Black Phantom… scatta l'ora dell'intervista !

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Hanno da poco dato alle stampe il loro secondo album e pertanto ... "The Interview Hour Is Now". Nell'occasione è' ancora una vecchia conoscenza come il bassista Andrea Tito a parlarci delle novità in casa Black Phantom, prima però ecco un saluto speciale…

Con "Zero Hour Is Now" avete dato un seguito al vostro esordio, "Better Beware!", quando stavano quasi per scoccare i tre anni ... come avete impegnato il tempo trascorso?
In realtà si è trattato di tre anni particolarmente fitti ed intensi! A partire dalla pubblicazione del primo album abbiamo iniziato a fare parecchi concerti, appunto per supportarlo: in tutto abbiamo fatto oltre 20 date, che per una band come la nostra che per principio non paga gli slot per suonare, e che si muove in totale autonomia, è un risultato di tutto rispetto e di cui siamo orgogliosi! I primi due anni sono stai quindi dedicati ai live, ed al contempo alla scrittura dei pezzi nuovi. Esattamente un anno fa invece siamo entrati in studio di registrazione, e da lì è iniziata poco per volta la creazione del nuovo disco, del quale abbiamo consegnato il master alla nostra etichetta poco prima di Natale 2019. Da quel momento è cominciato l'abituale lavoro di preparazione al lancio dell'album, che finalmente adesso abbiamo tra le nostre mani!
Tre anni possono sembrare giusti, perlomeno guardando agli standard degli ultimi anni, ma se pensiamo agli anni '80 possiamo notare come allora fare un disco all'anno fosse la normalità... anzi i Saxon riuscirono a far uscire nello stesso anno sia "Wheels of Steel" sia "Strong Arm of the Law", peraltro due uscite certo non "minori"... cosa è cambiato da allora?
Beh, più che i tempi penso che siano proprio diversi i contesti che si stanno confrontando: se facessimo i musicisti come primaria occupazione, penso che non avremmo il minimo problema a pubblicare un disco all'anno pure noi. Purtroppo (o per fortuna, visti i tempi di magra che corrono!) abbiamo tutti un lavoro quotidiano che ci impegna l'80% del tempo; se poi aggiungi anche il discorso famiglia e figli, capisci subito che è proprio il tempo libero a disposizione, ad essere il fattore che squilibra l'equazione!
Beh... per quanto non vi siate rifatti alla prolificità degli Eighties, è indubbio che i Black Phantom non abbiano rinnegato questa loro passione, vero?
Assolutamente vero. Come sai, la musica che facciamo non è altro che quella che abbiamo dentro, quella con cui siamo nati e cresciuti: non è una scelta di stile, ponderata o meno, è soltanto che le canzoni ci vengono così. Ciò è dovuto al nostro imprinting musicale, che appunto è quello dei grandi gruppi del Metal tradizionale come Iron Maiden e Judas Priest: oramai questi canoni sono diventati i nostri, e nel nostro stile compositivo ed esecutivo vengono spontaneamente fuori le nostre passioni! La cosa che ci fa davvero molto piacere è che praticamente tutti ci riconoscono questa genuinità e molti ci apprezzano proprio per essa.
Ma, secondo voi, del Metal moderno… ce ne sono tracce da qualche parte all'interno di "Zero Hour Is Now"?
Dipende dai punti di vista. Se con Metal moderno mi parli di voci growl, o chitarre ultra-ribassate e compresse, o ancora di voci femminili celestiali o arrangiamenti orchestrali... no, non è roba che ci appartiene. Per carità, non mi permetto minimamente di criticare i gusti altrui, ma non è quella la musica che ci piace suonare... e detto sinceramente non vedo nemmeno il motivo per cui dovremmo farlo! Haha!
Se invece parli di una certa freschezza nei suoni utilizzati e della struttura compositiva dei brani, in effetti sul nostro album si può riscontrare un buon mix tra classico e moderno, a mio avviso. Di sicuro se confronti i Black Phantom con un qualsiasi disco degli Eighties, le differenze non puoi fare a meno di coglierle!
Visto il mood nostalgico di questa prima parte dell'intervista, avete previsto la realizzazione di una versione in vinile dell'album?
A dire il vero no, ma mai dire mai. No sei il primo che ce lo chiede, in effetti c'è parecchio interesse a tal proposito. La nostra etichetta Punishment 18 Records in realtà non tratta il vinile, in quanto è specializzata in CD, è una scelta precisa. C'è però la possibilità di concedere la licenza appunto ad altre label per la realizzazione della versione in vinile. Personalmente ritengo che la copertina del nostro album, ingrandita a formato 33 giri, farebbe davvero una gran bella figura! Incrociamo le dita, e speriamo che qualcosa si possa concretizzare presto!
