Sangue e vampiri: Romania? Macché, Torino coi Rublood!

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Gruppo:Rublood

Grazie alla letteratura classica e al buon Bram Stoker, parlare di vampiri porta irrimediabilmente alla Romania e più precisamente alla Valacchia, così come parole come "industrial" e "gothic" in ambito metal sono spesso associate alla Germania e al Nord Europa.
I Rublood invece sono italianissimi, di base a Torino e con la loro musica vogliono entrare in un circolo che finora non ha mai visto il nostro Paese come gran protagonista. E' ora di cambiare? L'abbiamo chiesto a Ruben Roll e L.Daniels..

Per prima cosa vi rinnovo i complimenti per “Star Vampire” e vi chiedo di presentarvi ai nostri lettori, soprattutto a quelli che ancora non vi conoscono.
Ruben: Grazie mille Andrea! Siamo molto contenti che il nostro disco ti sia piaciuto. Siamo i Rublood, una Industrial/Gothic/Alternative metal band di Torino.
Siamo attivi dal 2009, e all’epoca l'obiettivo che ci eravamo prefissati era di rifarci a sonorità prettamente Gothic metal e New wave, riproponendole in chiave moderna. Da lì c’è stata una costante evoluzione che ci ha portato a implementare al nostro sound tutta una serie di nuove influenze, dall’Industrial metal all’elettronica. Puntiamo a ritagliarci un posto di rilievo fra le realtà imperanti nel nostro genere. Anche se siamo "italiani" possiamo dire la nostra in un panorama
che conosce "solo" band finlandesi, inglesi e tedesche. Quello che è uscito fuori dalle nostre esperienze e dalle nostre influenze è "Star Vampire", di cui andiamo veramente molto fieri.
Moniker, look, titolo dell’album..tutto lascia pensare ad un interesse verso il vampirismo e, più in generale, verso il mondo Gotico. E’ un abbaglio o è effettivamente così? E’ una cosa limitata alla musica o va oltre?
Ruben: Rublood viene dall'iniziale del mio nome Ruben e dal sostantivo "blood", e in pratica significa "il sangue di Ruben". Vuol premiare tutti i miei sforzi passati.
Sono sempre stato attratto dal mito del vampirismo, così come dalla letteratura gotica e decadente in generale. In realtà è un interesse che coltivo già da ragazzino, la musica è arrivata dopo. Il nostro look è un po' gotico e un po' cyber ma riadattato al 2014 ossia moderno e meno scontato.
"Star Vampire" può riferirsi al vampirismo nel senso più astratto della cosa, la diversità di pensiero, d'azione e del vedere le cose rispetto alla quasi totalità delle persone che vivono nel mondo. Il sentirsi "alieni" rispetto a chiunque ci circondi. Naturalmente l'elemento gotico ruota attorno a questo e rende il tutto più sensuale e incorruttibile.
Quali sono i gruppi da cui prendete maggiormente ispirazione? Nella mia recensione ho fatto il nome dei Deathstars ad esempio.
Ruben: Partendo dal presupposto che ascolto molti generi musicali, anche al di fuori dell’ambito Metal, per "Star Vampire" abbiamo cercato di ispirarci non tanto a delle bands in particolare ma ad un certo tipo di sound che volevamo ottenere su disco, avevamo le idee molto chiare su questo. Quando andavo a liceo ascoltavo Joy Division, Cure, Bauhaus e Sisters Of Mercy. Il passo successivo furono Anathema, Paradise Lost, Moonspell, Crematory e Cradle Of Filth. Con l'avvento dei Deathstars e del loro Synthetic Generation capii che strada dovessi intraprendere e cercai di carpire da tutte queste band il giusto elemento per dar vita ai Rublood.
Come nasce un album come “Star Vampire”? Ha avuto una lunga gestazione?
