Copertina 6

Info

Anno di uscita:2008
Durata:53 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:EMI

Tracklist

  1. NORTHWIND – PRELUDE
  2. BLACKSMITH
  3. JAASSA VARTTUNUT
  4. HALLS OF SHADOWHEART
  5. PEDON LOITSU
  6. BURDEN
  7. THE TYRANT
  8. TIARNACH – VERINUMMI
  9. VERIVALA
  10. KORPIN LAULU
  11. MUSTAN VALTIKAN AIKA

Line up

  • Leeni-Maria Hovila: vocals
  • Joni Koskinen: guitar & harsh vocals
  • Antti Rinkinen: guitar
  • Antti Koskinen: synth
  • Simo Lehtonen: bass
  • Atte Marttinen: drums

Voto medio utenti

Basta dare un’occhiata alla copertina e pur non conoscendo minimamente il gruppo in questione appare chiarissimo che abbiamo a che fare con l’ennesima band folk metal, genere che ultimamente sta saturando il mercato con un’infinità di cloni dei vari Finntroll e Korpiklaani. Anche i Kivimetsan Druidi appartengono a quest’ultima categoria? Beh, direi proprio di sì, e non capisco come abbiano fatto a firmare addirittura con la Century Media per il loro album di debutto. Già, perché questo “Shadowheart” è il primo disco ufficiale dei finlandesi, e come tale contiene una marea di incertezze e di passaggi immaturi, dovuti, appunto, all’inesperienza dei musicisti. Certo per essere un debutto ci sono anche molte parti interessanti, ma resta quell’amaro di fondo un po’ per tutta la durata del cd. Stilisticamente emergono ancora troppo le varie influenze della band, dai già citati Finntroll ai Children Of Bodom ai Nightwish (in alcuni passaggi più goticheggianti e rilassati) e perché no, perfino qualcosa dei nostrani Rhapsody On Fire. Già, perché quando ho ascoltato la prima volta quest’album m’è venuto in mente che forse non si discosta di molto dall’idea che ebbero Turilli e soci qualche anno fa quando volevano metter su un progetto parallelo chiamato Rhapsody In Black, con sonorità più cupe rispetto alle originali. Anche la classica alternanza tra la voce incazzata maschile per le parti più tendenti al black metal e quella delicata della singer Leeni-Maria lascia il tempo che trova. Questa formula è stata abbondantemente usata (ed abusata), e sinceramente non se ne può più. Tecnicamente il sestetto è preparato e, come ho già accennato prima, non se la cava male neanche in fase compositiva, in quanto alcuni passaggi pregevoli spuntano fuori di tanto in tanto. Ma è comunque troppo poco per strappare un voto più alto di quello indicato. Brani che finiscono con l’assomigliarsi un po’ tutti a causa di strutture standard ripetute, passaggi prevedibili, cliché troppo scontati per risultare vincenti. Questo in sintesi ciò che troverete all’interno di “Shadowheart”. Le cartucce migliori sono sparate ad inizio album, con il classico e immancabile intro, seguito a ruota dal brano forse più completo e rappresentativo, “Blacksmith”, seguito da un altro brano niente male, “Jaassa varttunut”. Dopodiché iniziano i dolori, perché è come se si premesse costantemente il tasto play sul lettore per rimettere i brani precedenti. Un album che sicuramente non entrerà negli annali del metal, ma che invece con molta probabilità verrà dimenticato tra meno di un mesetto. Per essere un esordio c’è del buono, ma a questo punto non possiamo far altro che aspettare il suo seguito per vedere se la band ha saputo evolvere il proprio sound verso qualcosa di più personale e valido. Per ora li rimandiamo con una sufficienza striminzita…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 22 nov 2008 alle 20:26

I Kivimetsan Druidi sono una band agli esordi, meglio aspettare ancora prima di capire di che pasta sono fatti. Indubbiamente hanno passaggi copia-carbone dei Korpiklaani, ma alcuni pezzi come “Blacksmith" lasciano ben sperare.

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