Guestz, The - Not For Money, Just For Glory

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2008
Durata:20 min.

Tracklist

  1. JONNA WANTS TWO BEERS
  2. PIRACY
  3. HOUSE OF ROCK
  4. NAKED ALICE
  5. IN THE BLINK OF AN EYE

Line up

  • Mimmo God: vocals, acoustic guitar
  • Jonna: guitars, backing vocals, lighter
  • Rob ’n’ Roll: bass, backing vocals
  • Matt: drums, tambourine, backing vocals, human capo

Voto medio utenti

Con un titolo che potrebbe essere adottato come il motto di Eutk e con un monicker scelto attraverso una simpatica procedura (la band, ancora senza nome, era stata chiamata ad “aprire” i concerti di Soul Doctor e Markonee, e poiché la locandina recitava “Soul Doctor + Markonee + guests”, ecco trovata, con una piccola modifica nella lettera finale, la denominazione!), questi quattro “ragazzacci” romani arrivano alla pubblicazione del loro primo assai professionale Ep autoprodotto.
Piuttosto noti ed attivi nella scena della capitale e non solo (soprattutto il chitarrista Jonna, uno che si “sbatte” alla grande ed ha pure suonato con Lord Brummel, Theatres Des Vampires, Angus Bidoli, Decadenza, …), i nostri propongono un hard ‘n’ roll ‘n’ street rock veramente ben realizzato, adeguatamente crudo, schietto e ruvido, ma anche molto attento nella ricerca della melodia e del refrain vincente.
Una musica priva d’orpelli e digressioni, tutto sommato “semplice”, fatta di grossi power-chords, assoli viscerali (ottima davvero la prova di Jonna!), vocals granulose e viziose e strutture armoniche piuttosto “familiari”, che potrebbe essere marchiata, se analizzata “scientificamente” da qualche “agnostico progressista”, come il solito tentativo di sterile riciclaggio di una formula iper-sfruttata, “inventata” tanto tempo fa e oggi ormai ampiamente superata.
Ebbene, il fatto è che questa “roba” deve essere vissuta più con la pancia e il cuore che con il cervello, una prassi infallibile che consente di separare i “freddi” plagiari da chi vive e interpreta questi suoni con la giusta vocazione.
I The Guestz appartengono alla seconda categoria ed ecco che la presunta obsolescenza si tramuta istantaneamente in divertimento, ineluttabilità nel canticchiare e scandire il ritmo con il “piedino”, in quella sensazione di “benessere” scatenata dalla produzione d’adrenalina ed endorfine che, negli organismi appassionati, appare il vero “ago della bilancia”.
Saranno anche sempre “le stesse vecchie canzoni”, ma interpretarle così bene non è affatto facile … Bravi The Guestz!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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