Copertina 6

Info

Anno di uscita:2008
Durata:30 min.
Etichetta:Casket

Tracklist

  1. INTRO
  2. HOSTAGE OF FATE
  3. APOCALYPSE TOMORROW
  4. HELLCOME BACK
  5. ULTIMATUM
  6. FINAL FLASH
  7. THE DUSK
  8. FROM THE ASHES
  9. DOOR TO NOWHERE
  10. FIRST LIGHT
  11. A PALE SUNRISE

Line up

  • Gionata "Screamer": guitars
  • Valeriano "Animal": drums
  • Giancarlo "ZioMantaz": guitars
  • Giacomo "AngHell": bass
  • Gabriele "Chucky": vocals

Voto medio utenti

Si presentano con una copertina degna di "Apocalypse Now", ma non provengono dal Vietnam, bensì dalla toscana: gli Orghia esordiscono sul panorama metal italiano con il loro primo album intitolato "The Dusk", un coacervo di thrash metal, death metal e hardcore.
Le undici tracce del disco fanno emergere una venatura prettamente thrash metal, sulla cui base si innestano delle influenze derivate dal death e dall'hardcore, evidenti soprattutto nel cantato e nel rifferama delle due chitarre. Le canzoni sono molto dirette, dal sound asciutto e secco, prive di qualsiasi assolo vero e proprio, ma ricche di riff che scandiscono l'andatura dei pezzi. Le song assumono diverse sfaccettature umorali, calcando sull'acceleratore e facendo emergere la componente più thrash/hardcore oriented degli Orghia, ma anche proponendo passaggi meno tirati e più indirizzati verso una pesantezza slegata dalla velocità esecutiva. Data quindi una sommaria descrizione della musica della band, tiriamo ora le somme: "The Dusk" scorre via senza particolari intoppi, pur non facendo gridare al miracolo, proponendo undici pezzi che in sede live sapranno certamente creare un discreto macello, ma che su disco lasciano trasparire una maturità musicale e compositiva non ancora giunta a compimento. Tutto ciò è riscontrabile in un rifferama ancora acerbo e che spesso dà l'impressione di essere banale e scontato, che più di altri fattori va a pesare sull'economia globale di "The Dusk". Buona invece la resa sonora delle registrazioni, così come il lavoro dietro alle pelli e al cantato ruvido e sporco di Gabriele.
Per intanto diamo agli Orghia la sufficienza, pur sottolineando come di strada da fare ce ne sia ancora parecchia. Ma sicuramente la band si rimboccherà le maniche e cercherà di portare uno stpe più avanti la propria musica.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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