Freternia: un incubo? No un'intervista ...

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Gruppo:Freternia

I Freternia sono un pallino del sottoscritto sin dal loro debut album "Warchants & Fairytales", a parlare del passato e del presente, il nuovo "A Nightmare Story", è con noi il chitarrista Tomas Wäppling.

Cosa è accaduto dopo l’uscita del vostro debutto per la Loud & Proud Rec.? Per un paio d’anni non abbiamo più ricevuto vostre notizie e si temeva la vostra scomparsa dalle scene. Mi puoi riassumere gli avvenimenti?
Allora, dopo la pubblicazione di “W&F” ci siamo recati a Parigi per alcuni concerti promozionali. Mentre eravamo lì e cominciavamo a progettare il nostro secondo album, ci è giunta la brutta notizia del fallimento della Loud & Proud. A quel punto non siamo stati in grado di tenere unita la band, perché le motivazioni di alcuni membri non erano più sufficenti. Io stesso ho smarrito la fiducia e mi sono tirato indietro. Dopo alcuni mesi di riflessione però, dentro di me è nato una sorta di allarme, un richiamo irresistibile, che significava: “Devo suonare ancora!!”. Così ho compiuto tutti gli sforzi possibili per rimettere insieme i Freternia. Adesso abbiamo ottenuto un buon contratto con la Arise Rec. per un paio di albums e quel triste periodo è soltanto un ricordo.

