THY MAJESTIE: Claudio Diprima (batterista)

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I Thy Majestie si sono lungo gli anni fatti sempre valere, con tre albums (compreso l'appena uscito "Jeanne D'Arc") di assoluta qualità. Inoltre, a leggere questa intervista, emerge anche come per ottenere questi risultati non abbiano avuto mai davanti una strada facile e non siano mancate le difficoltà. Superate brillantemente. Spero solo che ora il destino strizzi loro un occhio: se lo meritano!

Siete arrivati al fatidico terzo disco, sono però passati quasi 3 anni da "Hastings 1066"... ma non credo che siate stati con le mani in mano tutto questo tempo, che è successo nel frattempo e come vi siete avvicinati a "Jeanne D'Arc", ancora un concept album?
Ciao! Si sono passati 3 anni dall'ultima nostra uscita discografica, e come hai ben detto tu non siamo stati con le mani in mano. Durante questo periodo ci è successo un pò di tutto, abbiamo cambiato 2 cantanti e inoltre questioni
personali di alcuni componenti del gruppo hanno rallentato il lavoro. L'idea di realizzare un concept su Giovanna d'Arco ci era venuta subito dopo le registrazioni di "Hastings 1066". Inoltre l'idea era quella di "snellire" il nostro sound, renderlo ancora più personale e riconoscibile.

... ma cosa è successo tra voi e il vostro ex cantante Dario Grillo, e che mi dici della parentesi con Gabriele Grilli?
Come ti dicevo, per il nuovo disco si era pensato di alleggerire le orchestrazioni e diminuire la pomposità che aveva caratterizzato "Hastings 1066". Io e Giuseppe (tastiere) avevamo in mente un cantato molto più aggressivo e "ignorante", e sicuramente i nuovi pezzi ben si prestavano a ciò. Con Dario si erano create appunto delle tensioni dovute a questo nostro cambio di rotta. Inoltre lui aveva cominciato a lavorare al suo album solista e ciò l'aveva un pò distratto dal suo lavoro con i Thy Majestie. Insomma per tagliar corto, alla fine lui ha preferito lasciare la band e comporre la sua musica dove nessuno lo avrebbe mai ostacolato nè criticato.
Gabriele Grilli è stata invece, purtroppo, una spiacevole parentesi in cui ci siamo imbattuti, che oltre a farci perdere alcune centinaia di euro e molto tempo, ha messo a rischio l'uscita e la registrazione del nuovo disco, il tutto senza nemmeno chiedere scusa per il suo comportamento.
Grilli aveva dalla sua un'ugola fuori dal comune, ma come molti altri cantanti aveva seri problemi di egocentrismo.
Mi fermo qua perchè non voglio alimentare altre polemiche, dato che già i redattori di un altro portale metal italiano sono addirittura arrivati a censurarmi l'intervista. Purtroppo la diplomazia non è il mio forte.

A sentire il nuovo disco è evidente come abbiate trovato in Giulio Di Gregorio un valido sostituto, direi un cantante dotato di un taglio più metallico, che talvolta mi ricorda lo stile di Kai Hansen. Come siete entrati in contatto con lui?
Si sono d'accordo con te. La sua voce si presta benissimo al taglio più "metallico" che finalmente siamo riusciti a dare alla nostra musica. Dario era sicuramente più "raffinato" come voce, e dava alle nostre songs molta eleganza, ma non era questo quello che volevamo noi. Abbiamo già le immense tastiere di Giuseppe a dare eleganza alla nostra musica, noi cercavamo un cantante aggressivo, magari pure estremo certe volte, e Giulio si è dimostrato perfetto.
Giulio è un vecchio amico della band, addirittura lui fece il provino per entrare nel gruppo 8 anni fa, quando incominciammo a suonare come Thy Majestie (anzi Thy Majesty ai tempi!). Ma allora le sue capacità tecniche erano solo abbozzate (come le nostre del resto!), negli anni è cresciuto tantissimo fino ad arrivare quello che è ora.

