(12 novembre 2010) Anathema + The Ocean + Petter Carlsen - 12 Novembre 2010 (Alpheus, Roma)

Info

Provincia:RM
Costo:22 Euro.
A pochi mesi dall'uscita del nuovo We're Here Because We're Here, gli inglesi Anathema tornano all'Alpheus di Roma.

L'ultimo album, bene accolto dalla critica, ma al tempo stesso snobbato dai fans che hanno poco digerito questo loro dirottamento ancor più melodico, è il protagonista della serata, in quanto gli Anathema decidono di proporlo per intero dal vivo. A far loro da spalla, i The Ocean ed il norvegese Petter Carlsen.

Nell'attesa che tutto sia pronto e che il primo artista cominci la sua esibizione, faccio un giro tra gli stand delle band e mi soffermo in particolare su quello dei The Ocean. La band è lì, disponibile nell'accogliere quanti vogliano scambiare due chiacchiere; ed al tempo stesso richiama l'attenzione dei presenti con un simpatico, quanto geniale, pezzo di cartone sul quale manifestano apertamente l'esigenza di trovare un posto dove alloggiare la notte. Bizzarra come cosa, mi chiedo, l'agenzia incaricata di organizzare il concerto non dovrebbe pensare anche a questo? Poi, informandomi sulle loro pagine myspace e facebook mi sono resa conto che il fatto che i The Ocean chiedano ospitalità alla "fauna" locale è routine.

Nel frattempo, un presentatore [?? - perdonate, ma essendo abituata a concerti rudi e zozzi, il presentantore è quasi un essere mitologico per me] sale sul palco ed annuncia il primo artista.

Petter Carlsen ci regala una mezz'ora molto piacevole e l'ambiente si dipinge di toni morbidi e soffusi. Il cantautore norvegese ci delizia con la sua voce calda e soffice, accompagnato solo ed esclusivamente dalla sua chitarra, dimostrando un'ottima tecnica strumentale, oltre che vocale. Il pubblico lo apprezza molto, accompagnando la fine di ogni pezzo con un caloroso applauso. E mentre la sala dell'Alpheus comincia a riempirsi, Petter lascia il palco annunciando ironicamente che lo seguirà un gruppo "just a bit heavier".

Ed ecco infatti salire on stage i The Ocean.
Bizzarro è l'accostamento della band alla precedente proposta acustica di Carlsen ed alla successiva degli Anathema. Ad essere iper critici, stonano un pò nella bill della serata, in quanto costituiscono un frammezzo troppo pesante in un'atmosfera d'ambiente come quella che và via via delineandosi. Temo una risposta negativa da parte del pubblico, che comunque è preparato a sonorità meno estreme; ed in effetti le mie previsioni si realizzano in pieno.
Non che i The Ocean siano stati accolti male, ma molta della gente che avevo attorno e che li ascoltava per la prima volta aveva un'aria abbastanza contrariata. Io, dal mio canto, mi dissocio completamente da tali "nasi storti" e giudico la performance dei The Ocean in maniera molto positiva.

Sul palco la band si muove in maniera molto sicura e prepotente, cercando sempre di coinvolgere attivamente il pubblico antistante, in una costante ricerca di contatto fisico. Lo stile inconfondibile dei The Ocean è una mistura di elementi progressive e metal, con una voce hardcore, grezza e tagliente, pregna di rabbia e che conferisce al sound un incedere furioso. Vengono passati in rassegna pezzi estratti dal loro penultimo album, Heliocentric, che prosegue la scia di concept iniziata con il predecessore Precambrian e che verrà completato con il nuovo lavoro in uscita in questi giorni, Anthropocentric. Sempre molto acuti nelle tematiche, dimostrano di essere una delle band più rivoluzionarie, a mio parere, nel panorama odierno. Perchè chi tra i presenti storceva il naso per il cantato hardcore, tacciando la band di essere forse troppo emo [ed erano in tanti a pensarlo], dovrebbe cercare di non fare di tutta l'erba un fascio. Non tutto ciò che è screamo è emo. E i The Ocean emo non lo sono di certo.

Dispute musicali a parte, vengono messi in scaletta pezzi come "The First Commandment of the Luminaries", "The Origin of Species" e "The Origin of God". Unica pecca durante la performance [la cui colpa non è assolutamente implicabile alla band] probabilmente sono stati i volumi, talvolta troppo alti.

La trepidazione sale. Le presenze registrate sono davvero tante e la sala concerti è riempita fino in fondo.

Giunge il momento degli headliners.

