Strana Officina: Daniele "Bud" Ancillotti (vocals), Rolando Cappanera (drums)

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“The Faith” è il frutto (dal titolo assai eloquente!) di uno dei Ritorni (la maiuscola è d’obbligo!) prioritari di tutto il 2007 metallico.
La Strana Officina, a dispetto di tutto e più forte di qualunque avversità o moda, è di nuovo tra noi, e la sua prima testimonianza discografica è un lavoro incredibilmente appassionante, che ha conquistato senza fatica alcuna la prestigiosa palma di Top Album, sulle pagine della Vs. webzine preferita.
Bud e Rolando, in una sorta di continuità tra “passato” e “presente”, accettano di “illuminarci” sul percorso che ha portato la Strana nuovamente ad infuocare i palchi e le orecchie di tutte le vere metal heads là fuori, e spero vivamente che l’intera operazione (inevitabile, vista pure la natura comunque “antologica” dell’opera, la presenza di una piccola componente “nostalgica”, quella che ritroverete anche in quest’intervista e a cui è praticamente impossibile sottrarsi, quando si mettono assieme un gruppo di grande esperienza e enorme qualità, e chi li segue già da “parecchi” annetti) non corra il rischio di essere considerata alla stregua di una “barbosa” lezione di “storia” … alla prova dei fatti, la Strana Officina “spacca” alla grande e non c’è “barriera generazionale” che tenga quando la musica ha questa carica espressiva.
Ricordatevene, quando sarete al cospetto del Vs. music pusher di fiducia …

Innanzi tutto, bentornati! A questo proposito, quali sono state le circostanze che hanno condotto a questo glorioso ritorno della Strana Officina?
(Bud) Questa è la domanda più ricorrente da parte di chiunque, e la risposta è …… Gods of Metal.
Abbiamo accettato la partecipazione al Gods of Metal dopo 13 anni nei quali i contatti tra noi erano diventati veramente minimi, c’eravamo persi di vista ognuno impegnato nelle proprie cose (Cappanera, Bud Tribe). Non era nei nostri programmi una reunion, ma siamo stati tutti, senza esitazioni, d’accordo a salire sul palco e chiudere con gloria la lunga carriera della Strana Officina … poi scesi dal palco non abbiamo più voluto smettere.

“The Faith” è il primo segnale (e che segnale!) discografico di tale rientro, un lavoro davvero eccezionale in cui credo che i Vs. pezzi risuonati mantengano intatta tutta la loro vitalità, rendendo il tutto molto più che un’operazione “rievocativa” … Sono curioso di sapere, comunque, come mai avete scelto questa soluzione di tipo “antologico” …
(Bud) Io ero più indirizzato ad utilizzare i brani inediti in italiano (“Vai Vai”, “Sole Mare Cuore”, ”Il Corvo è là” ecc...), ma dopo un po’ di pre-produzione abbiamo ritenuto che fosse un prodotto troppo di nicchia e, d’accordo anche con Giuliano Mazzardi della My Graveyard, abbiamo scelto di proporre il repertorio più conosciuto per abbracciare vecchi e nuovi fans, con una produzione moderna.
Poi i due inediti in italiano sono stati inseriti come chicche per i “vecchi” defenders.

Rimanendo sul tema … come si sono svolte le fasi di realizzazione del Cd? Come avete scelto i pezzi da inserire nell’album (ho apprezzato molto l’inclusione di “Profumo di puttana” e “Officina”, ma, sigh … perché manca “Non sei normale”, il brano che ha il “fondamentale” merito di avermi rivelato la Vs. grandezza !)?
(Rolando) Il disco è stato pensato per abbracciare più persone possibili ed il cantato in inglese sposta l’interesse anche oltre frontiera. Quindi abbiamo scelto tutta la track list di “R’n’ R Prisoners” e di “The Ritual”, una presenza dal primo E.P. “Autostrada dei Sogni” (scelta tra le quattro escludendo “Piccolo Uccello Bianco” e “Luna Nera” perché presenti in inglese, e preferita a “Viaggio in Inghilterra”). I due inediti “Officina” e “Profumo di Puttana” sono stati scelti perché tra i più conosciuti (presenti costantemente live) e perché “Non sei normale” in realtà non è inedita. Teniamo presente, poi, che una scelta è stata necessaria ai fini del minutaggio totale. In studio abbiamo fatto in modo che le canzoni, con la stesura originale, fossero al passo con i tempi moderni; il suono mio e quello di Dario ha fatto il grosso del lavoro, ci sono stati anche l’uso del metronomo ed altri accorgimenti puramente tecnici, ma nient’altro … alla fine non abbiamo fatto altro che suonare il repertorio della Strana.

