(21 novembre 2016) Amon Amarth + Testament + Grand Magus @ Alcatraz Milano

Info

Provincia:MI
Costo:32,00 € + dp
Ed eccoci ancora all’Alcatraz di Milano per un'altra serata di grande musica a distanza di sole 24 ore, dall'esibizione degli Europe col loro "The Final Countdown Tour", un'altra band svedese è pronta per salire sul palco del club di Via Valtellina, o meglio, la Drakkar degli Amon Amarth con tutta la sua imponenza, è pronta per dar battaglia!

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Per l’occasione i vichinghi di Stoccolma, saranno accompagnati nella loro "scorribanda" da un'altra band svedese, di grande rilievo, i Grand Magus, che avranno l'arduo compito di aprire la serata, ma non è finita qui, infatti fra le due band scandinave, si inserisce un terzo colosso dell'Heavy Metal, gli statunitensi Testament, che con alle spalle ben 11 album in trent’anni di concerti in giro per il mondo, stona forse un pò, vederli come Guest, invece che Headliner.

Dopo il sold out di ieri, è bello constatare che anche questa sera, il pubblico ha risposto in maniera massiccia, nonostante la capienza del locale sia stata ridotta, dal solito telone nero subito dopo il mixer, questo sta a significare che se gli eventi sono interessanti, la gente riesce anche a fare dei "sacrifici economici" per poter essere presente agli show, molte persone infatti erano presenti anche ieri, e tutti sappiamo cosa vuol dire, staccare due ticket in un lasso di tempo così breve.

Come detto, in precedenza, spetta ai Grand Magus, il compito di aprire le danze, loro son solo in tre sul palco, ma sprizzano energia da ogni poro, sanno come trascinare il pubblico col loro inconfondibile sound!

Dopo una epicissima intro, in apertura troviamo “I, The Jury ” la band parte col piglio giusto, la sala non è ancora piena, le successive “Sword of the Ocean” e “Varangian” contribuiscono non poco a scaldare il pubblico!
La set list scorre veloce, per i Grand Magus sono previste solo 7 canzoni, e intanto si arriva alla grandissima “Hammer Of The North” che segna la fine dello show della band scandinava.

Set List:
Intro
I, The Jury
Sword of the Ocean
Varangian
Steel Versus Steel
Iron Will
Like The Oar Strikes The Water
Hammer Of The North

Ed ecco arrivato il momento di Chuck Billy e soci … adesso il “gioco si fa duro” i Testament, sono una band che ha scritto pagine memorabili della storia del Thrash Metal, entrando di diritto negli anni 80, nella cerchia ristretta della "Bay Area" di quel Thrash Metal Californiano al fianco di band come Metallica, Megadeth e Slayer.
Ecco perché è quantomeno curioso, vedere i Testament , non occupare la posizione di headliner, anche se va ricordato che solo quattro mesi fa la band californiana è stata protagonista di un mini tour di tre date nel nostro paese, riscuotendo ovviamente un enorme successo di pubblico. 

Ma stasera si devono “accontentare” si fa per dire, anche perché non appena si spengono le luci e salgono sul palco, mettono subito le cose in chiaro dimostrando nonostante la loro età, di essere un vero rullo compressore in grado di travolgere tutto e tutti con un'energia ed una tecnica impressionanti.
Intanto il locale si va via via riempendo, l’impressione è che ci sia molta gente venuta questa sera principalmente per i Testament, che partono subito in maniera perentoria con la nuovissima “Brotherhood of the Snake” tratta dall’omonimo ultimo lavoro, dal quale ascolteremo anche “The Pale King” e “Stronghold”.

Con “The New Order” e “Disciples of the Watch” siamo in pieno periodo anni ’80, quando il caro vecchio Thrash Metal dettava legge!

Dello stesso periodo anche “Into the Pit”, per poi concentrasi su brai tratti dalla discografia più recente.

“Over the Wall” ovvero una potenza distruttiva!! “Old school thrash Bay Area!!” credo che il momento di quel riff e di quell’assolo da solo possa valere il prezzo del biglietto di questa sera!
Nulla da aggiungere, i Testamet questa sera hanno devastato l’Alcaraz
Unico rammarico non aver ascoltato nulla da “Souls of Black”, personalmente se avessero suonato “The Legacy” avrei potuto chiudere tutto e andare via! la serata non avrebbe avuto più alcun senso!

