(14 febbraio 2014) Immolation + Broken Hope + guests, 14/02/2014 @ Circolo Colony (BS)

Info

Provincia:BS
Costo:20 euro
Altra grande serata all'insegna del death metal al Circolo Colony di Brescia, che ormai è divenuta un punto di riferimento fisso per gli amanti del metal sparsi in tutto il nord Italia e che anche nei prossimi mesi promette di dare spazio ad altri succosi eventi. Rispetto al bill precedentemente annunciato, è da registrarsi la defezione dei Sudden Death che per un grave lutto famigliare che ha colpito uno dei membri del gruppo non potranno perdere parte alla serata.
Purtroppo a causa di impegni lavorativi e per via della distanza che mi divide dal locale arrivo al Colony sulle ultime note dell'esibizione degli opener Eufobia, dei quali mi è quindi impossibile fare un report: sono tuttavia in pochi quelli che supportano la band davanti al palco, dal momento che il pubblico che comunque già sta facendo il suo ingresso nel locale pare più interessato a spulciare i banchetti di cd e merchandising. Mi scuso quindi con la band, speriamo ci saranno altre occasioni per rimediare al "torto"!

Sweetest Devilry



In pieno rispetto dell'orario dichiarato, tocca ai francesi Sweetest Devilry prendere possesso del palco e tentare di scaldare il pubblico prima dell'avvento dei big della serata. Rimango piuttosto sorpreso quando apprendo che la proposta musicale di questi ragazzi (che tra l'altro per avere solo due anni di attvità alle spalle possono vantare un tour europeo con i Deicide e per l'appunto quello attuale con gli Immolation) è una specie di death metal sinfonico con qualche inflessione core, in realtà ben poco coinvolgente alle mie orecchie, cosa che deve essere parsa anche a molti dei presenti , per lo più indifferenti all'esibizione di questi galletti. Nonostante gli inviti del cantante e chitarrista Jeff Beguigne a raggiungere le prime file il pubblico preferisce infatti continuare a fare shopping o scolarsi qualche birra al banco. Tecnicamente preparati e ben affiatati, anche se scenicamente un po' carenti, i Sweetest Devilry abbandonano il palco senza lasciare quasi nessuna traccia del loro passaggio.


Broken Hope



Ora si comincia a fare sul serio: i Broken Hope fanno il loro ingresso sul palco sulle note dell'intro dell'ultimo (e a mio avviso ottimo) "Omen Of Disease", per poi partire a razzo con l'opener "Womb Of Horrors": attendevo con grande curiosità l'esibizione della band di Chicago, che devo dire non ha affatto deluso le mie aspettative, ma d'altronde quando hai in repertorio brani killer come "He Was Raped", "Swamped In Gore", "Gore Hog" o "Incinerated" basta veramente poco per mettere in piedi un show efficace e devastante. Osservato speciale non può che essere il cantante Damian Leski, che già su disco non aveva sfigurato rispetto al suo illustre predecessore Joe Ptacek e che anche questa sera fa il suo sporco lavoro: il suo growl è davvero possente, anche se a tratti forse un po' troppo monocorde, e pur non mostrando chissà quale presenza scenica Leski tiene il palco egregiamente. Jeremy Wagner sembra essere il membro più coinvolto dalla serata e dallo show, e lo si vede scatenarsi e tentare di interagire col il pubblico per tutto il concerto: la scaletta si rivela ottima, e oltre a privilegiare l'ultimo "Omen Of Disease" pesca alcuni cavalli di battaglia targati Broken Hope, come "Swamped In Gore", "The Dead Half" ,"Gore Hog", "Awakened By Stench" o Incinerated". Il pubblico gradisce, tant'è che davanti al palco del Colony sono tanti i presenti ad accalcarsi per seguire da vicino l'esibizione del gruppo, che gode del sostegno dei metallari accorsi stasera per l'intera durata dell'esibizione.
Il gap con i meno esperti (e coinvolgenti) Sweetest Devilry è enorme, ed è tutto a favore dei Broken Hope che con la conclusiva "Incinerated" abbandonano il palco lasciando il pubblico davvero soddisfatto.

