(03 dicembre 2008) Satyricon + Zonaria - 3 Dicembre 2008 (Alpheus, Roma)

Info

Provincia:RM
Costo:20 €
3 Dicembre 2008, Roma Capta Est, sotto i colpi inferti dai Satyricon.

Questa potrebbe anche essere frase che sopperisce al bisogno di scrivere questo live report, non ci sono altre parole per descrivere quello che la band di Satyr e Frost è riuscita mettere in scena dentro l'ormai rinomato Alpheus di Roma. In molti li stavano aspettando al varco, e io sono uno di quelli... uno di quelli che non è rimasto soddisfatto dal nuovo disco The Age Of Nero, un album forse spento e senza mordente, speriamo non sia il canto del cigno per un gruppo che al Metal estremo ha dato tanto. Ma le sorprese in merito a questo nuovo album non finiscono qui...

Le band di supporto in realtà dovevano essere due, Zonaria e gli Evile. Purtroppo gli Evile hanno dovuto sospendere l'intero tour Europeo a causa di un fastidioso infortunio al braccio di un chitarrista, ma forse è stato "meglio" così perchè gli Zonaria sicuramente si addicono in maniera maggiore ad una serata simile, devota al Black Metal più potente ed evoluto.

Quando salgono sul palco gli Svedesi Zonaria il pubblico all'interno della sala inizia a riscaldarsi, ed è proprio quando fanno il loro ingresso in scena che scoppia un boato di approvazione. Questi ragazzi sono tornati sul mercato da poco con un nuovo album e quindi sono freschi e carichi, pieni di rabbia nel tentativo di rendere al meglio, insomma aprire per un act come quello dei Satyricon non è cosa da poco. In più di 45 minuti di concerto la band ovviamente pone maggiore attenzione ai brani del nuovo album, fra cui si fa apprezzare una devastante e coinvolgente At War With The Inferior. Gli Zonaria rappresentano il tipico gruppo Svedese che fa del Black Metal un muro di cemento armato, nel caso loro però ammorbidito da notevoli dosi di tastiere sinfoniche molto maestose e squadrate. Non è un reato dire che spesso ricordano i Dimmu Borgir di inizio millennio, e anche a livello di look siamo si somigliano. Inutile dire che dal punto di vista prettamente tecnico non hanno deluso, si sono dimostrati coesi e sicuri di se stessi. Ottimo l'impatto scenico, magari si poteva fare qualcosa di più per un audio spesso leggermente ovattato che impastava le ritmiche di chitarra. Ad ogni modo il pubblico romano si è fatto sentire sin da subito applaudendo e dando il massimo del sostegno.

Finito il set degli Zonaria la tensione inizia a salire immediatamente, figuratevi quando i tecnici sul palco portano via la strumentazione della band di supporto per fare ammirare a tutti i presenti il drumkit di Frost. Il cambio di palco non è stato dei più veloci, ma è anche possibile che in preda all'attesa il tempo si sia dilatato in proporzioni insostenibili. Il pubblico freme, i Satyricon si fanno attendere, ma quando fanno il loro imponente ingresso sulle assi del palco l'acclamazione è quella degna di un dittatore. Si presentano in tenuta estremamente sobria, tutti neri in jeans e camicia e si vede anche da questo come il loro approccio al Black Metal sia pesantemente cambiato negli anni. Sono finiti i tempi delle borchie, dei crocifissi capovolti e del facepainting funebre in viso, adesso si presentano quasi in un taglio borghese che forse sottolinea in maniera ancor più marcata il massacro sonoro che riescono ancora a scatenare.

L'attacco è di quelli devastanti e risponde al nome di Repined Bastard Nation. La dichiarazione di guerra è totale, dal vivo i Satyricon sono ancora nel pieno delle forze, travolgono tutti e tutto con una tranquillità al limite della spensieratezza. La nuova formazione live si muove con destrezza, senza il minimo errore. Satyr come al solito emana fascino in continuazione, e ora ci si è messo pure di impegno con quella pettinatura unta che fa tanto Padrino, un vero frontman di razza, ma non bisognava arrivare al 2008 per rendersene conto. La prima parte del concerto si concentra massicciamente sulle ultime pubblicazioni dando molto spazio ad un disco come Now, Diabolical da cui vengono estratte molte canzoni, fra cui una title track devastante. Ad inizio articolo ho accennato a delle sorprese riguardanti l'ultimo disco, volevo soltanto dire che nella versione live canzoni come Commando, Black Crow On A Tombstone, Die By My Hand e The Sign Of The Trident assumono un'altra veste. Sono rimasto stupito in prima persona di come riescano a dimostrarsi sicuramente più coinvolgenti e dinamiche che nella versione da studio. Lo show è continuato con forza e decisione, andando a pescare dal controverso (ma bellissimo) Rebel Extravaganza, il disco della discordia per molti, il passo decisivo per il sottoscritto.

Erano otto lunghi anni che non mettevano piede a Roma, forse gli è servito a qualcosa anche sotto il fattore umano visto e considerato che Satyr fra un pezzo e l'altro si è lasciato andare spesso in commenti di approvazione, quasi a cercare un rapporto diretto con il suo pubblico. Sono stati Imponenti, come un treno impazzito senza freni... ecco cosa sono stati i Satyricon, e se ci si aggiunge un audio perfetto il massacro assume le proporzioni di un genocidio di massa. Potete immaginare da soli quello che è successo quando nei bis è partita Mother North, seguita da cori degni degli Iron Maiden. E' stato anche un piacere vedere dal vivo canzoni che rispondono al nome di Fuel For Hatred e KING, per poi rendersi conto di come assumano un aspetto ancora più Rock'n Roll, veramente trascinanti.

Alla fine della fiera rimangono i detriti di un bombardamento durato due ore, filate via come l'olio, grazie quindi ad una prestazione degna della loro storia. Non sò in quanti abbiano apprezzato il nuovo album, dico questo perchè le critiche si sono fatte (e si fanno) sentire ancora adesso, ma i Satyricon hanno ricordato a tutti quello che ancora possono dare al Metal in generale. Hanno dimostrato che sono ancora carichi e pronti ad esplodere, quindi aspettatevi tonnellate di Napalm dal cielo.

Foto a cura di Francesca D'Alessio

Galleria fotografica.
Report a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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