Set List:
Brotherhood of the Snake
Rise Up
The Pale King
Disciples of the Watch
The New Order
Dark Roots of Earth
Stronghold
Into the Pit
Over the Wall
The Formation of Damnation

Che la scorribanda abbia inizio!
L'imponente Drakkar degli Amon Amarth ha appena raggiunto l'obiettivo, più cattivi che mai i nostri “Pagani” sfoderano sin dall'inizio le loro migliori armi..
Una "tripletta" micidiale che non lascia sopravvissuti sul campo di battaglia!
Si parte con “The Pursuit of Vikings” il pubblico in sala non fa in tempo a riprendersi che seguono nell’ordine “As Loke Falls” e “First Kill”
La band è forma smagliante, i nostri vichinghi scorrazzano su e giù per il palco, per l’occasione finalmente con la scenografia più consona ad un evento di tale portata, nella quale fa bella mostra di se un elmo norreno, dagli occhi infuocati su cui fa capolino la batteria di Jocke Wallgren, e poco importa se tutti sanno che gli elmi vichinghi non avevano le corna, anche questo dettaglio, rende tutta la scena più epica!
Alle spalle un gigantesco telone sul quale vengono riprodotte le immagini delle varie “battaglie”, ovvero gli artwork degli album dagli Amon Amarth!
“The Way of Vikings” vede salire sul palco due vichinghi, con tanto di spade e scudi, che accennano ad un combattimento all’ultimo colpo!

Come vedremo non sarà un caso isolato, per questo tour si è pensato di fare le cose in grande, oltre al già citato palco, infatti, ci sono anche dei figuranti di rievocazione storica che armi in pugno partecipano di tanto in tanto alla scorribanda che gli Amon Amarth stanno tenendo sul palco.
La set list fila via in un lampo “Deceiver of the Gods” è una carneficina, mentre durante “Destroyer of the Universe” si toccano livelli di epicità assoluti!

“One Thousand Burning Arrows“ vede salire nuovamente sul placo due vichinghi, questa volta, muniti di arco e frecce!
Il pubblico partecipa ad ogni canzone intonato ritornelli, e cori peccato per tutti i coloro che perdono tempo a girare video, che probabilmente non riescono ad immergersi a pieno nell’atmosfera pagana che questa sera imperversa decisa all’interno dell’Alcatraz.

Il fragore della battaglia ci annuncia che è giunto il momento di “Father of the Wolf” e ad un tratto ci si rende conto che siamo già arrivati al momento dei saluti con la trascinante “War of the Gods”. 
Ovviamente tutti sanno che la battaglia finale deve ancora essere vissuta, almeno per altri tre brani, ed infatti
Johan Hegg e il suo clan, tornano ad imbracciare gli strumenti e corna al cielo, si riparte con “Raise Your Horns” alla quale segue a ruota “Guardians of Asgaard”.
17 brani voltai in lampo, anzi più di uno perché alle spalle della band si scatenano fulmini e saette e neanche a dirlo, ci si appresta a vivere l’ultimo combattimento! “Twilight of the Thunder God“ 
Ormai è un delirio questa volta non ci saranno sopravvissuti, Johan Hegg impugna il suo Mjöllnir, col quale ucciderà il serpente di Miðgarðr, a voler simboleggiare l'eterna lotta fra il bene e il male!

Adesso è davvero finita, Skål!!!

FOTOGALLERY COMPLETA SU FACEBOOK

Set List:
The Pursuit of Vikings
As Loke Falls
First Kill
The Way of Vikings
At Dawn's First Light
Cry of the Black Birds
Deceiver of the Gods
On a Sea of Blood
Destroyer of the Universe
Death in Fire
One Thousand Burning Arrows
Father of the Wolf
Runes to My Memory
War of the Gods

Encore:
Raise Your Horns
Guardians of Asgaard
Twilight of the Thunder God
Report a cura di Fabio De Carlo

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 nov 2016 alle 10:31

skolnick veramente superiore...peccato il suo atteggiamento una ventina di anni fa :D

Inserito il 25 nov 2016 alle 11:46

Bellissima serata....gruppi meravigliosi e in forma....menzione speciale x Alex Scholnik....che chitarrista ragazzi....