Copertina 6

Info

Anno di uscita:2008
Durata:41 min.
Etichetta:Dark Balance

Tracklist

  1. DEADLOCK
  2. ACT… AND THE MIND WILL FOLLOW
  3. BLIND FAITH
  4. BEYOND ALL REASON
  5. LESS THAN NOTHING
  6. SOLITUDE
  7. DAYS LONG DEAD
  8. STIGMARTYR
  9. FORCED TO SUBMIT
  10. THE LAST CHAPTER

Line up

  • Leigh Final: Vocals, Guitars
  • Dan Wilson: Guitars
  • Richard Ryder: Bass
  • Ant Smith: Drums

Voto medio utenti

Gli inglesi Boltdown approdano sul mercato con questo solidissimo debut album, "Omnicide", un titolo che è tutto un programma, così come l'artwork di Matthew Vickerstaff (My Dying Bride). Questi 4 ragazzi sanno il fatto loro, suonano un consolidato ma al contempo thrash ricco di ottimi spunti che ricorda immediatamente Devidriver e Throwdown su tutti. La voce di Leigh (voce e chitarra) è molto convincente, scream e growl si alternano e seguono perfettamente i riff di chitarra che a momenti ricordano le strutture dei Pantera, ma diluite con una base metalcore. L'attitudine dell'intera band lascia intuire dei buoni livelli di preparazione ma ciò che invece è evidente è che quanto si sente nelle 10 tracce contenute nell'album non è nulla di nuovo nè nulla di sorprendente. Niente da discutere sull'esecuzione e sulla produzione dei brani, a cominciare dall'opener "Deadlock", un pezzo compatto, martellante e senza eccessi in cui si fa apprezzare maggiormente il drumming preciso di Ant Smith, ora più veloce e incitante al pogo, ora più cadenzato e avvolgente. "Act… And The Mind Will Follow" si presenta come un pezzo più vario e con più tecnica ma anche con maggiori inserti melodici per quanto riguarda le chitarre ma quel che mi fa sobbalzare proprio all'inizio di questa canzone sono una manciata di note identiche a quelle che aprono "ZTO" un pezzo tratto da una delle ultime creature di Devin Townsend, Ziltoid the Omniscient, l'alieno quadridimensionale che abusa di caffè... ma questa è un'altra storia e comunque mi sento di considerarlo come un caso e non una becera scopiazzatura (si spera). Si passa poi a "Blind Faith" che si candida all'oscar di cavallo di battaglia dell'album grazie ad un groove che conquista facilmente ed è qui Leigh fa davvero del suo meglio con la voce con uno screaming che guarda dritto a Philip Anselmo. Una piccola sorpresa si ha su "Less than Nothing", tendete le orecchie quando il timer del vostro lettore indicherà 1 minuto e 34 secondi e coglierete un omaggio a Michael Myers... e scusate se vi ho rovinato il piacere di scoprirlo da voi.
Se quanto avete letto finora non sembra avervi convinto vi consiglio comunque un ascolto, l'unico rischio che correte è di annoiarvi verso la fine del cd ma la conclusiva "The last chapter" almeno risolleverà la media di "Omnicide". Attendiamo sviluppi futuri e risvolti magari più convincenti per i Boltdown.

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