Ma come è stato possibile il fallimento della L&P, una label che aveva in cartello ottimi gruppi come voi, Morifade, ecc…
Io credo che il problema maggiore della L&P sia stato quello di non capire quando fermarsi, di saper limitare e riflettere sui propri investimenti. Ad esempio, pochi giorni dopo aver messo sotto contratto noi, l’etichetta aveva già scritturato altre cinque formazioni e prenotato altrettanti studi di registrazione. Davvero troppo per le loro possibilità. Comunque noi siamo stati ancora fortunati, visto che “W&F” è stato l’ultimo disco realizzato da quella label.
adesso ti ritrovo alla chitarra, mentre in precedenza eri al basso, e se non sbaglio sei stato anche il primo singer dei Freternia…pensi di avere un futuro anche dietro al drumkit?
AhAh!! Hai proprio ragione!! Io suono la chitarra fin dagli anni ’80 e sono stato il cantante della prima line-up dei Freternia solamente perché ero l’unico in grado di farlo. Quindi per migliorarmi nel canto ho deciso di cedere il lavoro chitarristico ad un altro elemento della band. Poco dopo però, il nostro bassista ha deciso di lasciarci e per semplificare le cose mi sono messo io sullo strumento. Comunque quando il gruppo si è riformato non ho avuto nessun dubbio che sarei tornato al mio ruolo di chitarrista.
Come avete ottenuto il nuovo contratto con la spagnola Arise?
Avevamo registrato un promo nel 2001 spedendolo poi ad alcune labels europee. La Arise ci ha offerto un contratto, così come altre etichette, ed abbiamo giudicato la loro proposta come la migliore per noi. I fatti ci hanno dato ragione.
Cosa pensi della scena metal in Spagna?
Sembra che vi sia grande fermento in quella nazione…
Io ritengo che gli spagnoli abbiano un paio di ottime formazioni che possiedono un sacco di fans calorosi, ma a parte questo non ti so dire altro sul rapporto tra Spagna e Metal.
Sei soddisfatto del risultato artistico e commerciale di “Warchants & Fairytales”?
Guarda, credo che su quel disco vi fossero alcune buone canzoni ed era il massimo che eravamo in grado di fare all’epoca. Certamente il suono avrebbe dovuto essere molto migliore. Essendo stato stampato in sole 3000 copie non c’è stata la possibilità di una grande risposta a livello internazionale, quindi io considero “ANS” la nostra prima vera uscita mondiale e siamo in attesa di vedere le reazioni della critica e del pubblico.
Cos’è cambiato musicalmente dal primo al secondo album?
Ti devo proprio dire che l’ultimo è il migliore!! AhAh!! Credimi, non è altro che la verità!! “ANS” è migliore in ogni modo possibile. Canzoni migliori, noi stessi siamo musicisti migliori di prima e confrontare il sound di “W&F” e “ANS” è come paragonare il giorno alla notte!! Siamo andati su una strada più heavy ma senza rinunciare alla melodia e a quelle che sono le nostre caratteristiche. Ti assicuro che siamo fieri di questo disco!!
Mi pare che voi abbiate suonato recentemente con i Dragonland. Apprezzi questo gruppo e quanto è intensa la vostra attività live?
Hai ancora ragione. Abbiamo suonato con i Dragonland a Gothemburg un paio di settimane fa. A dire il vero non li avevo mai ascoltati prima, per cui non avevo nessuna opinione su di loro! Posso solo dirti che i membri della band sono tutti ragazzi simpatici e disponibili. Noi al momento non abbiamo un programma di attività live, ma speriamo di poter realizzare al più presto molti concerti come supporto del nuovo album.
Qui in Italia descriviamo, per scherzo, i gruppi come il vostro, i Dragonland, Crystal Eyes, The Storytellers, Nostradameus, Wyvern, ecc…come “Becer Power”, in contrapposizione al “Gay happy metal” di formazioni come Avantasia, Edguy, ecc.. Cosa ne pensi? (domanda da Pulitzer!…n.d.Stonerman) (Zitto PoserMan hahaha, NdGraz)
HaHaHa!!! Questa non l’avevo ancora sentita!!! “Gay happy metal” come gli Edguy?? Tutto quello che ti posso dire è che considero i Crystal Eyes una delle migliori “happy” bands del mondo. Comunque sono davvero felice che non ci hai inserito nel genere “gay metal” perché non è certo nelle nostre intenzioni. Penso che il nostro gruppo sia un po’ più “duro” rispetto ad altri e questo si noterà ancora meglio nel nostro terzo disco che stiamo già progettando ora. Con l’ingresso di nuovi elementi nella band c’è la possibilità di migliorare il songwriting come non mai.
Tu consideri la vostra musica come “heart-influenced” o piuttosto “head-influenced”. Suonate ciò che sentite o ciò che pensate?
Quando ho cominciato a suonare la chitarra cercavo di comporre canzoni senza averne la necessaria capacità. Cercavo di ottenere i suoni che creavo nella mia mente ed il tutto era forzato, poco spontaneo. Oggi con i Freternia siamo in grado di scrivere musica che soddisfi noi stessi, e se alla gente questo piace ne siamo veramente felici. Io direi che la nostra musica è influenzata dal cuore nel senso che suoniamo ciò che ci piace ed è influenzata dalla mente perché è necessario “pensare” a scrivere buona musica. Quando compongo una canzone la registro sul computer e poi la presento al resto del gruppo, così ognuno può usare la propria testa per renderla migliore possibile.
Com’è il vostro rapporto con il mondo internet?Gli mp3 sono una grande possibilità per diffondere la musica o un grave danno per l’industria musicale?
In merito abbiamo un opinione molto precisa. Pensiamo che le persone che oggi non acquistano gli albums sono assolutamente uguali a quelle che negli anni ’80 preferivano registrarseli su una cassetta. Quindi per noi internet è solo una grande possibilità per musicisti semisconosciuti come noi di raggiungere persone che altrimenti non avrebbero alcuna possibilità di ascoltarci.
Le vostre prossime mosse? Che cosa vi aspettate dal futuro?
La nostra prossima mossa è quella di proseguire nella preparazione del nuovo album, che speriamo di registrare in autunno inoltrato. Nel frattempo vogliamo organizzare più concerti possibile. Vogliamo suonare dal vivo!!
Allora, grazie per l’intervista e tanti auguri per il tuo gruppo! Chiudi a tuo piacimento...
Grazie a voi per le interessanti domande!! Spero di incontrarvi in Italia nel prossimo futuro !! “In the darknest of dreams, trust none but yourself”

Intervista raccolta da Sergio Rapetti e Gianluca Grazioli
Trascrizione a cura di Fabrizio "Stonerman" Bertogliatti
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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