Ho avuto la fortuna di assistere al Vs. (davvero fondamentale, alla luce di quanto appreso!), concerto durante il GOM dell’anno scorso e devo dire che, nonostante i Vs. shows siano stati sempre molto coinvolgenti, raramente sono stato testimone di un’osmosi d’energia così intensa tra un artista e il suo pubblico. Cosa ci potete raccontare di quell’esperienza?
(Bud) Magia … Non può altro che rimanere nelle nostre menti come una delle serate più magiche; quello che abbiamo vissuto è in realtà quello che nelle nostre menti c’immaginavamo che fosse.
La sintonia col pubblico è stata meravigliosa e noi tecnicamente abbiamo dato il massimo e siamo riusciti a far rivivere la Strana Officina com’era giusto che fosse nonostante i 13 anni di stop, e oltretutto, con una preparazione minima, visto che Enzo era a lavorare all’estero ed uno Show del genere come headliner necessita di una preparazione adeguata. Davvero tutto al suo posto …

Impossibile, a questo punto, non affrontare con Voi, brevemente, “l’annosa” questione Metallo Italiano anni ’80 … E’ vero, dal Vs. punto di vista, che a quei tempi, benché mancassero i mezzi, c’era molta più spontaneità e genuinità o si tratta della classica “distorsione” della realtà dettata dalla solita “nostalgia canaglia”?
(Bud) No, non c’è nessuna distorsione della realtà, a quei tempi non c’era la necessità di dover accontentare il mercato, quindi c’era una rappresentazione al 100% di quello che volevi essere … Diciamo che il business non esisteva proprio, nel bene e nel male. Nel bene perchè, appunto, non c’era questa spada sulla testa per cui le cose dovevano essere fatte in un certo modo per essere notati, a noi bastava suonare e salire sul palco a suonare la nostra musica il meglio possibile. Nel male, perchè ai tempi non c’erano strutture che potessero dare il giusto merito a certe realtà importanti nella scena Metal Italiana.

Perché quella scena, nonostante numerose personalità di rilievo, non riuscì ad affermarsi veramente a livello internazionale, una gratificazione che, solo in parte e nei tempi recenti, il metal italiano è riuscito a conquistare?
(Bud) Era forse una scena troppo giovane rispetto ai nostri vicini tedeschi e soprattutto inglesi, quindi la maggior parte delle band si rifacevano un po’ troppo agli stranieri e sulla quantità eravamo, forse, visti come un paese che nel Metal era un po’ debole ed aveva poco da offrire … anche tecnicamente l’Italia non competeva con l’estero. Non dimentichiamo però i Bulldozer di A.C. Wild e co. , la prima e fino a pochi anni fa l’unica Metal Band Italiana a firmare un contratto con l’estero.

Come valutate il fatto che nel business hard n’ heavy nascano continuamente “new sensations” e che poi gli headliners dei grossi festivals europei siano quasi sempre i “veterani” della scena?
(Rolando) Questo discorso viene fuori spesso, perchè uno non ci pensa lì per lì, ma se ti fermi un attimo, vedi sul palco headliner nel 2007 Whitesnake, Heaven and Hell, Venom, Iron Maiden ed altri che 20 anni fa ti facevano sognare … ed è anche giusto che siano lì a ricordare quello che hanno fatto, però quello che credo è che oggi, band d’alto livello che si fanno amare dal pubblico per la loro musica e per quello che trasmettono on stage, ne nascono veramente poche. Quest’anno ho visto a Roma i Motorhead e ti assicuro che quello che hanno trasmesso loro IN TRE!!!! è ancora lì a Roma che gira per la città. Ed i ragazzi giovani lo sentono, non c’è bisogno di essere in 9 sul palco per dare la “botta”.

