Linea 77 (Nitto, vocals)

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L’uscita di “Available For Propaganda” è l’occasione per fare una chiacchierata con Nitto, uno dei due singer dei Linea 77, band torinese da anni ormai sulla cresta dell’onda, grazie anche alla Earache che ha dato la possibilità alla band di farsi conoscere all’estero.

Siete una delle poche band hard italiane ad avercela fatta anche all’estero, cosa pensate di avere in più rispetto al resto delle bands italiane?
“ Non so se abbiamo qualcosa in più o in meno, non sono molto bravo a descrivere cosa ci può essere di più. Forse la dimensione live, che è quella che ci ha sempre contraddistinto ed il fatto che ci siamo sempre trovati a nostro agio su un palco riuscendo ad esprimere tutto quello che abbiamo. Poi guarda, credo che proprio in questi ultimi tempi ci siano molte band italiane che stanno cercando di proporsi all’estero e ci stanno riuscendo. Quindi le cose stanno cambiando, anzi dovrebbero crescere perché visto che le potenzialità ci sono, bisognerebbe solo far svegliare chi lavoro nel campo, tipo i discografici. Però secondo me ci sono molte cose positive e molti ragazzi giovani che stanno spaccando. Forse in più noi abbiamo anche una bella dose d’esperienza.”

Te l’ho chiesto perché secondo alcuni ce l’avete fatta solo grazie alla Earache. Senza ce l’avreste fatta lo stesso?
“ Sicuramente il fatto di essere su un’etichetta straniera è certamente un vantaggio, peccato che si parli della Earache e chi ha lavorato con questa etichetta sa di cosa si sta parlando, non è tutta rose e fiori, quindi non credo sia un vantaggio. Purtroppo è normale che le persone che non sanno come stanno le cose dicano così. Ripeto che indubbiamente è un vantaggio, però sento di potermela giocare tranquillamente con un sacco di altri gruppi su palchi stranieri, senza timori reverenziali nei confronti di nessuno.”

“Available For Propaganda” è il vostro quarto full-lenght, quali sono i passi avanti rispetto ai precedenti dischi e quanto c’è di diverso?
“ Diciamo che con questo disco siamo tornati su una dimensione un po’ più dura rispetto al precedente “Numb”, siamo tornati più verso i primi due dischi e proprio per questi siamo tornati ad una scrittura un po’ più istintiva dei pezzi e meno cervellotica come ai tempi di “Numb”. A quei tempi stavamo passando un periodo un po’ più riflessivo e “intontito”, come dice il titolo del disco, che si è poi riflettuto nella musica. Su “Available For Propaganda” siamo un po’ più duri e diretti, cosa che facevamo molto tempo fa.”

I testi di cosa parlano? C’è un concept particolare dietro al disco?
“ I testi sono, come sempre, molto vari, cerchiamo di spaziare e non di trattare un solo argomento. Per lo più ci sono alcuni testi che parlano della situazione di assoluta mancanza di cervello, come può esserci in questo periodo per quanto riguarda la guerra in Iraq e tutte quelle cose lì, e ci sono anche testi più introspettivi. Non ci interessano i concept album monotematici, preferiamo trattare i diversi argomenti che viviamo ogni giorno.”

Siete stati spesso accostati al Nu Metal ma in realtà siete sempre stati molto più affini all’hardcore, tuttavia con questo nuovo disco ho notato che vi siete affidati a Dave Dominguez, un producer che in passato ha lavorato con molte Nu Metal bands. È forse il sintomo di una svolta?
“ A parte il fatto che credo che questo disco non sia per niente Nu Metal, però è molto più punk/hardcore, proprio perché ci è sempre piaciuta quella vena lì. Tuttavia anche il Nu Metal ci è sempre piaciuto, ma ti sto parlando delle cose più dure. La cosa più bella del Nu sono proprio le aperture melodiche allucinanti che rendono il tutto più orecchiabili. Non ci siamo mai sentiti legati ad un genere piuttosto che ad un altro, non riusciamo nemmeno a pensarli a tavolino i pezzi, siamo molto più istintivi, nel senso che è molto più facile per noi entrare in una saletta e buttare giù qualcosa piuttosto che metterci a discutere su cosa vogliamo. Non sentiamo il peso di appartenere ad una scena piuttosto che ad un’altra, ci piace molto spaziare invece.”

Una delle vostre caratteristiche è la doppia voce, in che modo scegliete chi e cosa deve cantare?
“ Alla fine è un processo molto naturale, ormai io ed Emo (l’altro singer) siamo insieme da 12 anni e quindi capiamo benissimo quando qualcuno vuole fare qualcosa. È molto più istintiva la cosa, non si sono dei veri e propri ruoli, come ad esempio nei Linkin’ Park. Da noi non è così, nel senso che ognuno fa esattamente quello che si sente di fare in quel pezzo particolare, nessuno dei due ha un ruolo preciso, anzi cerchiamo di spaziare.”

