Echosilence: orizzonti distorti dall'Estonia

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Echosilence: Kadri Ratt (vocals), Risto Mõtus aka Madox (drums), Marek Kivi (guitar)

Nella recensione li ho definiti una “[…] interessante formazione europea sotterranea da tenere sotto stretta e rigorosa osservazione” e il primo passo di tale monitoraggio è un dovuto approfondimento sulla vicenda e sulla visione artistica degli Echosilence.
Spero vivamente che la nostra intervista, in cui sono coinvolti ben tre quinti della band, sia utile a stimolare ulteriormente la curiosità dei surfers di Eutk, perché, lo ribadisco, questi prog-pop-jazz-metallers baltici meritano sicuramente una grande attenzione, viste le imponenti potenzialità che traspaiono dal loro Ep intitolato “Distorted Horizon”.
Se poi volete pure qualche delucidazione sulla scena musicale estone e siete tra quelli che non si accontentano solo dei “grandi nomi”, potreste trovare, proprio tra le formazioni consigliate dai nostri, qualche altra interessante “scoperta” da aggiungere alle Vs. abitudini d’ascolto, perfette, tra l’altro, per “sfoggiare”, in un’eventuale discussione specifica, una profonda conoscenza del mondo metallico in tutti i suoi reconditi risvolti!
Buona lettura e buona “caccia”!

Se non sbaglio, avete iniziato con il death-thrash, per poi diventare una band di prog-metal “sperimentale” ed esclusivamente strumentale. Ora, anche grazie alla sorprendente performance vocale di Kadri, la Vs. musica si è trasformata in un eccellente mix di metal, prog e jazz, con il contributo significativo di un “pizzico” di pop “colto”. Vi va di approfondire un po’ meglio la Vs. evoluzione artistica?
Marek: Siamo da sempre interessati a sperimentare, poiché riteniamo davvero stimolante fare musica senza sapere quale sarà l’esatto risultato finale. L’elemento sorpresa dovrebbe essere sempre presente, rende la musica assai più eccitante.
All’inizio ascoltavamo un sacco di metal, specialmente thrash e death, per cui era abbastanza naturale che il nostro suono fosse molto influenzato da questi stili. Crescendo come musicisti, ci siamo resi conto che avevamo bisogno di suonare in modo più vario e ricco di “colori” diversi. Quindi, poco a poco, abbiamo cominciato a “sperimentare”.
Provammo con diversi cantanti, ma visto che non riuscivamo a trovarne di adatti, che fossero anche affidabili nel tempo, decidemmo di proseguire l’attività in maniera esclusivamente strumentale e devo dire, in verità, che la cosa funzionò molto bene per parecchio tempo. E’ un compito davvero difficile ricoprire il ruolo di cantante in una band come la nostra, dove la musica è assai intensa e il vocalist deve diventare più uno “strumento” egli stesso, che non essere un semplice e tradizionale interprete vocale. Fortunatamente abbiamo incontrato Kadri, la quale si è dimostrata assolutamente all’altezza delle nostre più rosee aspettative. Jazz ed elettronica sono sempre stati molto vicini alla nostra sensibilità artistica ed è per questo che anche tali elementi possono essere rintracciati nella nostra musica.
Cosa potete dirci sulla scelta del Vs. monicker?
Risto: La storia risale al 1986, quando ci rendemmo conto di non voler più continuare con il vecchio nome Decease. A quei tempi Internet era un canale di comunicazione abbastanza nuovo e c’erano molte e-mails basate sui newsgroups. Uno di questi era orientato sulla musica progressive. Abbiamo semplicemente descritto il nostro sound ai suoi membri, chiedendo loro di trovare qualche buon monicker per la band. Tra i migliori saltò fuori Silent Echoes, che noi tramutammo in Echosilence. Non c’è un significato particolare dietro a questo nome, se non un riferimento al gioco di contrasti che esiste anche nella nostra musica – armonie e dissonanze, bellezza e pesantezza, accostate le une alle altre.
