(30 maggio 2009) Milano Thrash Fest 2

Info

Provincia:PV
Costo:non disponibile
Un anno fa lasciai i quartieri natali di Trapattoni augurandomi che il Milano Thrash Fest divenisse “evento significativo nel contesto della rinascita del movimento thrash locale”.
Memore di quella felice esperienza e sapendo che gli headliner della serata sarebbero stati i Sodom (per il sottoscritto il miglior gruppo thrash europeo) mi sono diretto al Thunder Road di Codevilla carico di gagliarde attese e pronto a superare il mio endemico rigetto nei confronti della marmaglia toppata che costituisce il pubblico pur di vedere coscienziosamente all’opera il teutonico trio.
Filtrato tra le maglie dell’attitudine assolutamente fresca e genuina della marea di thrasher che incrociano il mio cammino, arrivo alle porte del locale e subito mi girano i coglioni perché 22€ d'ingresso mi sembrano un ladronizio, e mi fa piuttosto strano che in pieno periodi di crisi s’incrementi il biglietto d’entrata del 120% rispetto alla precedente edizione.
Bando allo scazzo e forte della mia lauta paga di co.co.pro (…) sgancio la moneta ed entro nel locale, dove gli Art Of Silence sono ormai alle battute finali. Riesco, infatti, ad ascoltare la solita cover di Angel of death (ci fosse mai una volta che qualche scappato da casa proponga che so, una Spill the blood…) e vedere un bel po’ di gente infiammata sotto il palco che il gruppo ha già passato il testimone ai Blaze Of Hate che passano anonimi e senza mordente nelle mie orecchie mentre spulcio tra gli espositori di cd alla ricerca di qualcosa d’interessante. Messa in naftalina anche questa esibizione, è il momento di dare una chance ai già sentiti Endless Pain, che pur virando dalle coordinate sonore che avevano proposto un anno prima a Cusano, continuano a farmi venire la gonorrea, non a caso prendo possesso di un comodo tavolino del locale e li seguo con grandissimo entusiasmo sorseggiando un’aranciata Sanpellegrino.
Confido nei veronesi Death Mechanism per una riscossa della serata, ma anche loro mi lasciano l’amaro in bocca perché come i colleghi che li hanno preceduti, paiono esclusivamente interessati a pigiare il piede sull’acceleratore, ecco quindi che la struttura del 90% dei loro pezzi, che gira tutta sugli stacchi e i cambi di tempo, se ne va beatamente a ramengo trasformandosi nel solito tappeto di fracasso, dove per altro si sente quasi esclusivamente la batteria (è da quando ho messo piede nel locale che i suoni soffrono cronicamente di una pochezza a tratti imbarazzante, soprattutto dal lato chitarre).
Il registro non cambia con gli Irreverence, che ritrovo tali e quali al concerto di Cusano, quindi totalmente trascurabili. Un guizzo d’interesse lo suscitano soltanto in chiusura eseguendo un pezzo degli Onkel Tom che vede la partecipazione dello stesso Angelripper e registra grande tripudio tra il pubblico che bene ha partecipato fin dalle prime note della serata.
L’impazienza di vedere i Sodom all’opera s’infrange mestamente in un soundcheck esteso quanto il viaggio del popolo ebraico verso la terra promessa. Forte dell’esaltazione scatenatami in corpo dalle precedenti esibizioni, mi affido a ogni divinità conosciuta per debellare noia e abbiocco che, ogni 2 minuti, tendono pericolosi agguati al mio equilibrio psico-fisico. Per grazia di Manitou, proprio nel momento più topico, il sipario si alza, le luci si accendono e i tre crucchi attaccano alla perfezione con una valida Napalm in the morning che scuote i miei intestini come giustamente aspettavo. A seguire, due pezzi diretti e tirati, Outbreak of evil e Fuck the police in cui i suoni tornano alla mediocrità senza più abbandonarla per il resto del concerto. Nonostante questo, la monumentale Wachturm rende onore al mai calcolato Tapping The Vein, così come The saw is the law mostra d’essere giustamente un pezzo culto nella discografia del gruppo che, tirando dritto con Sodomized, pur tra diverse sbavature esecutive (soprattutto di Tom che con la voce non c’è molto…) ha messo il sale su una serata sempre più insipida.
C’era dunque motivo d’aspettarsi una costante ascesa verso la gloria eterna, ma così non è e la serata torna a scricchiolare con Iron Fist, non tanto per l’esecuzione in se del pezzo, quanto perché attendevo una cover più succosa (Let’s brake the law tanto per dire una…) da proporre a un pubblico che attende un degno concerto dei Sodom da 16 anni!
Le successive Obsessed by cruelty e Agent orange, non invertono la rotta, diretto demerito del gruppo che calca troppo la mano sui tempi (forse per non sfigurare nei confronti delle giovani formazioni esibitesi in precedenza) violentando i due pezzi. Segue senza colpo ferire Witching metal, poi il brano più inutile della serata, City of gods, dopo il quale i Sodom si concedono una pausa per rifiatare. Trascorso qualche minuto si riprende con l’egregia Sodomy and lust, seguita da Blasphemer e Ausgebombt entrambe abbastanza inascoltabili (la mania dell’up-tempo ha veramente rotto i coglioni!). In chiusura arrivano Remember the fallen, che rende discretamente merito all’originale su disco e Bombenhagel, nel cui merito valgono le considerazioni espresse in precedenza.
Sono quasi le due del mattino, il gruppo coscienziosamente saluta il pubblico, e la serata si chiude. Con la faccia un po’ tesa e le pive nel sacco (Repetto ma dove cazzo sei???) esco dal locale, e gambe in spalla mi dirigo con i soliti noti in stazione, beandomi della pace notturna che regna nelle campagne del pavese convinto che di questa trasferta mi rimarranno dentro soltanto le cazzate fatte con gli amici durante il viaggio, a dimostrazione che del concerto potevo fare tranquillamente a meno.
Al prossimo Thrash Fest, mi sa che preferirò un elegante soggiorno allo Sheraton di Piove di Sacco!
Report a cura di Luca 'Orphen' Recla

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 12 giu 2009 alle 20:00

Un vero e proprio scandalo, sia per quanto riguarda la "resa" live dell varie band ( si salvano,a tratti, solo i Death mechanism ), sia per la quantità di spazzatura "umana" presente fra il pubblico; ma si sa, loro si accontentano di poco : basta sentire un po' di casino e avere l'immancabile boccalone pieno sotto mano, per essere felici e andare in giro il giorno dopo a dire la solita frase di default : "Madonna... che concertone, i Sodom han proprio spaccato!!" Mai più spenderò venti euro per un aborto del genere. "Vamoooossss a la discotecaaaaaaaaaaaaaaaaaaa......"

Inserito il 12 giu 2009 alle 11:30

Bravissimo; sui SODOM recensione impeccabile. i suoni orrendi e l'esecuzione a tratti dilettantistica (chitarrista mediocre , batterista senza tiro e spesso fuori tempo) hanno reso quella che doveva essere una serata di guerra in una mezza delusione. peccato perchè secondo me la scaletta era più che valida.