Monolord .. doom tradizionale, lento ed austero.

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Gruppo:Monolord

La formazione svedese dei Monolord è una delle realtà più quotate nell'ambito del doom/sludge contemporaneo. La loro crescita è stata costante nell'arco temporale dalla fondazione (2013) ad oggi, grazie a quattro album molto ben accolti da critica ed appassionati: "Empress rising" (2014), "Vaenir" (2015), "Rust" (2017) ed il recente "No comfort" appena pubblicato per Relapse. Uno stile che ingloba elementi del doom tradizionale, l'attitudine pachidermica dello sludge e passaggi atmosferici dal retrogusto progressivo, il tutto condito da una buona personalità autonoma ed un songwriting fresco ed efficace. Per commentare il felice momento che sta vivendo il trio di Gothemburg abbiamo intervistato Mika Hakki, bassista e portavoce dei Monolord.

Mika, puoi raccontare ai nostri lettori come si sono formati i Monolord e quali sono le precedenti esperienze musicali dei suoi componenti?
Allora, la nostra band si è formata nel 2013. Thomas (Jager, chitarrista/cantante) ed Esben (Willemsand, batterista) venivano dall'esperienza con un gruppo chiamato Malruk, ma volevano creare qualcosa di più personale così hanno cominciato a lavorare insieme su quello che sarebbe diventato il progetto Monolord. Io sono entrato in contatto con Esben attraverso altri suoi progetti musicali e mi sono unito alla band poco prima della realizzazione di "Empress rising". Tutti e tre abbiamo fatto parte di molte altre formazioni locali, perchè facciamo musica fin da quando eravamo ragazzini.
Quali sono le vostre principali influenze musicali?
Sicuramente veniamo da direzioni musicali molto diverse, ma la passione per un sound lento e pesante è il filo conduttore comune che fa da collante per la nostra band. Personalmente ascolto stili molto differenti tra loro, che mi hanno influenzato in un modo o nell'altro. Da Erycka Badu ai Deftones, da Waylon Jennings a Rory Eriksson, dalle colonne sonore di Ennio Morricone agli Entombed, ho sempre cercato di avere mente aperta e curiosità verso la musica in generale, quindi non ritengo di avere influenze primarie o specifiche. Tutto ciò che ascolto mi orienta in qualche maniera.
Secondo me la vostra proposta musicale unisce classici elementi di doom metal con la pesantezza dello sludge, filtrata dalla vostra interpretazione personale. Sei d'accordo con questa definizione?
Guarda, la musica è sempre opinione personale. Io penso che nel nostro stile puoi trovare svariati elementi, che provengono da direzioni diverse. Alcuni si focalizzano sul sound in generale, altri sul tipo di riff, altri ancora sull'atmosfera delle canzoni o sui loro testi. In realtà, non c'è mai un opinione giusta o sbagliata, ciascuno interpreta secondo i propri gusti e la propria personalità.
Il vostro ultimo album "No comfort" è ricco di riff monolitici, linee di basso elefantiache ed atmosfere malinconiche ed oscure. Sei soddisfatto del risultato finale?
Assolutamente sì!! Comunque è sempre difficile giudicare in modo obiettivo un processo di creazione che ti coinvolge profondamente a livello emotivo. Diventa parte della tua esperienza personale. del tuo modo di essere musicista, ed è complicato estraniarti da esso come se lo guardassi dal di fuori. Io mi sono preso un pò di tempo per ascoltarlo a fondo e pensare a cosa poteva essere fatto ancora meglio o in maniera diversa, ma alla fine mi ritengo pienamente soddisfatto di come è venuto.
Quali sono le differenze tra il nuovo materiale e quello precedente?
Sicuramente le nuove canzoni sono molto più emozionali ed intense rispetto al passato, sia a livello strumentale che per quanto riguarda i testi. Penso esprimano il nostro processo di maturazione e l'esperienza che abbiamo accumulato nel tempo. Ma rimangono coerenti con l'impostazione stilistica che abbiamo intrapreso fin dal principio. Credo che sia un ottimo lavoro e che dimostri la nostra determinazione a crescere e migliorare come band.
Per quanto riguarda i testi delle canzoni, quali argomenti trattano?
Parlano delle credenze religiose e soprattutto dei sentimenti di perdita e di crisi personale ed interiore. Il sentimento principale che esprimono è la disperazione, quando non esiste nessuna possibilità di consolazione. Da questo deriva il titolo dell'album.
Da poco avete firmato per Relapse Records. Siete soddisfatti della vostra nuova label?
Certamente! Moltissimo! E' davvero grande avere un team di persone competenti che ti sostiene pienamente e crede in quello che fai.
Come valuti la scena metal di Gothemburg? Ritieni che i Monolord ne facciano parte? Conosci qualche altra formazione locale in campo doom/sludge/stoner che vuoi suggerire ai nostri lettori?
Non ritengo che per una band sia necessario essere legati ad una scena specifica. Penso sia meglio guardare al di fuori, che focalizzarsi su un unico luogo o scenario. Il contatto con altre realtà è sempre stimolante e ti aiuta a crescere e migliorare come musicista e come persona. Comunque, quando ho lasciato Gothemburg c'era sicuramente una scena musicale molto viva, con ottime formazioni dei generi che hai citato. Però io penso che questo valga per qualsiasi città dove esiste una scena musicale e soltanto in pochi casi è possibile legare un luogo ad un determinato stile.
Quali sono i vostri progetti per il prossimo futuro e pensate di venire a suonare anche in Italia?
Adesso siamo concentrati sul nostro tour in Europa e negli Usa, perchè saremo "on the road" fino alla fine di Dicembre. Certamente speriamo in futuro di poter venire anche in Italia, perchè amiamo la vostra nazione e la sua gente.

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