Quanta cura riservate alla ricerca di una buona linea vocale e come si è modificato il vostro modo di comporre in conseguenza al cambio di cantante?
Il nostro modo di comporre non si è modificato, questo perchè le nostre linee vocali erano composte per un tipo di cantato come quello di Giulio. E' ovvio che in un genere come il nostro la ricerca della linea vocale "killer" è d'obbligo, quindi dedichiamo molto tempo a ciò.

All'ascolto di "Jeanne D'Arc", e sebbene il vostro marchio di fabbrica sia sempre ben evidente, ho comunque notato alcuni mutamenti a livello stilistico: come già detto, meno power sinfonico e più heavy...
Assolutamente si, era questo il nostro scopo. Rendere il suono più heavy senza però perdere la componente epica e sinfonica che ha caratterizzato la nostra musica finora.

Non avete però rinunciato agli intermezzi ed alle introduzioni strumentali, in alcuni casi incorporandoli direttamente nelle canzoni, questa è oramai una vostra caratteristica, vero?
Si è un nostra caratteristica che ci piace mantenere, nonostante a qualcuno possa sembrare superflua. Ma la musica dei Thy Majestie è anche questa, i nostri intermezzi strumentali fanno parte della nostra musica, non sono dei semplici abbellimenti. Le intro ai nostri album sono delle songs vere e proprie, non sono metal (questo è ovvio), ma fanno parte della musica, non sono solo le classiche intro inutili.

Siete in attività da diversi anni ma restate sempre un gruppo giovane, quindi le idee dovrebbero nascere, anche se magari influenzate, piuttosto facilmente. Non sarà che invece gruppi e musicisti con una lunga carriera alle spalle, abbiano difficoltà nel realizzare materiale nuovo che sia sempre all'altezza?
Noi ormai siamo in attività da oltre 8 anni, proprio giovanissimi non siamo, anche perchè ormai l'età media del gruppo è 30 anni. La nostra musica parte fondamentalmente dalla mente di Giuseppe (tastiere), lui non ascolta praticamente musica, o ne ascolta pochissima, ma mai mentre si compone. Quando componi è deleterio ascoltare musica di altri, perchè vuoi o non vuoi vieni condizionato. Io penso che sia normale che un musicista con anni e anni di carriera alle spalle arrivi ad un punto in cui le idee finiscono o si ripetono, non la vedo come una cosa drammatica.

E' evidente come Giovanna D'Arco sia la protagonista del vostro album, ci puoi parlare di come avete scelto il concept che sta alla base del disco?
La scelta del concept è stata dovuta al periodo storico. A noi piace parlare di storie ambientante nel MedioEvo, perchè comunque la nostra musica in molti frangenti richiama le atmosfere epico/cavelleresche di quel periodo. La scelta
di Giovanna è stata dovuta anche al fascino che questa ragazza/guerriera esercitava su di noi. Una storia molto affascinante che sa molto di "soprannaturale".

... e vuoi parlarcene in modo più approfondito delineando l'incrociarsi delle varie canzoni con la storia?
Il CD si apre con un pezzo orchestrale, 'Revelations', molto atmosferica e cupa. Abbiamo immaginato cio' che potesse esserci nella testa di Giovanna nel momento in cui le Visioni le si mostrarono. Un misto di confusione, stordimento,
misticismo e paura. La track successiva è 'Maiden of Steel', un classico apripista molto tirato e diretto. Dal punto di vista lirico abbiamo immaginato la storia di Giovanna al contrario, ovvero lei rinchiusa nella sua cella che ricorda le vicende principali della sua storia, una sorta di flashback.
Si prosegue con 'The Chosen', un pezzo molto epico dall'incedere maestoso,
Dal titolo, 'The Chosen', si capisce subito si parlerà di Giovanna come la prescelta per salvare il regno di Francia.
Quindi passiamo a 'Ride To Chinon': Giovanna si muove verso Chinon dove conoscera' il Delfino. A questo punto arriviamo a '...For Orleans' , forse uno dei nostri migliori pezzi di sempre. Il pezzo e' abbastanza lungo (circa 8 minuti), e i cambi di atmosfera sono continui, ma sicuramente il sentimento dominante e' quello battagliero. Chitarre pesantissime scandiscono le strofe e il cantato di Giulio incita alla battaglia. Giovanna incita le sue truppe
all'assedio finale di Orleans. Si passa così ad una triade di pezzi che dal punto di vista lirico raccontano il viaggio verso Reims, dove il Delfino sarà
incoronato Re di Francia. Il primo dei tre è 'Up To The Battle', che contiene forse uno dei migliori ritornelli da noi mai scritti. Per poi passare al cupissimo e pensate interludio 'March Of The Brave', e quindi alla veloce 'The Rise Of A King'.
Le ultime canzoni parlano del declino di Giovanna. La pesante 'Siege Of Paris' apre con un interludio sinfonico per poi evolversi in un pezzo pesante dall'incedere epico, e da un cantato molto aggressivo. Si passa quindi a 'Time To Die': Giovanna sente l'arrivo della fine e si rivolge al suo Dio chiedendo perche' l'ha abbandonata. Un pezzo struggente ma allo stesso tempo molto epico.
Chiudiamo con 'The Trial' (passando per l'interludio 'Inquisition'), in cui ovviamente si parla del processo e dell'esecuzione di Giovanna.

