Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2008
Durata:non disponibile
Etichetta:Remedy
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. MINUS EXITUS
  2. BLACK SEPTEMBER
  3. OUTSIDE THE INSIDE
  4. THE DYING ART OF RECREATION
  5. EXIT WOUNDS
  6. SEVEN
  7. NO WAY HOME
  8. COLD
  9. INSTRUMENTAL
  10. LIFE FOR BLOOD
  11. THE ECHOES DISCIPLINE
  12. OCTOBER (GHOST TRACK)

Line up

  • Eike Freese: vocals, guitars
  • Jorn Schubert: guitars
  • Torsten Eggert: bass
  • Martin Reichert: keyboards
  • André Schumann: drums

Voto medio utenti

Lasciati alle spalle i festeggiamenti per i 10 anni di attività, suggellati dal DVD "Live, So Far...", i Dark Age ripartono belli carichi con il loro nuovo studio album, "Minus Exitus", che si colloca nuovamente a cavallo tra il classico Death Metal melodico di stampo svedese ed un più moderno Metalcore, un lavoro dove sono le chitarre di Eike Freese (anche cantante del gruppo) e di Jorn Schubert a mostrare i maggiori e più evidenti miglioramenti.
Ritmiche stoppate, accelerazioni brutali, growl e clean vocals, atmosfere malinconiche e sprazzi di melodie accattivanti (più che altro nei refrain, come ad esempio nel caso di "Black September") sono ancora una volta le principali caratteristiche dei Dark Age.
Che poi i Dark Ages siano tedeschi (per la precisione di Amburgo) emerge prepotentemente da brani come "Outside the Inside" o della marziale "The Dying Art of Recreation", composizioni che non avrebbero certo potuto avere altri natali. "Exit Wounds" è una delle canzoni meglio riuscite dell'album, dato che può sfruttare il contrasto tra le parti brutali e quelle melodiche, sia sul piano vocale sia per quello strumentale. Alle malinconie di "No Way Home" si fanno preferire le scattanti e catchy (un po' come lo era l'ottima "Zero", brano di punta del precedente album) "Cold" e "Life For Blood".
Non offre poi particolari sorprese, al di là della scelta di coverizzare gli U2, la ghost track "October", fin troppo vicina all'originale.
Con "Minus Exitus" i Dark Age consolidano la propria posizione nell'universo Metal ed allo stesso tempo riescono a realizzare un album (e con questo siamo a cinque) più compatto e meno discontinuo del precedente "Dark Age" (2004), anche se Freese e soci confermano di aver più buon gusto per quanto riguarda l'aspetto prettamente musicale di quanto ne hanno nello scegliere le copertine dei propri dischi.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.