Copertina 6

Info

Anno di uscita:2003
Durata:44 min.
Etichetta:Low Frequency
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. NEVER LET YOU GO
  2. SINK TO MY LEVEL
  3. ISOLATION
  4. DEMI-GOD
  5. REGRESSION
  6. BREATHE
  7. HATE
  8. GRACE
  9. HOLLOW VOID
  10. NO REPLY
  11. IMITATION OF ME

Line up

  • Ikka Järvenpää: vocals
  • Sami Kukkohovi: guitars
  • Ptre Sääskö: guitars
  • Sami Kukkohovi: bass
  • Tape Kanerva: drums

Voto medio utenti

Debutto su Low Frequency (label finlandese che in poco tempo ha dato alle stampe diversi titoli e che sembra nata per valorizzare le bands della propria terra) per i Solution 13, band nella quale milita Sami Kukkohovi (ex bassista dei Sentenced)...e non a caso il sound del combo può ricordare in qualche modo la band madre di qualche anno fa (di diversi anni fa, per correttezza), ma con un occhio più marcato alla scena '70 (alcuni passaggi sono veramente sabbathiani), ad alcune soluzioni in perfetto mid tempo Thrash '80 (soprattutto in fase di riffing - a proposito, ascoltate 'Hate' e poi non ditemi che non vi ricorda i vecchi Testament) ed al Modern Rock più metallico (il nome Soil vi duce nulla?) Se da un lato, l'omonimo album del quartetto della Terra del Finn ha la pregevole caratteristica di essere genuino e diretto, dall’altro presenta luci ed ombre, risultando nel complesso positivo, ma facendo trapelare la netta sensazione che i 4 possano produrre molto meglio sia a livello di songwriting che di personalità. Il sound è sporco il giusto, la convinzione anche, ma alcune songs, come le mid tempo 'Isolation', 'Demi-God', 'Repression' e 'Breathe' hanno un sapore di vecchio, di troppo old, di trito e ritrito...ma certo non è tutto così: il binomio iniziale è ottimo: 'Never Let You Go' è veramente una song avvincente tutto groove e spessore, mentre 'Sink To My Level' è forse l'episodio più dinamico dell'intero platter che comunque si chiude con una grande canzone, ovvero ‘Imitation Of Me’, track affascinante e sofferta, che presenta un mood di chitarra incalzante, catturando l’attenzione e facendo muovere la testa. Un album di alti e bassi, dunque, ma che promette un futuro roseo per la band, se solo riuscisse a trovare una formula più incisiva ed un sound meno derivativo da altre bands.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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