Nemmeno un bel 7" ? A mio parere per una band come la vostra non sarebbe una brutta idea, magari con un brano "speciale" sulla B-Side.
Ah, quella sarebbe davvero una chicca per intenditori! Chi lo sa... in quanto a brani speciali, comunque abbiamo già da parte due registrazioni di cover (di cui una effettuata per il primo album), che ancora non sono state pubblicate. Vedremo: se ci sarà la possibilità ed avrà senso farle uscire, da parte nostra saremo già belli pronti!
Ma un brano speciale lo avete già messo sul disco, e mi riferisco a "Schattenjäger", ma a questo punto andrei in ordine, andando a passare in rassegna la tracklist del disco...
- Redemption: pezzo di apertura, bello tirato, ma con diverse parti anche molto diverse tra loro al suo interno; il testo tratta dell'importanza del perdono, e la ricerca di correggere i propri sbagli. Penso che, bene o male tutti quanti abbiano qualcosa da farsi perdonare, che sia piccolo o grande, e quindi credo che ci si possa identificare abbastanza facilmente!
- Hordes Of Destruction: altro pezzo veloce, ma con un break più cadenzato sul ritornello; il testo tratta di una generica invasione nemica e della sequenza delle fasi, anche molto diverse tra loro, che la compongono. E' stato il nostro primo singolo dell'album, il cui titolo è proprio tratto dalle prime parole del chorus.
- Schattenjäger: brano ispirato al protagonista di un videogame della mia gioventù, ossia Gabriel Knight della software house Sierra (quelli come me che non sono di primo pelo se lo ricorderanno certamente!). Era da anni che volevo scriverci un pezzo, finalmente l'ho potuto fare! Il nome del brano, che letteralmente significa "Cacciatore d'ombre" è dovuto al fatto che il protagonista ha origini tedesche, e nel gioco originale viene chiamato così.
- The Road: sia nella musica che nel testo, questa canzone è ispirata all'omonimo romanzo di Cormac McCarthy, che penso sia uno dei libri più disperatamente tristi che abbia mai letto. Da esso ci hanno fatto anche un film, con Viggo Mortensen, anch'esso molto bello ed evocativo. Tutta la canzone ha un mood molto cupo e credo che qui Manuel abbia veramente dato il meglio di sè anche dal punto di vista interpretativo.
- Aboard The Rattling Ark: il testo è ispirato al film "Showpiercer", che nonostante abbia ricevuto parecchie critiche, a me è piaciuto parecchio per lo scenario distopico e visionario, che di certo non può lasciare indifferenti. La musica invece arriva per due terzi da un vecchio brano che avevo scritto per i Mesmerize oltre vent'anni fa, ma che poi non era stato utilizzato. Come vedi, alla fine non si butta via niente! Haha!
- Either You Or Me: è il lento dell'album. La musica di questo brano risale addirittura al mio periodo pre-Mesmerize, si parla veramente di quasi trent'anni fa! Per un motivo o per l'altro non ero mai riuscito a terminarlo in modo soddisfacente, e finalmente, dopo così tanto tempo, ce l'ho fatta! Devo ammettere che oltre alla soddisfazione, averlo finalmente concluso è stata quasi una liberazione! Haha!
- Begone!: il brano si sviluppa attorno ad un giro di basso che avevo già scritto ai tempi di "Better Beware!", ed è un pezzo che si distacca un pò dal resto del lotto. Il testo parla della cacciata di Lucifero dal Paradiso, probabilmente il miglior esempio della storia di come si possa mandare tutto a puttane anche quando le cose stanno andando per il meglio! Haha!
- Hands Of Time: il pezzo più veloce di tutto l'album, abbastanza dritto, ma con delle belle aperture melodiche. L'intro fatto con le tastiere synth è un'idea di Andrea Garavaglia, originariamente era stato registrato con una chitarra pulita! Il testo parla semplicemente di come il tempo passi rapidamente, e ci si debba dare tutti una mossa per non sprecarlo!
- Schattenjäger (Deutsch): la bonus track, ossia la versione completamente cantata in tedesco della terza traccia... il brano "speciale" a cui ti riferivi.
Credi che aver cantato un brano in tedesco, vi possa dare maggiori possibilità ... "per arrivare dove nessuno è mai giunto prima" e imporsi in Germania, la terra del True Metal? Non è che poi da quelle parti sono permalosi e invece si rischia un effetto boomerang?