Nella mia recensione del four-tracks Ep “Distorted Horizon“, ho definito la Vs. musica “intelligente”, dal momento che è in grado di essere tecnica e complessa, ma anche emozionale e sensibile, una situazione non così facile da reperire nel mondo del prog-metal. Qual è il Vs. background come musicisti e quali sono le fonti ispirative del disco?
Marek: Eccetto Kadri, nessuno di noi ha studiato musica, siamo tutti autodidatti. Siamo semplicemente dei grandissimi appassionati di musica e ne ascoltiamo moltissima ogni giorno, di ogni tipo. Ecco da dove traiamo principalmente la nostra ispirazione. Il nostro batterista Risto si occupa di un programma metal in una radio estone ed è anche un DJ.
Considero la title-track dell’Ep un vero showcase del Vs. approccio musicale: una canzone straordinariamente coinvolgente che potrebbe diventare, con un po’ di fortuna e la giusta “esposizione”, un piccolo grande “hit”. Cosa ne pensate e quale ritenete sia la Vs. canzone maggiormente rappresentativa?
Kadri: Gli Echosilence probabilmente non diventeranno mai una band di “successo”, semplicemente perché la nostra musica male si adatta al concetto di mainstream. Diventare popolari non è un nostro scopo primario. Desideriamo fare musica che viene dal “cuore” e che non sia disturbata da una qualsivoglia forma di restrizione. Ci accontentiamo nella nostra “nicchia” di mercato e speriamo che le persone possano identificarsi con la nostra musica e le nostre visioni, ricavandone delle emozioni. E’ questo che ci rende felici ;). Per quanto riguarda le canzoni, ritengo che tutte quelle dell’Ep siano rappresentative del nostro stile attuale. Si tratta unanimemente di melodie e ritmi capaci di appassionarci al tempo della loro creazione e quindi, per noi, i quattro i brani, sebbene molto eterogenei, rappresentano ognuno un umore diverso ugualmente significativo.
Come nasce una canzone degli Echosilence? E’ il risultato d’intuizioni individuali o il frutto di una jam collettiva?
Marek: Può nascere in entrambe le situazioni. Se qualcuno ha un’intuizione per la nostra prossima canzone, la ascoltiamo, diamo delle opinioni, la impariamo, magari la modifichiamo leggermente e poi cominciamo con la jam. Ogni membro ha la libertà di aggiungere le sue idee.
Kadri, sei spesso definita come un mix tra Björk e Kate Bush (e personalmente ho anche trovato qualche affinità tra la tua laringe e la splendida versatilità vocale di Anneke Van Giersbergen) … Cosa pensi di questi (un po’ “impegnativi”) paragoni?
Kadri: Beh, devo ammettere di essere lusingata da un accostamento con queste cantanti così uniche e fantastiche, che, tra l’altro, ammiro davvero molto. Ciononostante, non cerco mai in modo consapevole di imitarle. Ci sono così tanti bravi cantanti nel mondo e ognuno di loro spera di trovare un proprio suono … e lo stesso faccio io.
E ora la domanda forse più scontata, eppure “praticamente” inevitabile … Venite dall’Estonia, una nazione non “esattamente” celebre per la sua scena rock. Cosa ci potete raccontare a questo proposito? Ci sono bands che vi sentite di segnalare per il loro valore ai nostri lettori?
Risto: C’è e ci sarà sempre una scena rock in Estonia, anche se come hai detto, non è particolarmente famosa nelle altre nazioni. Alcuni artisti estoni hanno pubblicato dei Cd a livello internazionale e conquistato una certa attenzione, ma non ci sono superstars nel nostro paese. Ti posso fare il nome dei Vanilla Ninja, che era piuttosto noto in Germania, almeno qualche anno fa, oppure gli House of Games, che suonano un rock progressivo piuttosto melodico. La pubblicazione del loro album, prodotto da Kevin Shirley, è imminente e la band si appresta nuovamente a supportare dal vivo i grandi WASP.