Setlist:

Womb of Horrors
Dilation and Extraction
The Docking Dead
He Was Raped
Swamped in Gore
The Dead Half
Rendered Into Lard
Gore Hog
Awakened by Stench
Give Me the Bottom Half
Into the Necrosphere
The Flesh Mechanic
Incinerated

Immolation



Non vedevo i newyorkesi Immolation in azione dal 2010, ma ricordo ancora l'impatto devastante che la band di Ross Dolan ebbe sul pubblico in occasione del Neurotic Deathfest in Olanda. Fiducioso, attendo che la band riversi su un Colony ormai bello pieno il suo death metal feroce: in perfetto rispetto degli orari comunicati, gli Immolation danno il LA al loro concerto con "Kingdom Of Conspiracy", titletrack dell'ultimo lavoro in studio (che dopo stasera dovrò rivalutare) ed è chiaro fin da subito che l'attenzione è tutta per la coppia Ross Dolan - Bob Vigna: il cantante e bassista scuote la sua lunga chioma e non fa prigionieri con il suo growl da antologia, mentre il Mastro Lindo del death metal regala pose e movenze da vero tarantolato, esaltando i fan che stazionano numerosi davanti al palco. Dietro le pelli Steve Shalaty colpisce per il suo lavoro disumano ed estremamente ricercato, in cui tecnica e gusto vanno di pari passo con l'impatto devastante che il drummer sprigiona. Come era lecito attendersi, la scaletta dedica ampio spazio all'ultimo album in studio degli Immolation, rappresentato dalle ottime "God Complex", la titletrack, "Bound To Order" e "A Spectate Of Lies", ma va a ripescare anche alcuni classici della band come "Those Left Behind" (accolta dal boato del pubblico), "Despondent Souls" e "Nailed To Gold": il muro sonoro eretto dai newyorkesi è impressionante, e l'alternanza di parti spasmodiche scandite dal blast beat a rallentamenti cupissimi è davvero letale, come dimostra anche il pogo che per buona parte dell'esibizione occupa le primissime file. Sono rimasto anche piuttosto stupito dall'affluenza di pubblico durante il concerto degli Immolation, dal momento che nella zona antistante il palcoscenico c'erano diverse persone. Nell'ora abbondante di concerto c'è anche tempo per le recenti (ed ottime) "Majesty And Decay", "A Glorious Epoch" (anch'essa accolta con grande favore dai presenti) e "Providence", testimoni di una carriera lunga e dalla qualità sempre altissima che i Nostri possono vantare.
Per concludere, stasera gli Immolation non hanno deluso le aspettative ed hanno dato ai propri fans la dose di death metal truculento che si aspettavano. A mio avviso, nonostante l'ottima prova fornita dai Broken Hope, il concerto del gruppo di New York è stato certamente il più intenso ed ha proclamato Ross Dolan e soci come la band migliore della serata. Il Colony ancora una volta si è rivelato un'ottima location per questo tipo di eventi, sia per quel che concerne l'organizzazione, sia per i suoni, potenti e abbastanza puliti per tutta la serata. Nell'attesa della prossima calata italiana degli Immolation, rimane solo da dispiacersi per chi questa sera non ha potuto o non ha voluto esserci.

Setlist:

Kingdom of Conspiracy
Majesty and Decay
What They Bring
A Spectacle of Lies
Lost Passion
God Complex
Providence
Of Martyrs and Men
Bound to Order
A Glorious Epoch
Hate's Plague
Those Left Behind
Indoctrinate
Nailed to Gold
Challenge the Storm
All That Awaits Us
Encore:
Despondent Souls

Un ringraziamento particolare a Roby ed al Circolo Colony per la preziosa collaborazione e per la grande disponibilità e professionalità.

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