The Monolith Deathcult (Michiel Dekker, guitars)

Michiel Dekker, il chitarrista dei The Monolith Deathcult, è una persona estremamente schietta e simpatica, e le parole che seguono ve ne daranno ampia dimostrazione. Il nostro dice molte cose interessanti, toccando alcuni argomenti politici che hanno visto coinvolta direttamente la band olandese. In tutto questo l’aspetto musicale rischia quasi di passare in secondo piano, ma per fortuna c’è un dischetto chiamato “The White Crematorium” a ricordarci che i The Monolith Deathcult sono una band con tanto di palle così!

Non ho avuto ancora opportunità di ascoltare il vostro debut “Apotheosis”. Cosa mi sono perso?
“ Il nostro debut contiene otto tracce di brutal death metal nella scia di Nile, Cannibal Corpse e Immolation. Nel disco trattiamo soggetti molti vari come Vlad Dracul, Attila il flagello di Dio, la caccia alle streghe medievali, i gladiatori cambattenti nel Colosseo romano e la lotta tra Cortez il conquistatore e gli Aztechi. Se hai opportunità, ti consiglio di dargli un ascolto!”

“The White Crematorium” è davvero un gran bell’album, ricco di feelings e brutalità. Dicci i segreti di questo album!
“ Well, il grande segreto dietro “The White Crematorium” lo scopri nel momento in cui lo suoni al contrario 88 volte, così appare lo spirito di Adolf Hitler (come l’Arcangelo Gabriele) venuto a preparare l’umanità alla venuta dell’Ultimo Ayatollah (l’Anticristo credo) e del suo comunista quarto Umma-Reich! “The White Crematorium” è la colonna sonora dell’Apocalisse!!!
Hmm…credi che ciò che ho detto rovinerà la mia carriera?
Comunque tornando a noi, quello che volevo dire è che era nelle nostre intenzioni registrare un disco che suonasse molto veloce e brutale, ma allo stesso tempo differente dalla maggior corrente delle releases death metal americane. Quelle bands sono davvero buone, ma noiose fino alla morte!
In “The White Crematorium” può ascoltare le influenze di tutti i membri della band. Le persone amanti di bands come Nile e Suffocation, ameranno questo disco, ma puoi ritrovarci anche influenze di Slipknot ( “7 Months Of Suffering” e “The Cruel Hunters”), My Dying Bride (“Babi Yar” e “Army Of The Despised”) e Type O Negative (“The White Crematorium”).”

Sono rimasto impressionato dalle vostre lyrics e dagli argomenti trattati nell’album. Dove traete la vostra ispirazione?
“ Prendiamo ispirazione dagli avvenimenti storici brutali e tragici. Noi tutti siamo interessati alla storia e così abbiamo molti soggetti da poter trattare. Ovviamente noi trattiamo maggiormente quegli argomenti che fanno incazzare le persone. Ma questo è il nostro stile di vita. Contraddizioni, ironia e sarcasmo sono i punti di forza dei The Monolith Deathcult. L’ispirazione a scrivere testi interessanti ci viene anche dal fatto che vogliamo dimostrare che non siamo una stupida band con testi stupidi che parlano di violentare/uccidere/mangiare cristiani/donne/cadaveri/bambini o intestini riempiti di merda.
L’umanità è malata e noi non abbiamo alcun problema a farla specchiare in un lurido specchio. Le persone ci odiano per questo, ma a noi non importa. Si fottano!”

Avete molta cura per l’artwork e mi ha sorpreso il fatto che per ogni testo c’è un piccolo commento esplicativo. Quanto è importante l’aspetto visuale per voi?

“ Nell’era del download è molto importante avere un bell’artwork. Abbiamo chiesto al nostro art director una copertina bianca per via del titolo dell’album. Siamo molto soddisfatti, Mick Koopmans ha fatto davvero un buon lavoro. L’esplicazione delle lyrics non è una chiarificazione delle stesse. Non abbiamo paura che la gente ci fraintenda. Sappiamo quello che facciamo e di cosa stiamo parlando. Noi crediamo che una canzone ti colpisca molto di più se conosci quello che c’è dietro, il suo background. Per esempio se conosci i retroscena di “Babi Yar” la ascolterai con un mood totalmente differente!”