Ed ora la domanda davvero più importante … A quando il NUOVO disco? Ci state già lavorando e se sì, ci potete dare qualche anticipazione sul suo contenuto? Continuerete la collaborazione con la My Graveyard Productions?
(Bud) “The Faith” è uscito da pochi mesi, dopo 13 anni, facciamolo gustare alla gente ed anche a noi stessi, stiamo organizzando il tour invernale in giro per i club ed almeno fino all’estate prossima non credo che ci saranno novità … ci sono idee, ma aspettiamo che qualcosa di non studiato a tavolino nasca da sé.

Siete stati tra gli interpreti più credibili dell’heavy metal cantato in italiano, una soluzione che poi avete deciso di accantonare. Si tratta di una decisione definitiva o pensate di riproporre in futuro tale forma espressiva?
(Bud) Dal vivo non l’abbiamo mai abbandonata la lingua Italiana, il pubblico ama ascoltare le versioni in italiano. Per il futuro sicuramente qualcosa in italiano ci sarà … c’è molto materiale inedito al riguardo, vedremo come utilizzarlo.
(Rolando) Purtroppo il cantato in italiano nel settore Metal è oggi ancora meno compreso di 20 anni fa, ormai il nostro mercato è fermo ed ovviamente la nostra lingua all’estero non va per la maggiore.
Penso che in futuro la lingua sarà l’inglese, ma, come abbiamo fatto per “The Faith”, potremmo di volta in volta inserire qualche brano in italiano.

Siete sempre stati assai attivi sul fronte live e mi sembra che anche ora abbiate ripreso a pieno regime tale attività … a proposito, so che recentemente avete suonato come supporto ai Cult (tra l’altro praticamente dietro casa mia!), un evento che purtroppo mi sono perso. Come sono andate le cose?
(Bud) E’ stata una bella esperienza, il giorno prima avevamo suonato a Livorno per l’inizio del tour ed eravamo molto carichi. Come band supporto avevamo 30 minuti a disposizione ed abbiamo optato per una scaletta “speed” con “King Troll”, “Profumo di Puttana”, “R’n’R Prisoners”, “Falling Star”, “Metal Brigade” ed “Officina”: brevi e diretti! La cosa che ci ha colpiti è stata la reazione del pubblico; un migliaio di persone (il 10% era venuto per noi ed altri erano rimasti fuori dei cancelli per un ticket troppo esoso), tutti partecipi sotto il palco e con parecchi di loro che dopo lo show passavano dallo stand per conoscerci ed acquistare qualche gadget. Abbiamo acquisito un sacco di fans.
(Rolando) Quello che colpisce della Strana è proprio il modo in cui taglia trasversalmente qualsiasi età e qualsiasi gusto musicale … i live ti rapiscono e non poche persone ti dicono la classica frase “… non è il mio genere, però mi siete piaciuti tantissimo”. E’ bella come cosa, perché il Metal è sempre stato frainteso, pensandolo un genere privo di melodie e feeling … è un buon modo di avvicinare le persone a questa musica.

Nei Vs. concerti non manca mai il toccante ricordo di chi ha contribuito alla causa della Strana Officina e oggi, sfortunatamente, non è più tra noi …
(Bud) Sarebbe un delitto non farlo! Ho passato una vita assieme a Marcello (siamo cresciuti insieme) e mezza vita con Fabio e Roberto, da quando li ho conosciuti si è instaurato tra noi un rapporto fantastico. Insieme eravamo veramente una forza … Ad ogni concerto, spesso sopra l’arpeggio di “Autostrada …”, mi soffermo sul loro ricordo perché il pubblico percepisca la loro presenza sul palco con noi.

E’ arrivato il momento della classica domandina futile … i tre album più importanti della Vs. collezione …
(Bud) “Highway to Hell” (AC/DC), “Screaming for Vengeance” (Judas Priest), “Black Sabbath” (Black Sabbath).
(Rolando) “Live & Loud” (Ozzy Osbourne), “Led Zeppelin II” (Led Zeppelin), “Rage Against the Machine” (Rage Against the Machine).

Siamo arrivati alla fine … nel ringraziarvi nuovamente per averci concesso un po’ del Vs. tempo e, soprattutto, per essere ritornati ad impartire qualche “lezioncina” di HM, direi, se vi va, di terminare con un Vs. messaggio indirizzato ai nostri lettori …
(Bud) Finirei con l’invitare tutti i lettori ai nostri shows con la speranza di poter “visitare” tutti nel tour invernale … e non perdetevi “The Faith”… a presto.

Intervista a cura di Marco Aimasso

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