(21 ottobre 2006) Winger + Markonee + Fatal Smile

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A 13 anni di distanza, a seguito della reunion, e di supporto al loro quarto album, gli Winger calcano ancora i palchi insieme e per la loro unica data italiana passano da Bologna… direi che la cosa non può passare inosservata.

Ad aprire la serata sono gli svedesi Fatal Smile, visti qualche sera prima al Vida di San Vittore in Cesena, si supporto a W.A.S.P.
Anche stasera la band di Y ed Anderson si presenta in gran forma, carica e ruvida nel proprio Scan Rock ad alto voltaggio.
Peccato per la ancora scarsa affluenza del pubblico, ma questa cosa sembra poco importare ai 4 rockers… ‘Neo Natural Freaks’, ‘Crash & Burn’, ‘Learn-Love-Hate’ o ‘Practise What You Preach’ (non quella dei Testament) sono veramente ottime songs che dal vivo fanno veramente la loro ‘porca figura’!
Chissà, un giorno i Fatal Smile arriveranno anche in qualche festival (l’album comunque esce per il colosso GMR e vede Mr. Stefan Glaumann al missaggio – leggere Rammstein per entrambe le citazioni) ed allora chi ha già potuto vederli all’opera, saprà rivalutarli come meritano.
Ottimo show, dunque… così come ottimi e divertenti sono stati i rockers Markonee, sul palco subito dopo gli svedesi.
La band italiana presenta un sound veramente compatto e dinamico, così come dinamici sono i ragazzi sul palco… movimento, ironia e tecnica a supporto di ottime composizioni estrapolate dall’ultimo album ‘The Spirit Of Radio’, ovvero, come dicono loro “rock allo stato puro: duro e tagliente nella sostanza, ma anche intimo e melodico quanto basta”.
I Markonee sono veramente una band positiva e la chicca della serata è proprio ad attribuire a loro …’salve a tutti! Noi siamo i Markonee…ed abitiamo qui dietro!”. Bello perché spontaneo, così come il loro Rock.

Dopo due ottimi concerti, ora arriva l’attesa per Winger.
Devo dire che i ragazzi accorsi per assistere allo show se la stanno davvero godendo questa pausa, anche perché on air stanno passando dei signori brani anni ottanta-novanta, ma si vede comunque che l’attenzione generale è rivolta a captare qualche movimento “sospetto” sul palco.

La musica scema ed Kip Winger, Rob Beach, Paul Taylor e Rod Morgenstein arrivano belli tranquilli sul palco. A vederli non si direbbe che questo combo abbia avuto un passato Hair Metal, in quanto il look non è certamente come quello di 20 anni fa.
La parola che mi viene in mente è casual, non certamente sleazy… ma quando mettono mano agli strumenti, beh, la storia cambia.
Poco spazio alle parole, e tanta musica, raffinata, cromata e soprattutto calda. Kip è in forma splendida e, nonostante il passare degli anni, la sua voce sembra non aver perso il carisma e la pasta degli anni d’oro che furono, così come ottima è rimasta la mano sul suo basso.
Le song presentate nel corso della serata sono davvero il meglio assoluto della band, fuse in maniera gustosa con le nuove composizioni, le quali si discostano dai grandi classici solamente per una ricerca più minuziosa nella struttura e complessità.
Ma il vero outsider, lasciatemelo dire, è Reb Beach (che vi ricordo ora anche alla corte di Mr. Coverdale nei Whitesnake), semplicemente impressionante sulla sua sei corde, sia in fase di solos (da lasciare a bocca aperta) che di ritmica!
A fine concerto tutti, e dico tutti i presenti sono molto felici… stasera sul palco si è vista una grandissima band ancora in grado di stupire e di suonare alla grandissima, il cui leader è un uomo carismatico, che fieramente tributa alla Frontiers il merito di avergli offerto la possibilità di rimettere insieme la sua band per un nuovo album (quello che vi dico è vero… il buon Kip fa accendere le luci per cercare tra la folla gli uomini Fronties, giunti qui a Bologna a pieno organico per la data) e che ancora oggi ha una voglia matta di rimanere sui palchi.
Bellissimo risentire le storiche ‘Madaleine’, ‘Seventeen’, ‘Miles Away’, ‘Easy Come, Easy Go’ unite alle più recenti ‘Right Up Ahead’ o ‘Four Leaf Clover’ o ancora a ‘Your Great Escape’, ma soprattutto che bello vedere una band sul palco che dopo 13 anni ha ancora la voglia, la tecnica e la classe per stupire i vecchi, ma soprattutto i nuovi fans.

Report a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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