Kadri: Vorrei raccomandarvi anche altri gruppi estoni di valore, quali Ultima Thule, Horricane, Forgotten Sunrise, Metsatöll, Pedigree, Tanel Padar & the Sun, No-Big-Silence, Brides in Bloom e tutte le bands nel roster della Nailboard Records. Credo che dopo averle ascoltate si possa avere una visione abbastanza chiara sullo stato di salute del rock e del metal in Estonia … davvero piuttosto buono ;).
Ho letto da qualche parte che i componenti degli Echosilence sono impegnati anche in altri progetti musicali. Di cosa si tratta?
Kadri: Risto suona anche nella death metal band Horricane, veramente ottima. Ve li consiglio caldamente, se vi piace il death massiccio, tecnico ed oscuro. Al momento nessun altro membro del gruppo è coinvolto in progetti diversi dagli Echosilence.
Quali sono i Vs. programmi a breve termine? Magari un full-length (we want more, guys!)… ?
Kadri: Siamo veramente felici di sentire che ti piacerebbe ascoltare di più. Grazie per il supporto, lo apprezziamo molto, ma al momento non possiamo prevedere o promettere nulla riguardo ai nostri piani futuri. Ci siamo presi una piccola pausa, ma speriamo di cominciare a lavorare sul nuovo album molto presto.
Vi piace suonare dal vivo? E’ prevista un’attività live di supporto all’Ep? Avrete l’opportunità di esibirvi al di fuori dei patri confini?
Kadri: Certo che ci piace suonare dal vivo, è una cosa che ci diverte molto. I live shows a sostegno dell’uscita di “Distorted Horizon” si sono già svolti in Estonia nel 2005, subito dopo la sua pubblicazione “casalinga”. Gradiremmo moltissimo esibirci nelle altre nazioni e speriamo di poterlo fare nell’immediato futuro. Sarebbe davvero grande avere la possibilità di venire a suonare in Italia e incontrare i nostri fans nel tuo paese.
Qual è la Vs. valutazione sul livello “complessivo” raggiunto dal panorama metal internazionale? Avete ascoltato qualcosa che Vi ha particolarmente impressionato, recentemente?
Risto: Come accennato da Marek in precedenza, uno dei miei hobby, oltre a suonare la batteria, e quello di fare il DJ. Ho un mio programma radio, dove passo esclusivamente musica metal e quindi ho la possibilità di ascoltare un sacco di cose nuove.
Ritengo che ci sia moltissima roba interessante nella scena metal attuale. Prediligo i gruppi riconducibili a quello stile spesso qualificato con il termine “hybrid metal”. Bands come Raunchy, Mnemic, Sybreed e Dagoba, ecco quello che mi piace. Una bella miscela di metal ed elettronica è sempre la benvenuta.
La questione “donwnloading” è (con la condanna al pagamento di 222000 dollari comminata all’americana Jammie Thomas, ad esempio) sempre più annosa. Cosa ne pensate di Internet e del file sharing? Ritenete che sia il modo migliore per promuovere la musica o solo l’insidia maggiore che l’industria discografica si trova a dover fronteggiare?
Risto: L’industria discografica deve cambiare il suo approccio, in qualche modo. Non so dire come, ma la maniera con cui le grandi etichette del disco e pure l’industria cinematografica stanno lottando contro il downloading è assolutamente infruttuoso.
Personalmente penso che Internet sia un canale efficacissimo per promuovere il proprio materiale. E’ sufficiente prendere ad esempio il successo di Myspace, Youtube, ecc.
Un altro aspetto positivo è che le bands oggi sono costrette a cercare di essere maggiormente innovative nelle copertine dei loro Cd, curandone pure con più attenzione gli aspetti puramente estetici, in modo da attirare l’attenzione degli ascoltatori nei negozi di dischi.
Siamo alla fine. Nel ringraziarvi per la disponibilità, non mi resta che lasciarvi l’opportunità di dire quello che volete ai nostri lettori…
Vorremmo solo ringraziarvi per esservi interessati al nostro lavoro, sperando di incontrarvi di persona molto presto. Venite a visitare l’Estonia, è un paese splendido.
Ci auguriamo anche di poter venire in Italia un giorno o l’altro e suonare qualche concerto lì da voi. State bene e grazie ancora!
Intervista a cura di Marco Aimasso

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