Ho molto apprezzato le atmosfere morbose di “Under A Blood Campaign”. Le stesse sono presenti su “The Haunted Ravines”, una strumentale. Penso che queste vi caratterizzino. Che mi dici a riguardo?
“ Per me personalmente l’intero album ha un’atmosfera morbosa e malata. Noi non suoniamo canzoni d’amore. I temi che trattiamo sono esempi del lato più oscuro dell’umanità. L’atmosfera di “The Haunted Ravines Of Babi Yar” è spettrale e inquietante. 150.000 ebrei furono uccisi durante i pogroms. La canzone rappresenta il feeling oscuro e miserabile che molte persone hanno provato durante questo terribile crimine. “Under A Blood Campaign” invece non la trovo così malata, la definirei piuttosto una canzone fiera, visto che tratta della lotta tra gli olandesi contro il Re di Spagna e il Duca di Alva. In questa canzone noi celiamo le melodia del nostro inno nazionale, il quale tratta proprio di quella lotta.”

Molti vi paragonano ai Nile, forse per le atmosfere ma soprattutto per la brutalità. Che ne pensi?
“ Quando abbiamo messo su la band volevamo suonare come i Nile. Veloci, brutali ed interessanti. Non volevamo suonare old-school o noiosissimo e ripetitivo “blasting US death metal”. Paragonarci ai Gods of Death Metal per noi è un onore ma non siamo d’accordo. Il nostro sound è simile a quello dei Nile, ma le canzoni completamente differenti. “Origin” è l’unica canzone direttamente riconducibile ai Nile sul disco. Il nostro precedente disco suonava invece molto più simile ai Nile, anche perché eravamo rimasti impressionati dal loro “In Their Darkened Shrines”.
Lasceremo il sentiero del Death Metal allo stesso modo in cui i Dimmu Borgir hanno lasciato il sentiero del Black Metal. Ovviamente resteremo molto brutali, ma penso che con la nostra visione estremamente aperta, creeremo il nostro personale stile di metal estremo.”

Il vostro sound si dimena, come dicevi tu, tra brutalità e velocità. Azzardo, in fase di descrizione, come una via di mezzo tra Severe Torture e Last Days Of Humanity, giusto per restare in Olanda. Un perfetto mix tra death e grind.
“ Direi di no. I Severe Torture non mi piacciono proprio e non ho mai sentito nemmeno una canzone dei Last Days Of Humanity. I Severe Torture sono una buona bands ma non amo le grind bands con canzoni ultra corte. A casa non mi piace molto ascoltare death metal estremo. La mia playlist corrente contiene Strapping Young Lad, Cradle Of Filth,Velvet Revolver, Slipknot, My Dying Bride e qualche volta Nile. Quando ero più giovane ascoltavo qualsiasi cosa fosse brutale, ma adesso quelle cose non mi colpiscono più molto. Io a casa studio e ascoltare tutto il giorno ultra brutal death metal mi farebbe venire un collasso nervoso. Penso che differiamo da molte death metal bands per via dell’uso dei samples, dei synths e di alcune parti molto doomy. Questa è la musica che ci piace suonare. Vogliamo suonare interessanti anche per le persone che non ascoltano solo death metal e grindcore.”

L’ultima traccia, la title-track, è praticamente una canzone doom. Non molto brutale, ma estremamente oscura e pesante!
“ L’idea lirica è venuta al mio “partner in crime” nonché bassista e cantante Robin Kok. Ha sempre voluto scrivere una canzone che parlasse dei Gulag di Stalin. Io ho avuto l’idea del testo e del titolo dell’album. Abbiamo deciso di voler chiedere l’album con un’orribile doccia gelata. Ricordo ancora il tremendo impatto della fine di “Covenant” quando ascoltai “God Of Emptiness” dei Morbid Angel. Volevamo chiudere il disco con una track totalmente differente dal resto dell’album per tenere ancora viva l’attenzione dell’ascoltatore. Io e Robin siamo dei grandi fans dei Type O Negative e dei My Dying Bride, perciò è stata una grande occasione per scrivere una canzone di quel tipo. Siamo molto soddisfatti.
La canzone “The Partei hat Immer Recht” (Un sample in chiusura del disco N.D.S.L.) è un calcio nelle palle per le persone chiuse di mente. Molte persone pensano che sia una canzone Nazi perché è in tedesco. Beh è una canzone scritta dai comunisti della DDR nel 1950. L’intero sistema sovietico si basava su “The Partei hat Immer Recht”, così era perfetta per chiudere l’album!”.

La scena olandese è fiorente, suggeriscici qualche band valida!
“ Mi piacciono molto: InrI, Cardinal, Deadhead, Beyond Belief, Toxocara e Officium Triste.”

