Athrox: c'è una piccola Seattle in Italia...

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Gruppo:Athrox

Una band che viene dalla mia Grosseto? Accidenti.
Che suona metal? Assurdo.
Che suona classic metal??? No, impossibile.
Queste le mie reazioni quando ho preso in mano il CD "Are You Alive?" degli Athrox, incredibile concentrato di Sanctuary e Metal Church riletti in chiave nemmeno troppo moderna, ma con grandissima qualità e carisma da parte della formazione maremmana.
E così il sottoscritto, cresciuto a suon di sagre paesane in tutta la provincia, giornate al mare a Marina e Castiglione, cocktails al D.park e gelati allo Sweet Kiss, finalmente da cose da associare a Grosseto ha anche una splendida realtà heavy metal.

Bene ragazzi, benvenuti sulle pagine di Metal.it e grazie per il tempo che ci dedicate. Visto che “Are You Alive?” è il vostro disco d’esordio cosa ne dite di presentarvi ai nostri lettori, da quanto vi siete formati, come siete arrivati (e con quali difficoltà) a questa formazione ed al vostro sound?
Sandro: Ciao e grazie per questa intervista! La band è nata ufficialmente nell'estate del 2014 da me e dal batterista Alessandro, che suoniamo insieme sin dal 2008 grazie ad altri progetti musicali. Dopodiché sono entrati nella band il chitarrista Francesco, il bassista Andrea e il cantante Giancarlo, con gli ultimi due che già collaboravano in un altro progetto precedente. Ci siamo dimostrati subito affiatati e abbiamo composto in breve tempo i pezzi che potete ascoltare in “Are You Alive?”.
Come siete arrivati al contatto/contratto con Red Cat Records?
Andrea: Abbiamo conosciuto la Red Cat e Alice grazie ad un contest. Da lì alla distribuzione del nostro disco il passo è stato breve.
Arriviamo al disco, un concentrato di sonorità classiche per quanto ci riguarda assai dedito al Seattle sound di metà anni ’80, come detto in sede di recensione, tra echi di Sanctuary, Metal Church ed un pizzico di NWOBHM con Maiden e tutti gli altri a seguire. Siete abituali ascoltatori di questo genere ed avete cercato di rievocarlo nella vostra musica o il tutto è venuto in maniera naturale?
Sandro: Siamo tutti grandi fan dei Maiden, Metallica e delle altre band che hanno reso celebre il genere. Sinceramente non abbiamo cercato di rievocarlo, è venuto tutto naturale. Anche perché i nostri ascolti si spingono dalle band più navigate fino a quelle “moderne” del giorno d'oggi; il risultato finale è semplicemente frutto del nostro stile di songwriting, senza cercare di rievocare nessuna band o stile in particolare.
Sappiamo che “Are You Alive?” è un concept album, volete illustrarci in maniera esauriente qual è il tema che avete affrontato nei vostri testi?
Athrox: Si tratta di un concept album che mette in risalto i problemi che affliggono l’umanità: la guerra, in cui a subire le conseguenze maggiori sono i bambini; l’avvento dei media e dei nuovi mezzi di comunicazione di massa, i quali hanno schiavizzato ogni nostro libero pensiero; l’indifferenza delle persone e il fatto che, una volta di fronte al giudizio universale, non conterà ciò che avremo guadagnato in termini monetari, ma ciò che avremo fatto della nostra vita. L’album invita insomma ad assaporare ciò che la natura e la vita ci regalano prima che sia troppo tardi.

Oltre alla qualità dei brani, che ovviamente compongono la forza di questo album, uno dei punti forti è la produzione, davvero scintillante e retrò nel sound ed al contempo di ottimo livello. Dove avete registrato il disco, con chi e quanto avete impiegato?
Sandro: Il disco è stato registrato da due fonici e “lavorato” tra la nostra Grosseto e uno studio romano. Ci sono voluti mesi per trovare la sonorità giusta e far uscire il sound desiderato. E' stato un grande lavoro della band unito all'inesauribile pazienza dei fonici.
Per la promozione del disco avete realizzato un video, a mio avviso avete scelto uno dei brani meno di punta del disco, sebbene anch’esso di buona qualità, ma non come “Frozen Here”, “Gates of Death” o “Pretend You”, come è stata effettuata la vostra scelta e dove avete girato le scene del video?
Sandro: La scelta di "End of Days" è stata fatta per omaggiare il primo brano registrato come demo in passato; è grazie ad esso se gli ultimi componenti della band hanno scelto di farne parte. Diciamo che è stato il punto d'incontro e unione per la nuova line-up.
Andrea: Il bello della musica è che è soggettiva. End of Days è il primo brano degli Athrox ed è quello a cui siamo più affezionati, quindi abbiamo fatto una scelta di cuore. La cosa ganza, tra l’altro, è che per i prossimi video (che sono in lavorazione) non abbiamo scelto nessuna di quelle tre che hai elencato.
Altro hilights del disco sono gli assoli, veramente di gran gusto e classe, oltre all’ottimo senso di melodia, in questo caso mi rivolgo alla coppia di chitarre, qual è la vostra strumentazione e quali i vostri chitarristi preferiti?
Sandro: Innanzitutto grazie per le belle parole! Sinceramente non prendo spunto da altri chitarristi, anche perché le mie preferenze forse sono lontane dal Metal. Il mio chitarrista preferito è senza dubbio David Gilmour, e a seguire tutti gli altri che hanno fatto la storia dello strumento. Per la strumentazione sia io che Francesco utilizziamo ampli Mesa Boogie, oltre a pedali ed effettistica varia, chitarre Fender Statocaster e Gibson Les Paul “customizzate” per raggiungere il nostro sound.
Siete di Grosseto, un piccolo centro in cui solitamente non è facile proporre heavy metal, un genere che non si sposa con la piccola provincia fatta di mare, sagre e locali di moda. Come riuscite a proporre la vostra musica nel vostro territorio e come giudichi, se c’è, il movimento metal del vostro territorio?
Andrea: Per quanto riguarda la musica, in provincia di Grosseto ci sono alcuni gruppi che mi azzardo a definire, nel loro genere, tra i migliori in Italia. Quindi in Maremma posso dire senza ombra di dubbio che si fa musica di qualità. Per quanto riguarda invece le possibilità di farsi sentire è abbastanza difficile, tant’è vero che abbiamo suonato più fuori che in casa nostra. Fortunatamente, lungo il percorso si trovano persone che ci tengono alle band che hanno nella loro zona, cercando di sbattersi per farle suonare.
Quali sono i vostri prossimi passi, c’è già qualcosa all'orizzonte?
Sandro: Sì, stiamo già lavorando ad un secondo album. La strada è lunga ma la voglia di fare bene è tanta, siamo molto felici delle tante belle parole ricevute per il nostro primo album e siamo sicuri di poter fare ancora meglio in futuro.
Siamo ai saluti, ancora complimenti per il vostro incredibile album e se volete aggiungere qualsiasi cosa, questo è il momento giusto per farlo!
Athrox: Aggiungiamo che è un onore aver ricevuto una bella recensione dalla vostra testata, oltre a questa intervista. E, se volete, seguiteci perché presto vi daremo succulente novità.

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Intervista a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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