Il concerto si apre con "Deep", opener anche di Judgement, al quale seguono altri pezzi tratti dallo stesso album, tra i quali Pitiless, Forgotten Hopes, Destiny Is Dead e la titletrack, Judgement.
Il pubblico è molto partecipativo e lo stesso leader, Vincent Cavanagh [che, permettetemi di dirlo, le signore presenti in sala hanno apprezzato e neanche poco] si complimenta per la risposta ottenuta.

Tanti i momenti di culmine, tra cui l'esecuzione di "Closer", che segna la parentesi elettronica della serata, e "Flying", tratta dal bellissimo A Natural Disaster, in cui Vincent smette completamente di cantare perché sovrastato dai cori puntuali del pubblico che recita a memoria il melanconico ritornello. Sono momenti magici, questi, in cui percepisci in maniera concreta lo scorrere delle sensazioni che artista e par terre si scambiano reciprocamente.
Ottima anche l'esecuzione della dolcissima "A Natural Disaster", accompagnata dalla bravissima Lee Douglas, sorella del batterista, John Douglas, che incanta con la sua voce pulita e leggera.

Comincia, a questo punto, la parentesi dedicata al nuovo full, che sancisce una spaccatura netta tra la prima parte del concerto, contraddistinto da una certa varietà sonora, in cui si è passati da pezzi più aggressivi a pezzi più melodici, e questa seconda parte esclusivamente atmosferica.
Una scelta molto azzardata, in quanto i pezzi del nuovo lavoro, proprio per l'alto contenuto di parti soffuse e di ambientazioni "da camera", se eseguiti tutti di seguito possono a lungo andare far avvertire un eccessivo senso di pesantezza. Ma, tutto sommato, la risposta è stata buona ed io stessa ne me ne sono compiaciuta, da estimatrice quale sono di pezzi quali "Thin Air" [a mio parere migliore track dell'album] e della bellissima ballad, "Dreaming Light".

Dopo essere stati deliziati con il nuovo lavoro, pensavamo fosse finita qui.
Ed invece ci sbagliavamo.

Gli Anathema hanno concesso ancora ben quattro pezzi, tra cui una stupenda versione acustica di "Are You There?", eseguita da Daniel Cavanagh alla chitarra/voce, e "Fagile Dreams", con la quale il pubblico letteralmente esplode. Un finale coi fiocchi, insomma.
Nessuno è stato deluso, nelle ben due ore e mezza di performace che, badate bene, sono state eseguite senza neanche una [!!] pausa.

Tante le emozioni vissute.

Chi c'era al concerto, spero possa rivivere almeno in parte ciò che ha potuto provare quella sera, rileggendo questo mio report.
Chi non c'era, mi auguro ne sia reso ugualmente partecipe, nonostante sia sempre molto difficile rendere concretamente ciò che è si è provato in maniera assolutamente astratta ed irrazionale.

Setlist Completa:

Deep
Pitiless
Forgotten Hopes
Destiny Is Dead
Empty
Lost Control
Balance
Closer
A Natural Disaster
Destiny
Judgement
Panic
Temporary Peace
Flying
Thin Air with
Summernight Horizon
Dreaming Light
Everything
Angels Walk Among Us
Presence
A Simple Mistake
Get Off, Get Out
Universal
Hindsight
Are You There?
One Last Goodbye
Shroud of False
Fragile Dreams
Report a cura di Selenia Marinelli

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 20 nov 2010 alle 15:07

ahahahah Grazie mille!! :D

Inserito il 20 nov 2010 alle 13:32

Bel report che mi fa rosicare non poco per non essere stato presente... Comunque concordo in parte con il giudizio negativo sul nuovo che sarà la lunga attesa che ha creato ENORMI apsettative (in conseguenza ANCHE dei lavori passati) e sarà perché effettivamente è un disco un pò dispersvivo in alcuni punti estremamente dilatati (2 brani spoken di fila sono troppi e i finali delle volte troppo dilatati). E' normale che ci siano dei fans scontenti di questo disco perché molti vorrebbero un ritorno alle sonorità primordiali, ma a mio avviso da Alternative 4 in poi hanno solo intrepreso una GRANDISSIMA crescita artistica e umana (Judgement lo ritengo il loro masterpiece). Comunque brava Selenia e grazie per questa dose di rosicamento (grrrrrr... :-))

Inserito il 19 nov 2010 alle 12:12

ciao Nikulete, mi fa piacere che il report ti sia piaciuto :) comunque boh, a me è capitata la cosa opposta invece! non saprei dirti per quale motivo le persone con cui ho parlato la pensino così. Io mi dissocio completamente e la penso come te e tanti altri ;)