Ho letto della vostra polemica con quelli del sito “metal against racism”. Ti va di dirci come realmente sono andate le cose?
“ Sono sicuro che l’intero mondo ne è a conoscenza! Abbiamo crocifisso verbalmente quel bastardo sulla board di Blabbermouth. Noi non abbiamo nulla a che fare con il nazionalismo o qualsiasi forma di razzismo. Noi semplicemente straparliamo e usiamo molta ironia e black-humor.
Se diciamo che l’Islam fa schifo, ciò non ha nulla a che vedere col fatto che la maggior parte dei musulmani siano neri o arabi. Devo concludere che il 90% dei miei studenti non sappiano la differenza tra razza e religione. Troppe persone non conoscono la differenza e questa sorta di imbecilli dalla mentalità ristretta cerca di accusarci di essere razzisti.
In passato abbiamo avuto molti problemi con la sinistra radicale. Ci hanno accusati di essere razzisti solo perché abbiamo scritto dei testi in cui parlavamo dei pericoli dell’Islam. Ciò è molto stupido! Siamo una band di razzisti perché siamo contro la razza dell’Islam?!?! Tutto ciò è assurdo. Qual è la differenza con bands come Immolation, Deicide e Vital Remains? Loro usano testi che parlano di uccidere e violentare i cristiani. Nella visione della sinistra radicale, questi gruppi devono essere dei terribili razzisti! Non gli ho mai sentito dire una cosa del genere e tu?"

Tutte le bands olandesi che ho intervistato si sono lamentate del fatto che il vostro paese è invaso dalla feccia di tutta Europa. Intendo i fattoni che vengono solo per andare a puttane o nei coffe-shop. Che ne pensi?

“ Non mi importa se la gente di tutto il mondo viene in Olanda solo per ridurre il proprio cervello in polvere. Troppa libertà è pericolosa, ma anche troppa poca lo è. È davvero dura trovare una via di mezzo.”

Nel booklet ci sono due frasi che mi hanno impressionato: “We are the salt in ancient wounds” e “The new fascists shall call themselves anti-fascists”. Ci spieghi il senso?
“ The salt in the wounds…molte persone si incazzano se scriviamo liriche gore di fatti realmente accaduti. Siamo perfettamente coscienti che alcune tematiche storiche sono molto sensibili in alcuni paesi. Ma i The Monolith Deathcult non sono una band politica. Noi distinguiamo tra razza e religione. Siamo consapevoli che molte persone sono troppo ritardate per dare uno sguardo attento ai nostri testi, ma noi rifiutiamo un adattamento lirico dei nostri testi al quoziente intellettivo del metalhead contemporaneo. Noi trattiamo gli avvenimenti storici così come sono avvenuti nel corso delle ere. Talvolta accade che un argomento è trattato con alcune persone che piuttosto non vorrebbero ricordarlo per via delle odiose azioni dei loro padri.
The new fascist shall…Questa è una frase molto bella ed attuale di Winston Churchill. È un grosso “vaffanculo” alla sinistra radicale. Ciò che intendo è che troppe persone non sanno quello di cui parlano. Nel circuito della politica estrema, la sinistra radicale e la destra radicale sono molto più vicine di quanto vorrebbero ammettere. Ci sono molte persone che pensano sia figo indossare vestiti con la falce ed il martello dell’ex Unione Sovietica. Non vedo nessuna differenza tra i simboli dell’Unione Sovietica e la svastica. I comunisti e i nazisti erano nemici giurati! Le loro ideologie erano opposte, ma entrambi i sistemi avevano molti punti di contatto. Entrambi avevano campi di sterminio. Hitler aveva i campi di concentramento in Polonia, Stalin ammazzava i suoi nemici nel freddo dei campi di lavoro di Kolyma in Siberia. Entrambe le ideologie hanno portato morte. Ovviamente vestire con simboli nazisti è un reato, ma dovrebbe esserlo anche vestire con simboli comunisti!”

Siete andati in tour con una delle mie bands preferite, gli Skinless. C’è qualche aneddoto che merita di essere ricordato?
“ Suonammo uno show all’Underworld di Londra e mentre gli Skinless stavano suonando ebbero dei problemi con l’attrezzatura. Il bassista Joey è un wrestler amatoriale e così invitò qualcuno della platea ad un incontro amichevole on-stage mentre la crew cercava di sistemare il problema tecnico. Davvero una band cool, è un peccato che Sherwood Webber abbia lasciato la band. È un grande frontman!”

Avete già pianificato un nuovo tour?
“ Non ancora, siamo occupati con diverse cose ma niente di definitivo.”

Ok Michiel, chiudi pure come vuoi.
“ E’ stata davvero una bella intervista con molte domande interessanti. Spero di aver chiarito alcune cose circa la nostra “immagine razzista” e speriamo di vedervi in tour!”

Intervista a cura di Luigi 'Gino' Schettino

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?