Ruben: "Star Vampire" è venuto alla luce in maniera spontanea. Era già tutto nella mia testa sia a livello di testi che di composizione. E' uscito in ritardo di un anno solo per via della nostra partecipazione al film "Studio Illegale" della Warner bros. Siamo anche stati molto maniacali a curare i dettagli, volevamo un disco d’esordio valido, che potesse competere anche e soprattutto con la realtà internazionale.
Chi si è occupato dei testi? C’è un qualche concept di fondo o ogni brano fa storia a sé?
Daniels: I testi vengono scritti esclusivamente da Ruben Roll. "Star Vampire" parla nella quasi sua totalità d'amore, di odio e di rivincite. E' un album emozionale.
Ogni testo ha una storia a sè anche Ruben non ne parla molto, su qusto è molto riservato. "Star Vampire" parla di come ci si possa sentire in un mondo dove tutto quello che fai e che dici viene criticato ma nello stesso tempo copiato ed esasperato; "Heart", "Negative Bride" e "Goth Love" di amori passati che hanno lasciato una cicatrice; "Electro Starfuckers" parla di chi quotidianamente ci mette i bastoni fra le ruote e di come ci si possa sentire.
Le tastiere svolgono un ruolo molto importante nei vostri brani, oserei dire fondamentale. E’ stata un’aggiunta venuta in un secondo tempo oppure sono fin da principio parte fondante della vostra musica?
Daniels: Siamo d'accordo. Sono parte fondamentale della creazione dei brani, sono il nostro “marchio di fabbrica” oserei dire. L’elettronica nei brani è stata curata tantissimo da Ruben Roll, ed è stata la parte che ha occupato la maggior parte del tempo trascorso in studio di registrazione.
Mi è piaciuta davvero molto la copertina del disco. Ha una storia particolare? E’ una vostra idea o è tutta opera del disegnatore?
La copertina del nostro album di debutto ha una storia davvero molto particolare. E' stata realizzata da Barbara Aversa e Enzo Mazzeo e siamo contentissimi della scelta stilistica. Un ottimo lavoro davvero.
So che non è mai semplice fare una scelta del genere, ma se doveste scegliere una sola canzone del disco per “presentare” la vostra musica, su quale cadrebbe la vostra scelta e perché.
Daniels: Crediamo che Electro Starfuckers sia un ottimo biglietto da visita. Contiene gli elementi di base di tutte le altre canzoni ma in maniera più grezza.
Mentre nelle altre canzoni tutto è costruito al servizio di ogni singolo brano in maniera più ragionata.
Se ti piace Electro Star Fuckers, di sicuro apprezzerai tutto il disco.
Da italiani, come vedete la situazione del metal nel nostro paese e più precisamente nella vostra zona d’origine?
Ruben: Sembra sempre che il cambiamento sia imminente, poi in realtà tutto rimane uguale. E’ difficile emergere, non c’è meritocrazia e va sempre avanti tramite raccomandazioni e amicizie. Noi stiamo tentando con tutte le nostre forze di promuovere al meglio la nostra musica in ogni caso, con i mezzi che abbiamo a disposizione e grazie alle persone che fin’ora hanno creduto in noi. La perseveranza e la voglia di fare non ci manca.
Progetti per questo 2014? State già lavorando al prossimo disco o vi state godendo un po’ di pace dopo l’uscita di “Star Vampire”?
Ruben: In primis nuovo servizio fotografico, nuovo video, date in Italia e un tour all'estero.
Per il nuovo disco, invece, abbiamo parecchie idee in cantiere, ma per ora ci stiamo concentrando e limitando a promuovere Star Vampire in tutti i modi possibili.
A tal proposito vogliamo segnalarvi il nostro sito, la nostra pagina fb e ringraziarvi per l’intervista! http://www.rublood.com/ http://www.facebook.com/rublood
Benissimo, direi che è tutto! Grazie mille del vostro tempo e soprattutto della vostra musica. Al prossimo disco e..che la Gloria sia con voi!
Grazie mille Andrea.
A presto e un buon 2014.
Rublood

Quoth the Raven, Nevermore..
Intervista a cura di Andrea Gandy Perlini

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