Guarda, al momento le reazioni che abbiamo ricevuto dai media e fan tedeschi in merito a quel pezzo sono state tutte positive, quindi perlomeno per ora non c'è stato alcun effetto controproducente. Certo, c'è stata un pò di perplessità da parte di qualcuno di loro, a cui sfuggiva il senso per il quale un gruppo italiano avesse inserito nel loro album un brano così! In realtà, nella nostra ingenuità non abbiamo minimamente calcolato che quel pezzo potesse davvero essere un chiavistello per aprire chissà che porte, sono sincero... Da parte nostra abbiamo solo pensato che sarebbe stato figo fare anche la versione completamente Deutsch del pezzo che già avevamo col titolo in tedesco. Un fattore che ci ha agevolato, per concretizzare questa idea, è stato che mia cognata è proprio tedesca, e quindi ci ha dato una grossa mano sia nella traduzione del testo, cercando di mantenerne significato e metrica, sia nella registrazione stessa del brano, venendo in studio con noi e consigliando a Manuel la pronuncia appropriata! Non è stato un lavoro facile, anzi... ma alla fine il risultato è stato decisamente buono.
E non avete pensato di fare un brano cantato in italiano?
In tutta sincerità, no. Così come abbiamo visto per la lingua tedesca, ci trono troppe differenze tra l'inglese e l'italiano: nel nostro linguaggio mancano un sacco di parole tronche, fatte da una o due sillabe. Il rischio di essere costretti a dire "poco" per motivi di spazio metrico è altissimo. Inoltre, per fare un pezzo in italiano, ci deve essere un motivo (così come c'è stato per Schattenjager). Comunque vedremo, al momento non escludo nulla... ma al contempo lo trovo altamente improbabile!
A proposito di idee e progetti, immagino che ne avevate diversi nel cassetto, ma l'impatto del Covid-19 è stato pesante per tutti gli aspetti della vita delle persone... anche nel comparto musicale, quanto pensate vi abbia danneggiato?
Allora, fatta giustamente la debita premessa che questa pandemia è stato un flagello per l'esistenza stessa di migliaia di persone, e che quindi l'aspetto musicale, a confronto, passa decisamente in secondo piano... sì, per noi è stato davvero un bel danno. Il nostro album è stato pubblicato proprio a cavallo dell'inizio del lockdown, e quindi anche volendo non sarebbe stato possibile posticiparne l'uscita. Detto questo, nei mesi precedenti avevamo organizzato per i primi 3 mesi successivi alla pubblicazione la bellezza di 9 concerti... tutti cancellati. E' facile capire che, tra incassi delle date non pervenuti e copie del CD nuovo non vendute, il danno economico che abbiamo subito è stato davvero ingente. Lungi da noi però fare campagne di crowdfunding per cercare di ripianare la situazione... resta il fatto che tutto ciò sia stato un brutto colpo al nostro portafoglio! Speriamo di recuperare qualcosa, sebbene in minima parte, grazie alle vendite del nostro Webstore (al quale infatti invito tutti!! http: blackphantom.bigcartel.com) ed ai concerti, che speriamo ovviamente possano ripartire il prima possibile!
Avete sfruttato questa pausa forzata per lavorare su nuove canzoni?
Ah, assolutamente sì! Di solito siamo già parecchio prolifici per conto nostro, ma ora che per forza abbiamo dovuto interrompere ogni attività, ci siamo concentrati totalmente sull'unica cosa che potevamo fare, ossia scrivere nuovi pezzi. In tutta sincerità devo dire che forse ci siamo fatti anche prendere un pò troppo la mano, dato che - nel momento in cui ti scrivo ora - abbiamo già finalizzato 20 nuovi pezzi, di cui 15 già completi di testo, strutture e tutto. C'è quindi roba per farci non uno, bensì due dischi nuovi! Di sicuro quando riceveremo dalle autorità il "via libera" per ritornare a provare insieme, la prima cosa che faremo sarà sicuramente buttarci a capofitto su questi brani, in modo tale da anticipare i tempi per la realizzazione del terzo album! Sembra proprio una bizzarria questa, avendo appena rilasciato il secondo... ma d'altronde viviamo in un momento bizzarro, e senza precedenti.
A proposito di lavoro… dopo l'esordio avete percepito una pressione extra nella fase di composizione dei brani? Se ricordo bene le basi della maggior parte dei pezzi che componevano "Better Beware!" era già pronte da tempo, come è andata questa volta?