Avete registrato le canzoni presso i Circle of Power Studios, come sono andate le cose... qualche imprevisto oppure qualche segreto da svelare?
Eheh, si i Circle of Power studios (bel nome vero? eheh) sono il mio studietto privato. Io e Giuseppe abbiamo registrato tutte le tracce, poi io ho fatto il mix, ed infine Goran Finnberg ha fatto il mastering ai Mastering Room in Svezia. Essendo nel mio studio le registrazioni si sono svolte nella maniera più rilassata (anche troppo) possibile. I pro di tutto ciò sono che tu poi registrare, provare varie soluzioni, e quindi alla fine ottenere quello che vuoi senza pressioni. I contro sono che qualcuno della band si è rilassato un pò troppo e i tempi di registrazione si sono allungati in maniera oscena!

Non credi che le possibilità garantite dalle nuove tecnologie, che permettono di registrare con costi contenuti ed allo stesso tempo velocemente e con discreti risultati, abbiano portato ad un affollamento ed appiattimento della scena metal?
Si è possibile, ma penso tuttavia che se una band ha qualità e buone idee alla fine si distinguerà sempre, anche nell'affollamento che c'è oggi.

Di fronte a questa situazione personalmente sono combattuto, dato che permette a molti più gruppi di realizzare il "sogno" di realizzare un album, ma d'altra parte finisce con il penalizzare chi avrebbe qualcosa in più da dire, tu che ne pensi?
Non credo che in questo momento nessuno si possa ritenere penalizzato, anzi, ormai fare uscire un CD è diventato una bazzecola! Penso che la colpa sia di alcune etichette discografiche che mandano allo sbaraglio qualsiasi, pur di
guadagnare qualcosa. Ma alla fine i ragazzi non sono fessi, i Cd pietosi non se li compra nessuno.

E voi state già pensando al prossimo disco o a qualche data live?
Si, stiamo lavorando già al nuovo disco. Per quanto riguarda i live, viviamo in Sicilia, e ti ho detto tutto. Troppo lontani da tutto per organizzare date singole. L'unica sarebbe andare in tour di supporto a qualche band, ma non spetta a noi organizzare la cosa.

Avete un sito ufficiale (www.thymajestie.com) cosa ne pensi di Internet? Pensate che sia un buon mezzo di promozione musicale... visto che avete messo dei samples online direi di si...
Certo internet è fondamentale per una band come noi. Se fossimo distribuiti dalla EMI allora ti direi che di internet non ce ne faremmo niente, anzi ci penalizzerebbe, ma siccome non è così allora ti dico subito che internet ci ha permesso di farci conoscere un pò in ogni angolo del pianeta, e questa è una bella soddisfazione per noi.

Bene, io ho terminato. Se avete alcune cose da aggiungere non fatevi problemi...
Intanto vogliamo ringraziarvi dello spazio su Eutk. Dopodichè come al mio solito invito tutti i lettori sul nostro sito www.thymajestie.com, a darci una chance scaricando i nostri samples, chi lo sà, la nostra musica potrebbe piacervi! Ciao!

Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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