Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:60 min.
Etichetta:Lion Music
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. PRELUDE TO LIFE
  2. I’M COMING HOME
  3. DREAM CHILD
  4. KILLING EVERYTHING
  5. THIS IS OUR TIME
  6. SEE THE DREAMER BEHOLD
  7. UNTIL OUR LAST GOODBYE
  8. MOONLIGHT DREAM
  9. HEART OF A CLOWN
  10. LIFE IN THE SHADOWS
  11. HEAVEN AND HELL UNITE
  12. GOODBYE

Line up

  • Lars Eric Mattsson: guitars, bass, keyboards, vocals
  • Adrienn Antal: vocals
  • Bjorn Lodin: vocals
  • Eddie Sledgehammer: drums

Voto medio utenti

Nuovo lavoro per il chitarrista-compositore Lars Eric Mattsson, che si presenta con l’album "Dream Child" riallacciandosi al precedente cd "War" del 2005.
Un mix di metal sinfonico, gothic-prog e arrangiamenti classici grazie al contributo della "The Astral Orchestra", rappresentano gli elementi portanti dell’intera opera dove merita una menzione particolare la splendida voce della cantante ungherese Adrienn Antal accompagnata dallo svedese Bjorn Lodin (vocalist dei Baltimoore).
L’opener strumentale "Prelude To Life", carica di atmosfere, ci catapulta all’ascolto di "I’m Coming Home" densa di risvolti gotici e con un cantato suggestivo e dirompente. Matrici prog in "Dream Child", brano ricco di ottimi spunti ma che stenta a imporsi con efficacia. "See The Dreamer Behold" rappresenta sicuramente il momento migliore dell’intero album, una ballad condita da sprazzi azzeccatissimi di power-progressive e impreziosita da un’interpretazione vocale semplicemente superba, temi mediovali e componenti folk caratterizzano la splendida "Until Our Last Goodbye", accompagnata dalla batteria di Eddie Sledgehammer, un musicista dotato di tecnica e classe immensi e sempre ben presente nell’intero cd. Una citazione particolare per ritmo e aggressività merita la splendida ed energica "Heaven And Hell Unite", brano in grado di emozionare per l’intensità di esecuzione.
"Dream Child" è certamente un ottimo album e l’unico aspetto negativo è rappresentato dalla difficoltà nel decollare in maniera completa pur non lesinando per contenuti artistico compositivi di indiscusso valore. L’ottimo connubio tra gli elementi della band e la sezione orchestrale ci consegnano una carta sicuramente vincente e accattivante condita da tecnica sempre espressa a ottimi livelli. Un lavoro curato e fluido, elaborato dopo oltre un anno e mezzo tra registrazioni e arrangiamenti, particolarità che ci permettono di apprezzare un ottimo chitarrista alla ricerca di una consacrazione che non mancherà di raggiungere in tempi brevi.
Recensione a cura di Carmelo 'Lino’64' Nazzaro

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