Guarda, scrivere nuove canzoni è per me una cosa talmente naturale e spontanea, che è quasi una necessità, non scherzo! Quindi di idee ce ne sono sempre parecchie, e di conseguenza non c'è mai stata alcuna pressione, sotto questo aspetto. Quello che comunque è cambiato, rispetto al passato, è sicuramente il coinvolgimento di Manuel nella stesura dei pezzi. Effettivamente i brani del primo disco erano già tutti belli e pronti da tempo, e ci ho dovuto solo scrivere i testi. Per questo nuovo album (ed anche i pezzi successivi) abbiamo invece cambiato metodo di lavoro: io continuo a scrivere le musiche e le strutture dei pezzi, ma tutte le melodie e le linee di voce sono opera di Manuel. Una volta che lui ne completa una, me la gira, ed io su quella linea scrivo il testo. La fase finale prevede ovviamente l'arrangiamento e le rifiniture con tutto il resto della band, ed è quello sicuramente il momento più importante, dove in effetti viene dato il "tocco magico" che deriva dall'amalgama di noi cinque!
E in studio avete cercato delle novità o siete andati sul sicuro?
Ci piacciono le sicurezze, ed in questo senso hanno un nome ed un cognome, ossia Andrea Garavaglia. Il mio batterista storico nei Mesmerize, nonchè anche sul disco d'esordio dei Black Phantom, è a tutti gli effetti il nostro "sesto fantasma": ci conosce come nessun altro, ed è un piacere lavorare con lui. Al netto della fiducia che riponiamo ciecamente in lui, la scelta di avvalerci del suo studio e della sua perizia come sound-engineer è stata ancora una volta azzeccata: Andrea stesso sa esattamente come devono suonare i pezzi, e sa perfettamente come tirarli fuori da ognuno di noi in fase di registrazione. Addizionalmente, rispetto all'altra volta, dato che i suoi Octopus Studios nel frattempo si sono opportunamente attrezzati, per questo disco abbiamo fatto lì anche il Mastering. Reputo senza ombra di dubbio "Zero Hour is Now" - a livello di suoni - il miglior disco in assoluto di tutta la mia carriera: ne sono davvero super-soddisfatto!
Ecco, non abbiamo ancora parlato della copertina, che stavolta ci inquieta con un Macchia Nero meno fumettistico e decisamente più cattivo...
Anche stavolta ci siamo rivolti a Snugglestab, l'artista moldavo che ci aveva realizzato la copertina di "Better Beware!": come si suol dire, squadra che vince, non si cambia! Il disegno del primo album era andato talmente bene, che non abbiamo avuto il minimo dubbio a contattare lui anche per il nuovo disco: anche stavolta ha fatto un ottimo lavoro, rendendo il fantasma ancora più minaccioso e terrificante! Inoltre, l'idea della clessidra è tutta farina del suo sacco: da parte nostra gli abbiamo fornito soltanto il titolo del disco ed il testo di "Hordes", ma è stato lui a concepire la decontestualizzazione del colore della sabbia, che quindi è finito sul fondale, mentre l'interno della clessidra stessa è stato popolato da tanti piccoli fantasmi, che per l'appunto costituisco l'orda. Il dettaglio dei fantasmini si può apprezzare molto bene nell'ingrandimento sul retro del CD, ma ancora meglio all'interno della confezione, dove è presente un'altra bella illustrazione, completamente dedicata.
Bene Andrea, questa è una domanda molto impegnativa, guardando a "Zero Hour Is Now" sei più soddisfatto per:
a. La buona musica inclusa
b. La copertina dell'album
c. La quantità di denaro che ci guadagnerete
d. Il piacere che darete ai fan
e. Quanto è bella la band sulle foto promozionali
Allora, considerato che la c) e la e) sono due bestialità... haha!! Le alternative si riducono a tre, direi! La risposta è principalmente la a), perché in ultima analisi quello che facciamo lo facciamo per passione, ossia perché ci diverte, ci appaga e ci dà la possibilità di tirare fuori tutto quello che abbiamo dentro: senza falsa modestia, penso che le canzoni di questo album siano davvero di ottimo livello. Lo dico nella massima sincerità: in quasi tutti i dischi che ho pubblicato in carriera c'era sempre una manciata di cose che a posteriori avrei voluto cambiare, mentre su "Zero Hour is Now", anche riascoltandolo decine e decine di volte, trovo che i pezzi siano venuti esattamente come desideravo che venissero... quindi, soddisfatto al 100%!
Ovviamente, anche il piacere che daremo ai fan è fondamentale, ma diciamo che è ancora un pò presto per poter dire di esserne soddisfatti: diciamo che le premesse ci sono tutte, visto che i giudizi molto positivi sia di critica che di fan sono stati praticamente unanimi, finora! Speriamo che continui così!
E dopo quest'ultima c..... a che ti ho rivolto, non posso che ringraziati e salutarti, augurandoci di poterci incontrare al più presto ad un vostro concerto.
La speranza è reciproca! Sarà un piacere rivederci tutti quanti, e ricominciare a fare ed ascoltare concerti Metal... che, diciamocelo, è in assoluto la cosa che amiamo di più!! Grazie per il grande supporto, a presto!!
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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