assolutamente nulla di politico; Bored è un esempio: se sei stufo di questo schifo, butta giù questo muro!
Ci puoi parlare in maniera più approfondita della storia della doppia copertina?
HwK: È molto semplice, ci siamo trovati tra le mani due cover e relativi artwork che ci piacevano in egual misura, uno mio e uno di Spoon della Spoon Graphics (nonchè bassista dei F.K.U.), personaggio con il quale il nostro batterista Rod ha stretto amicizia tramite l'altra sua band Hyades. Al momento di dover decidere quale dei due artwork "cestinare", ho detto: ma chi ce lo fa fare di doverne scartare uno?
E quindi mi sono inventato la soluzione del booklet e della grafica "double face". Quindi da qualsiasi verso prenderete il booklet, vi ritroverete la copertina del disco, i testi eccetera.. al verso giusto. Idem per l'inlay del cd: chi preferirà l'artwork di Spoon dovrà solamente infilare il booklet nell'altro verso, e girare l'inlay dietro il cd. Giuro che è più semplice farlo che spiegarlo!
A breve sarete in tour con i grandi Darkane per una serie di date in Italia: come è nata questa opportunità e cosa promettete a chi verrà a vedervi?
Jerico: Personalmente sono talmente euforico e curioso di viverlo che, quasi non vedo l’ora che finisca!
La carica dai ragazzi per il tour è estrema, anche in luce del fatto che gli stessi Darkane (nel corso delle centinaia di email scambiate negli ultimi 3 mesi) hanno da subito dichiarato il loro entusiasmo nel poter ricalcare i palchi italiani. Il lavoro che c’è stato dietro l’organizzazione del tour è stato veramente mastodontico (ed ancora non è finito). Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente Marita della Punishment 18 Records, che quasi da subito è stata coinvolta nel progetto “Viking Italian Assault” è che con la sua positività e con il suo mordende sta ancora svolgendo un grosso lavoro nelle varie fasi organizzative.
Le ultime parole sono per voi e complimenti ancora per il bellissimo album!
HwK: Grazie dei complimenti, ci si vede on the road!

Steph
: Ciao ragazzi, vi voglio vedere tutti sotto il nostro palco!!

Jerico: Un grazie infinite a te. È sempre un piacere e motivo d’orgoglio essere ospitati da una delle migliori webzines in Italia!
Intervista a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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