Avete suonato a molti gigs importanti, quale è quello cui siete maggiormente legati?
“ Senza dubbio il festival di Reading, e anche Leeds, perché per noi era un’esperienza fuori dal comune. Poi abbiamo fatto anche concerti molto più grossi, come il Primo Maggio o il Coca Cola Live con i Korn, però Reading ci rimane dentro perchè è la fotografia di un momento stupendo ed è stata un’esperienza totalizzante.”

Quale band vi ha impressionato di più?
“ Direi una cazzata se non dicessi i Korn, nel senso che dal vivo sono proprio delle bestie da palco, e poi anche molti altri gruppi con cui abbiamo suonato a Reading, ora non ricordo i nomi, ma c’erano molte bands della scena hardcore newyorchese e il livello del piacere nell’ascoltarsi era altissimo, son proprio bravi. Gli stessi Million Dead con cui abbiamo suonato a Senigallia l’ultima volta, che sono un gruppo inglese che purtroppo ho saputo oggi si sono sciolti, però comunque avevano una marcia in più.”

A proposito di gruppi che si sono sciolti, il vostro tour britannico di supporto a Earthtone 9 e Kill 2 This fu un punto di svolta per voi, hai mai pensato che quelle bands ora non ci sono più e voi siete ancora qui? Che effetto fa? Ci pensi mai al futuro?
“ Non lo so, a volte forse è meglio non pensarci a certe cose. È un dispiacere che si siano sciolte. Io ci penso al futuro e ci sono i periodi di paranoia personale, però credo che almeno io la vivo bene, nel senso che vivo il momento e mi sto dedicando solo ai Linea 77. Chi vivrà vedrà.”

Siete spesso passati anche su MTV, il che per i puristi dell’hard suona quasi come una bestemmia, perché per molti passare su MTV significa sì la consacrazione commerciale ma anche lo sputtanamento artistico. Che ne pensi?
“ Io non chiuderei gli occhi verso altre possibilità di portare il proprio messaggio. Non abbiamo mai fatto pezzi apposta per MTV, non facciamo un genere così facile da passare su MTV, anche perché non vedo il motivo. Facciamo esattamente quello che vogliamo, se poi ci sono dei partner, come MTV, Rock Tv o altre televisioni, lo vedo come un modo per portare il nostro messaggio, sicuramente non porto messaggi di altri. Non lo vedo come uno sputtanamento artistico, anche perché non mi son venduto a nessuno, se non a me stesso.”

Torino è famosa per le fabbriche e per l’esoterismo, in quale di queste due cose vi sentite più vicini al mood della vostra città?
“ Dell’esoterismo non mi sono mai interessato, quelle cose lì certo sono affascinanti perché Torino è un centro della magia nera internazionale, però sono cose che non mi toccano più di tanto. Ci sentiamo molto più vicini all’anima proletaria della città perché comunque veniamo da un posto in periferia, Venaria, che è nato come dormitorio degli operai Fiat come tutta la prima cintura di periferia della città di Torino. Della scena esoterica non mi frega un cazzo.”

Domanda secca, Toro o Juve?
“ Juve! Siamo per 4/5 juventini, solo Emo è del Toro.”

In genere si dice che i torinesi tifano Toro, sono quelli di fuori che tifano Juve.
“ Guarda, siccome ormai i torinesi a Torino si contano sulla punta delle dita, e io non sono fra quelli, quindi è probabile quello che dici. Da quello che sapevo io il Toro era visto bene dalla nobiltà torinese e da chi lavorava in Fiat perché odiava la Juve che era degli Agnelli. Ma ormai non c’è più questo divario.”

Per quanto riguarda il tour, l’avete già pianificato?
“ Il tour parte l’8 Ottobre al Rolling Stones di Milano e non finirà mai più! Nel senso che andrà avanti ad oltranza. Adesso non ho le date con me, ma su www.linea77.com le potete trovare.”

Suonerete anche all’estero?
“ Per adesso suoneremo una data a Berlino e stiamo pianificando un tour a Dicembre che dovrebbe toccare Inghilterra ed Europa.”

E le bands di supporto? Avete voce in capitolo in materia?
“ Quelle cose lì cambiano di giorno in giorno, soprattutto in un tour estero. Non siamo ancora in grado di scegliere una band per suonare con noi, ma se potessimo scegliere opteremmo per i Million Dead, perché era già previsto un tour con loro che è poi saltato. Loro sia dal punto di vista umano sia artistico ci son piaciuti subito. Un altro gruppo sono gli Skindred, un gruppo gallese dub-core che derivano dai Dub War per 3/5, Benji è un personaggio da conoscere, si è vissuto tutto ed è un grande.”

Ora puoi chiudere come ti pare.
“ Più che altro spesso mi piacerebbe molto più suonare il disco che parlarne, è molto più bello e diretto. Ci si rende conto meglio di quello che vuoi esprimere.”

Intervista a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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